1. Nuova storia!

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Salve a tutti amici, mi e piaciuto molto Encanto, ed ho deciso di scriverci una storia.
In particolare la mia, si concentrerà su Bruno, ma non solo in realtà, spero vi piaccia.
Ah, ci tenevo ad informarvi, che la storia si svolge qualche anno prima dei fatti successi ad Encanto.
Quindi qui, i personaggi avranno all'incirca una trentina, trentacinquina d'anni.
Praticamente dei tre gemelli Madrigal, hanno tutti una famiglia, eccetto Bruno.
Povero 😥
Vi lascio alla storia.
Baci
😘😘😘

Narratore pov.

Erano le sette e mezza del mattino, quando la sveglia in casa Lopez iniziò a suonare.
Precisamente quella sveglia serviva a Diana, per non arrivare tardi a lavoro.
Divi doveva lavorare, lo doveva a sua madre.
Da quando suo padre era morto molto tempo addietro, la madre di Diana e Divai, non era stata più la stessa, era spesso depressa, ma amava moltissimo i suoi due figli e faceva, ogni cosa che era in suo potere pur di garantire loro una vita il più agiata possibile, peccato che non ci riuscise.
Benita Lopez così si chiamava la madre di Divai e Diana, aveva trovato lavoro in un bar, ingiustamente però, Beni veniva pagata solo 300 pesos per giornata, così Diana era stata costretta a trovarsi un lavoro, che poi lavoro non era, era riuscita, con alcuni suoi risparmi ad affitarsi un posto al mercato del paese, così da poter vendere le sue opere.
Ed in questo modo era sicura di riuscire a dare un aiuto in più alla famiglia, peccato che Divai ogni volta rompeva le uova nel paniere, portando ogni giorno una donna diversa a casa.
Così Diana si svegliò, si lavò e caricando le sue opere in spalla, uscì con sua madre, lei si diresse al mercato, allestendo il suo piccolo mercatino e la madre invece andò al bar, esausta e stanca di quel trattamento che gli serbavano ogni singolo giorno.

Benita <tesoro sei sicura che riuscirai a cavartela da sola?>

Diana <tranquilla mamà...C'è la farò sono adulta ormai ricordi!>

Benita <certo si! E che alle volte mi sembri crescita così in fretta, che faccio fatica a vederti già adulta>

Finì la frase dando un bacio sulla testa a Diana, ed in ultimo gli disse:

Benita <buenos dias hija>

Diana <buenos dias mamà>

A casa Madrigal.

Bruno era steso sul letto, arrabbiato all'idea di alzarsi, solo all'idea che gli sarebbe dovuto toccare di nuovo le predizioni al popolo, si sentiva male.
Lo faceva per la sua famiglia in fondo, ma ogni volta per il povero Bruno Madrigal era una tortura.
Le persone in paese lo definivano ''quello che porta male'' o 'il maledetto'', peccato che lui non poteva farci niente.
Così disperato si alzò ed andò a far colazione, erano le otto e mezzo, si alzava sempre un po tardi lui.
Si recò in cucina e come ogni mattina, casita lo accolse gioiosa, aprendo e chiudendo in sequenza le porte degli scaffali, dove Abuela metteva le cibarie per far colazione, quello che gli faceva però spuntare sempre un sorriso erano le voci delle sue nipotine, che ogni mattina, correvano da lui ad abbracciarlo.

<tio, tio>,

Urlò Dolores.

<tio, tio>,

Urlò una più grande Luisa, cercando chiaramente di non stritolare lo zio, anche se aveva solo undici anni, era già fortissima.

Bruno <Luisa, mi stai stritolando!>

Luisa <scusami tio>

Bruno poi le abbracciò a sua volta.

Quando qualche minuto dopo arrivò Abuela, chiedendo a Bruno se era ufficialmente pronto

Abuela <Brunito...Sei pronto?>

Bruno <o dios mio mamà, mi hai fatto prendere un colpo!>,

Saltò in aria dallo spavento Bruno, poiché era occupato a far colazione, ed al tempo stesso, a giocare con le sue nipoti.

<soy pronto mamá>,

Disse Bruno con uno sconforto talmente tanto grande, che sperava che sua madre, per una volta si dimenticasse di portarlo in paese a predirre il futuro.
Ahimè per Bruno, purtroppo così non era.
Così dovette andare con sua madre in paese.

Durante il tragitto.

Bruno <mio dios che noia>,

Continuò a dire esasperato a bassa voce, sperando che Abuela non lo sentisse.
Abuela infatti non lo sentì, ma vide con la coda del occhio, passando da un bar, che li, lavorava una delle sue migliori amiche di gioventù, ovvero Benita.
Alma si bloccò un attimo, chiaramente voleva andare a salutare la sua amica, lasciando Bruno felice in realtà.

Più tempo gli toglievano alle previsioni, più lui era felice e contento come una pasqua.

<oye Benita...>,

Urlò Alma sperando di farsi sentire da Benita.

Beni, effettivamente si girò, l'aveva sentita eccome.

<oye Alma>

E gli occhi di Benita si illuminarono al vedere la sua vecchia amica di un tempo, così poiché quel giorno aveva finito prima, decise di andare a farci quattro chiacchiere.

Abuela <Beni, mia cara amica>

E si abbracciarono.

Abuela <cosa ci fai qui?>

Benita <io ci lavoro qui Alma, lavoro in quel bar>

E gli è lo indicò.

Abuela <oh...>

Benita <si lo so, non e un ottimo lavoro, tra l'altro, non mi pagano neppure molto, ma devo pur far qualcosa, per mantenere i miei figli!>

Abuela <oh capisco...>

Prese un secondo di respiro la matriarca dei Madrigal.

Abuela <como estan diana y divai?>

Benita <Están bien, apparte Diana, lei sta ancora tanto male per la morte di Ignacio>

Abuela <lo siento mucho>

Benita <Yo también>

Abuela <oye, volevo presentarti mi niño, Brunito>,

E li bhe, Bruno dovette presentarsi, anche se detestava conoscere persone nuove, ma era comunque gentile.

Bruno <hola señora Lopez>

Benita <hola Bruno...>

E sorrise a Bruno, aveva sentito delle malelingue sul suo conto, ma a quelle non pensava, ed non aveva neanche il tempo per pensarci.

Benita <voy a mi hija, volete venire con me?>

In quel momento Abuela guardò Bruno, come a chiedergli se gli andasse, ma Bruno non gli rispose neanche, tanto sapeva che avrebbe accettato lei per lui.
Quindi bhe, si limitò solo a fare un piccolo acceno di si con la testa.

Così partirono, alla volta del mercato della piccola cittadina di Encanto.

Heart || Encanto Story [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora