22. Divai e finalmente sveglio!

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Narratore pov.

Erano passati due giorni da quando la polizia aveva portato via Felipe quella sera.
Ed in due giorni Divai non aveva mosso neppure un muscolo, sembrava che qualcosa non andasse, ed Isa in questi due giorni, vedendo che Divai non si svegliava, aveva iniziato ad essere ancora più triste, di quanto già non lo fosse.
La bella Madrigal, non mangiava da due giorni, o se mangiava mangiava poco e nulla.
Con i giorni chiaramente il resto della famiglia era tornata a casita e Julietta, aveva provato a dire a sua figlia che sicuramente o Diana o la madre sarebbe rimasta con Divai, che insomma, non sarebbe rimasto da solo, ma Isa, non accennava a volersi alzare da quella sedia anzi, era già tanto che si allzasse per andare in bagno.
Quindi erano arrivati ad un accordo, lei  è Diana si sarebbero date il cambio, ogni due ore.
E così fu, ad Isa sembrava star bene, così almeno avrebbe avuto il tempo di prendere una boccata d'aria.
Andò bene per il primo giorno, questo finché non arrivò il secondo, Isa non accenava a volersi alzare da quella sedia, era sicura che quel giorno Divai si sarebbe svegliato e che sarebbe tornato da lei, ma effettivamente Isa riflette che aveva proprio bisogno di un caffè.
E quindi volente o nolente, concedette a Diana il suo turno.
Quella mattina del secondo giorno, entrò in stanza anche Bruno, voleva assicurarsi che Diana è sua nipote stassero bene.
Si avvicinò a Diana e la salutò con un bacio.

Bruno <buenos dias mi amor, stai un po meglio stammatina?>,

Gli chiese Bruno con voce amorevole.

Diana <insomma, stanotte non ho chiuso occhio!>

E ricambio il suo bacio.

Bruno <uhm...>,

Ma Diana lo riprese subito.

Diana <so cosa stai per dire e no, non sto affatto male, forse è tutta questa situazione che mi sta facendo male...Spero solo che Divai si riprenda il prima possibile>

Bruno <lo spero anch'io! Forse adesso che Felipe è stato portato via dalla polizia, lui ed Isa, riusciranno a costruirsi un futuro insieme>

Diana <lo spero tanto sai, si vede quanto si amano, ieri e rimasta lei con Divai, per tutta la notte.
Ed io non po, non po-potrei>,

Mentre disse ciò Diana però si alzò, ma non si rese conto che non si sentiva più la terra sotto i piedi, stava iniziando ad avere le vertigini, gli girava forte la testa, ed il cuore prese a battergli all'impazzata.

Tentò di aggrapparsi alla sbarra del letto di Divai, per guadagnare un po di stabilità, ma dovette chiamare Bruno, le vertigini che aveva Diana, iniziavano a farsi sempre più forti.

Diana <Bru-Bruno, ti prego, aiutamiii>,

Emise con un piccolo flebile filo di voce Diana, in preda alle vertigini più forti che aveva.
Così Bruno non se lo fece ripetere due volte, l'aiuto a metterla seduta.
E chiamò un dottore, Diana non poteva contraddirlo, effettivamente anche lei si era spaventata molto.

Bruno pov.

Corsi fuori dalla camera, in preda all'ansia, non sapevo cosa avesse Diana, ma mi ero spaventato molto, quando la sentì chiedermi aiuto, con quella flebile voce.
Nel corridoio incontrai Isa, che stava tornando in stanza da Divai e persino lei, capì che a Diana era sucesso qualcosa, anche perché mi vedeva in viso, ed ero completamente bianco, dallo spavento.
Così gli chiesi di correre da Diana, ed io continuai a cercare un dottore.
Quando finalmente lo trovai, gli comunicai che avevo bisogno di lui per la mia ragazza, wow, ragazza, arrossì a pensare a Diana come la mia ragazza.
Comunicai al dottore che Diana non stava bene, che aveva forti vertigini, e che il suo cuore batteva al inverosimile.

Così il dottore mi chiedette di portare Diana lì da lui e grazie, ad Isa che ci dava il cambio, riuscì a portare Diana dal dottore.

Diana pov.

Le mie vertigini invece di migliorare, continuavano a peggiorare, i battiti cardiaci sembravano essere leggermente diminuiti, ma erano ancora abbastanza frequenti, così tanto, che pensavo che da un momento all'altro, mi venisse un infarto.
Vidi Isa entrare in stanza, ed aveva il viso triste, mi guardò e mi chiese se c'era qualcosa che potesse fare per aiutarmi.
Che dolce che è.

Diana <ti ringrazio Isa, ma mi gira solo la testa, davvero, non c'è nulla di qui preoccuparsi, io starò bene!>,

Cercai di dire il più seria possibile, aveva già avuto molto di che preoccuparsi in questi giorni e non volevo che si preoccupasse anche per me.
Tentai di dire ''sto bene'' ad Isa, ma mi accorsi che come tentai di dirglielo, un forte mal di testa, si stava facendo largo in me, prendendo prepotentemente il largo e facendomi sempre più male.
Chiaramente Isa vedeva che non stavo bene e mi disse più e più volte di andare a casa, che sarebbe rimasta lei con Divai, ma io ero testona e non lo feci, volevo esserci per quando Divai si sarebbe svegliato.

Anche se la testa mi stava scoppiando.

Poco dopo vidi Bruno bianco come un lenzuolo, entrare e prendermi sotto braccio, portandomi dal dottore.

Diana <do-dove stiamo andando?>,

Chiesi con le fitte di mal di testa, che si facevano sempre più forti.

Bruno <ti porto dal dottore!>,

Lo sentì rispondermi.

Diana <tesoro, ma io sto bene!>,

Negai, il fatto era che volevo rimanere con Divai, volevo esserci per lui, come lui c'era stato per me, ma effettivamente Bruno, aveva ragione, mi sentivo proprio uno straccio.
Così mi appoggiai al suo braccio e mi aiutò a scendere le scale, per raggiungere lo studio del dottore.
La fortuna era che eravamo già in ospedale.

Isabela pov.

Diana e tio Bruno erano appena usciti dalla camera, ed io ero seduta al mio solito posto, affianco al letto di Divai, come al solito, gli tenevo la mano, sperando che si svegliasse.
Ormai era quasi ora di pranzo ed il pensiero che si potesse risvegliare, iniziava ad abbandonare la mia testa.
Così tentai di chiudere per due secondi gli occhi, la sera precedente avevo dormito si e no due ore, per stargli accanto.
Tentai di chiudere gli occhi mezzo secondo, ma come lo feci, mi accorsi che la mia mano veniva stretta, così mi allarmai, forse il mio desiderio si stava avverano, forse Divai si stava svegliando.
Aprì gli occhi e lo fissai, cercando di scrutare ogni minimo movimento.
Li per li sembrava non muovere nulla, ma come allentai lo sguardo, sentì la mia mano che veniva di nuovo stretta e di colpo non lo controllai, ma i miei occhi si illuminarono.

Ero così felice e grata che le mie preghiere si fossero avverate, che effettivamente qualche minuto dopo Divai si svegliò completamente.

Divai <I-I-Isa?>,

Non appena sentì il mio nome, spalancai gli occhi incredula, non riuscivo a credere ai miei occhi, Divai era lì davanti a me, ed era sveglio.

Ero talmente scioccata che non riuscivo a rispondergli.

Divai <mi-mi amor...>,

E quel ''mi amor'' mi fece scoppiare a piangere.

Divai <he-hey, no-non piangere, so-sono qui>,

Lo sentì dirmi a fatica, muovendo la sua mano verso il mio volto, mi abbassai, per permettergli di toccarmi il viso.

Divai <te-te amo>,

Mi rispose a fatica, pultroppo ogni parola che diceva, era un forte dolore per lui, causa tutti quei danni riportati alle costole.

Isa <yo también mi amor>

E continuai a piangere come una scema, ma erano lacrime di gioia.
In seguito Divai chiese informazioni, sul come mai si trovasse in ospedale, dicendomi che era stato Felipe a ridurlo in quello stato, ma io lo bloccai baciandolo, cercando di non fargli male.
Poi lo rassicurai, comunicandogli che ormai era tutto risolto, che di Felipe non dovevamo più preoccuparci.

Così per la prima volta vidi spuntare sul volto di Divai, un sorriso raggiante a trentadue denti.

E poi li me lo chiese, lo vidi prendermi la mano e...

[Il continuo nella prossima parte]

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