Mentre mi avvicino all'auto in cui mi stava aspettando Grant noto che sta guardando il telefono con uno sguardo pensieroso ed angosciato, sembra tormentato da qualcosa, quando apro lo sportello alza la testa di scatto, spegne lo schermo del telefono e lo mette in tasca velocemente, mi sta nascondendo un segreto e devo scoprire di cosa si tratta.
<< Dove andiamo Inès? >> Grant mi guarda in attesa di avere una risposta.
<< A casa. >> Mi scappa un sorriso e lui mi guarda in modo un po' perplesso per la risposta che gli do, mio padre ha talmente tante proprietà che ho perso il conto ed in ognuna di esse ho una stanza personale, "casa" potrebbe essere letteralmente ovunque.
<< Stark! >> finge di rimproverarmi e dal suo sguardo poteva sembrare serio ma il sorriso sulle sue labbra lo tradisce, quando ridiamo il suo stato d'animo sembra più rilassato, mi piace il modo che abbiamo di scherzare, adoro quando Grant è con me perchè riesce ad essere spensierato e a lasciare i problemi lontani, so che lui mi ama ed io amo lui profondamente ma non riesco a togliere questi dubbi che mi porto dentro da mesi.
Mentre ero assorta nei miei pensieri mi accorgo che non ho ancora risposto alla sua domanda, mi affretto a rispondere << Andiamo nella villa a Malibu >>.
<< Forse è arrivato il momento di prendere un posto tutto per noi che pensi? >> mi guarda impaziente di avere una mia reazione, come se fosse un adolescente che chiede di uscire alla sua prima cotta e sta lì ad aspettare la risposta con il cuore in gola, i suoi occhi sono fissi su di me cercando di studiare ogni impercettibile movimento, conosco la tecnica la uso spesso anche io per capire se la risposta che sta per arrivare è sincera oppure no, ma non riesco a dire niente, le parole mi si bloccano in gola.
<< Inès vorrei sapere che cosa pensi. Non vuoi vivere con me?>> la sua espressione adesso è diventata dura e fredda, capisco che possa aver provato una sensazione di rifiuto.
<< Certo che voglio vivere con te, non vedo l'ora di avere un posto in cui far crescere la nostra famiglia >> ma ho paura di quello che potrei scoprire quando aprirò la chiavetta che mi ha dato l'agente Barton, qualche giorno fa gli avevo chiesto di procurarmi tutti i rapporti delle ultime missioni di Grant ed appena riuscirò a rimanere da sola indagherò.
<< Dove ti piacerebbe vivere? >> continuo il discorso.
<< Che ne dici di New York? Potremmo vivere quella vita che avevamo progettato >> è un pensiero molto dolce il suo, riprendere quella vita che avevamo interrotto bruscamente, lui continua con le sue proposte << se preferisci possiamo anche vivere in Europa, ho sentito parlare di un'isola in Spagna, si chiama Lanzarote, dicono abbia delle spiagge meravigliose, potrebbe piacerti è isolato e calmo, il luogo ideale per riposarsi tra una missione e l'altra, oppure Tijuana, so quanto ami il Messico >>.
<< La Spagna un bel posto dove trovare la pace, magari potremmo partire per una vacanza la prossima settimana, per valutare il posto >> ci farebbe bene passare del tempo lontano da tutti.
<< Speriamo che il direttore ci conceda le ferie, altrimenti dobbiamo infrangere di nuovo il protocollo, ormai ci sei abituata >> scoppiamo a ridere, sappiamo entrambi che non sono una che infrange le regole, per Thor ho fatto un'eccezione.
Mentre siamo persi a parlare dei nostri progetti di vita futuri arriviamo finalmente a casa, non vedo l'ora di poter fare un lungo bagno caldo e rilassante, di mettermi comoda e di non pensare più a niente, voglio solo godermi il tempo con Grant.
Ward parcheggia la macchina nel suo posto riservato e mentre lui prende il suo borsone dal baule io salgo in casa, è appena tornato da una lunga missione sotto copertura quindi ha portato molte cose con sé. Infilo la chiave nella serratura e ancora prima di fare lo scatto la porta si apre e vedo Pablo che mi accoglie con un sorriso ed un abbraccio.
STAI LEGGENDO
Stark Undercover
FanfictionUn'incontro casuale ha cambiato per sempre le loro vite. La somiglianza era troppa per essere ignorata, solo il tempo e le ricerche di Tony Stark hanno confermato chi fosse davvero Inès.