38. L'ecografia...Maschio o femmina?

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Dal ginecologo,
Isabela pov.

Entrai dal ginecologo un pochetto impaurita, non ero mai stata a fare una vestita del genere e non sapevo a cosa sarei andata in contro, ma vidi le mani di mia madre poggiate sulla mia spalla, che provava ad infondermi coraggio.

In più Divai mi aveva appena preso la mano e lo vidi guardarmi negli occhi, anche lui voleva infondermi coraggio.

Divai <tranquilla che andrà tutto bene, ci sarò io al tuo fianco!>

Julietta <ed anch'io! Voglio assolutamente sapere se il mio nipotino/a sta bene>,

Così entrammo, facendoci registrare dalla segretaria, che ci disse, che dovevamo aspettare.
Mi sedetti, dando uno sguardo più ampio alla sala, ed alle persone che c'erano al suo interno.
Non c'è n'erano molte, ma era curioso vedere ciò che facevano.
Vidi una donna incinta giocare con suo figlio con i lego, una altra madre che aspettava, parlare al telefono, ed un altra ancora molto molto triste.
Così di riflesso poggiai la mani sul pancione, ero curiosa di vedere se riuscissi a sentire il battito del mio bambino, lo sentì, ma quando Divai appoggiò anche la sua mano sopra la mia, il battito del bimbo accellerò, era come se sentisse, che quella era la mano del suo papà..
Commossa quasi piansi, non riuscivo ancora a credere a tutto quello che mi stava capitando nel ultimo periodo, ed apparte le nause mattutine, gli ormoni ed i continui sbalzi d'umore, era tutto magnifico.
Due anni e mezzo fa, avevo incontrato quest'uomo, di cui mi innamorai a prima vista, mi presentai subito, volevo che mi conoscesse, volevo che sapesse che esistevo e nella nostra relazione, non ero mai stata quella timida, anzi, già da subito, mi ricordo che avevo fatto la prima mossa, ma mai mi sarei aspettata tutto questo, mai avrei immaginato che due anni e mezzo dopo, mi sarei ritrovata con mia madre, ed il mio futuro marito qui, dal ginecologo, a vedere se il mio bambino stasse bene e se si poteva scoprire il sesso.
Ripensai ai bei vecchi ricordi, a quante io e Divai ne avevamo passate, alla nostra prima volta, al nostro primo bacio e sapete una cosa...Rifarei tutto altre mille novecento volte.
Così, mi girai a fissarlo, un uomo di venti due anni, con un forte senso della famiglia e dal...Dal fisico co-cosi...
I miei ormoni impazzirono di colpo, Divai quella mattina si era vestito con una camicetta mezza scollata che lasciava intravedere i suoi pettorali, e dalle cosi corte maniche che...I bicipiti erano così tirati, nel mentre che li piegava per prendere una bottiglietta d'acqua dalla borsa, che iniziai a sudare freddo.

"Dios mio ayudame!" Esclami urlando dentro di me.

"Perché ho così tanta voglia di saltargli adosso? Isaaa, ma che dici, non puoi farlo, siamo dal ginecologo!>,

Mi sconvolsi, stavo veramente prendendo a parlare da sola tra me e me? Facendomi presumibilmente dei monologhi.

"Ayúdame", pensai di nuovo tra me e me.

Julieta <e tutto apposto tesorino...Lo so sai, so a cosa stai andando in contro>,

Sentì dirmi da mamà, al che disperata appoggiai la mia testa sulla sua.

Isa <e capitato anche a te con papà?>

Julieta <e come amore mio, eccome, ma questo non è ne il momento ne il luogo giusto per parlare di queste cose, appena arriveremo a casa ne parleremo meglio ok?>

Isa <ok mamà grazie>

Julieta <prego, figurati>

E mi diede un bacio in testa.

Intanto a casa Madrigal,
Narratore pov.

Camilo <hey Lucynda...Come stiamo oggi?>,

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