18. Un altro mese e mezzo dopo!

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Bruno pov.

Purtroppo quel giorno io e Divai non andammo a fare quella commissione, per il quale voleva un mio consulto, dopo quello che era sucesso con Diana, preferì starle accanto per il resto del pomeriggio.
La vidi arrabbiarsi parecchie volte, dicendomi che stava bene, che potevo anche uscire con suo fratello, che tanto lei sarebbe rimasta al sicuro con Julieta e Pepa e le altre due pesti delle mie nipoti, ed aveva ragione, ma dopo tutto ciò, iniziai ad essere un po apprensivo verso di lei, prommetendogli, che non l'avrei mai più lasciata da sola.
Passarono due giorni da quando l'evento della transe di Diana, si era verificato, tanto che sia io che lei, decidemmo di provare ad andare alla polizia, a denunciare il fatto che Felipe era un potenziale, serial killer, e che stava pensando di uccidere una persona, solo che...
Non ci credettero e ci rimandarono a casa dicendoci, che eravamo solo dei ''pazzi'' e che le mie visioni non erano prove sufficienti per incolpare una persona.
Così io e Diana tornammo a casa sconfitti.
L'ansia e l'odio verso Felipe cresceva ogni giorno di più, ma poi passò un altro mese e mezzo e tutto sembrava essersi calmato, Felipe non sembrava essere più un problema, ed una sera Julieta e Pepa, ci dissero di essere incinte.
Ovviamente com'era normale aspettarsi, Felix ed Augustin svenirono, dal emozione, che aveva provocato quella notizia.
Tutti eravamo davvero molto felici per loro, presto avrei accolto due nuovi nipotini o nipotine, non ne ho idea.
Una sera in particolare fu folle, finalmente io e Diana eravamo riusciti a vederci quel dannato film che dovevamo, vedere tempo addietro, ed ad entrambi mancava davvero tanto la nostra intimità, così quella sera fu inevitabile, finimmo per fare di nuovo l'amore.
Era da un bel pò, che non stavamo insieme sotto quel aspetto, ed iniziavano a mancarmi le sue labbra, ed il suo corpo candido.
Tant'è che l'indomani mattina Felix ci fece causa, per aver svegliato lui e Pepa in piena notte.
Io risi di gusto e Diana, mi seguì, avrei davvero voluto vedere Pepa con le occhiaie da insonne.
Ci sbeliccammo dalle risate, ma in seguito quel mese e mezzo passo, con neanche troppi problemi.

Divai pov.

In quel mese ebbi l'occasione di realizzarmi sotto molti aspetti.
Finalmente trovai lavoro come aiuto stilista in un negozio d'abiti del paese e sempre quel mese, ero anche riuscito a chiedere ad Isabela di diventare la mia ragazza.
Quella sera, avevo organizzato per Isa una cena a lume di candela, avevo apparecchiato in giardino, un tavolo per due, con una scia di petali di rose che dal uscita del retro, conducevano fino al tavolo, che era illuminato dalla piccola luce soffusa di una candela, ed in sottofondo musica romantica.
Atttualmente ero seduto sul divano di casa mia, a ripensare a quella serata in qui avevo chiesto ad Isa di diventare la mia ragazza, era stato tutto così magico, che non riuscivo ancora a scordarmelo.
Poco dopo rinsavì, perché sentì bussare alla porta, sapevo fosse lei.
Proprio perché per pranzo avevo organizzato un picnic soli soletti alla cascata più bella e suggestiva di tutta Encanto.
Appena aprì la porta, scattai in piedi e gli apri, lei appena mi vide mi baciò, ormai stavamo insieme da quasi un mese, l'incontrario di Bruno e Diana, che stavano insieme da quasi tre mesi.
Mi misi la mia fidata giacca di pelle, presi il cestino da pic nic, salutai mamma, dandole un bacio in guancia e mi incamminai con Isa alla cascata, prendendola per mano.
La vidi entusiasta al fatto di passare l'intera giornata insieme, dopo pranzo l'avrei portata per locali a far shopping.
Lo so che sarebbero gli uomini quelli ad odiare lo shopping ma io, invece lo amo e poi, molto spesso i negozi di moda, sono un ottimo spunto per i miei lavori.
E poi, mi e stato commissionato da Julieta ed Augustin, una tutina per il loro bebè in arrivo, anche se non mi hanno dato molte informazioni, su cosa sia, se maschio o femmina, così facendo però, anche Pepa e Felix, mi hanno commissionato una tutina per bebè, con l'unico fatto che di loro so già il sesso.
Così finito di mangiare, di ammoreggiare e di farci un po di coccole, raccolsi il cibo avanzato, naturalmente avevo cucinato tutto io e riportando il cesto da pic nic a casa, io ed Isa ci accorgemmo, che a casa mia c'era Alma, che parlava con mia madre.
Entrai chiedendo scusa, cercando di non essere troppo invadente.

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