La foto di Louis Tomlinson a torso nudo insieme a due cubiste in una discoteca di Parigi sta facendo il giro del web.
Non posso fare a meno di sorridere. Oggi ha perso, e la storia che viene raccontata dalla stampa sportiva è che abbia perso a causa della notte brava. Che il successo improvviso gli abbia dato alla testa.
È possibile. Ciò che però la stampa non dice è che avrebbe perso comunque.
Non poteva vincere per la terza volta. Non contro uno solido come Ancic. Non con quel gioco così brutto e falloso.
Contro Thiarè ha vinto perché, come si è scoperto in seguito, Fredrick ha avuto dei problemi fisici.
Contro di me ha vinto perché mi è entrato nella testa con la sua arroganza e le sue buffonate.
E la sua bruttezza.
Ci ho riflettuto molto, su questa sconfitta, e l'aspetto che mi ha dato più fastidio del suo gioco è stato proprio questo: la bruttezza. Mentre giocavamo, non riuscivo ad accettare che riuscisse a trovare soluzioni vincenti con dei colpi così brutti e poco ortodossi.
Il primo set l'ho vinto io, facilmente, 6-1, perché tra me e lui c'è un abisso tecnico e tattico.
Nel secondo lui ha cominciato a tirare a casaccio colpi a bassissima percentuale di riuscita. Col suo assurdo doppio rovescio e il suo inguardabile gioco di piedi e i suoi colpi piattissimi che su una superficie come la terra sono destinati al fallimento eterno. Ma ogni volta che, per fortuna e non per merito, quei colpi entravano, io mi innervosivo e gli errori aumentavano.
Il suo gioco è l'esatto opposto del mio. Me l'ha insegnato la mamma: il tennis è bellezza. E infatti io ricerco la bellezza. Non gioco solo per vincere, ma per diventare il migliore, raggiungere un ideale di perfezione. Molti credono che Straussler ci sia riuscito. lo voglio fare di meglio.
Tomlinson gioca senza raziocinio. Improvvisando. Si vede che non c'è studio dietro ai suoi colpi, non c'è disciplina.
E la mancanza di disciplina è stato ciò che lo ha fatto perdere oggi, prima ancora della notte in discoteca. La notte in discoteca, forse, è stata ciò che l'ha fatto perdere malissimo: 1-6 0-6 1-6.
Due game. Due miseri game in tutto l'incontro. È durato cinquantotto minuti. Non so se è il record di brevità per un match in uno Slam, ma di sicuro ci si avvicina. Forse se non fosse rimasto alzato fino a tardi e non avesse bevuto (ovvio che l'abbia fatto) e fatto sesso (ovvio che l'abbia fatto), avrebbe vinto qualche punto in più. Ma avrebbe comunque perso l'incontro.
Sono appena rientrato in camera dopo i trattamenti fisioterapici e, steso sul letto, solo e rilassato, con Cloe rannicchiata accanto a me, sto leggendo articoli che parlano di lui. La zia e il papà si sono preoccupati per niente: non mi darà più fastidio. Per il semplice fatto che sparirà dal circuito.
Quanti ce ne sono stati, prima di lui, di giocatori che hanno avuto piccoli o grandi exploit a uno Slam o a un Master, e poi sono spariti nel nulla? Sono colpi di fortuna, scherzi del caso. Sono capitati e continueranno a capitare.
Tomlinson si impantanerà tra i Challenger, il circuito dei tornei minori, e lì morirà dimenticato da tutti. Forse tra una decina d'anni qualche giornalista a caccia di storie andrà a ripescarlo in Russia: vi ricordate quel tennista che fece coming out dopo aver battuto Harry Styles al French Open? lo sarò numero uno del mondo, tra dieci anni. Lui avrà probabilmente smesso di giocare, non è il tipo che ha la pazienza di lottare nel circuito minore. Lo troveranno amareggiato e sovrappeso, forse coi capelli ancora tinti di verde, caricatura di ciò che è stato, a gestire il tennis club dei suoi genitori come un bravo figlio di papà; appesa in ufficio una foto del nostro incontro, l'unico misero momento di gloria della sua misera carriera.
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Play - Larry Stylinson
FanfictionCome comincia una rivalità, una di quelle leggendarie che fanno sognare una generazione? Prendete due giovani tennisti all'inizio della loro carriera. Harry Styles, talento italiano destinato a diventare un campione. Ordinato, perfezionista, riserva...