65. Fragole con la panna

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Mi sono fatto aiutare da Zoe. Da solo non avrei saputo da dove cominciare.

Le ho proposto di pagarle gli straordinari, ma lei mi ha mandato a quel paese. «Lo faccio gratis e mi divertirò un casino!»

Per prima cosa ci siamo informati (si è informata) su chi fossero i vari responsabili del servizio di manutenzione dei campi. I groundkeepers. Ci sono un responsabile generale e diversi giardinieri, per i campi principali e secondari. Ogni campo ha un piccolo staff che lo segue e lo cura, gestito in maniera gerarchica.

Abbiamo subito scartato il Centrale: prima dell'apertura viene trattato come una reliquia. Nessuno ci può entrare. Hanno paura che si rovini persino guardandolo.

Abbiamo studiato la situazione dei campi secondari. Zoe ha fatto delle indagini e scoperto quelli che, secondo le sue parole, sono i "punti deboli" della catena. In termini concreti: gli addetti alla manutenzione corruttibili. E la nostra scelta finale è caduta sul Campo Diciotto. Il mitico Campo Diciotto di Ivory-Matthieu.

E per una ragione molto semplice: il responsabile di questo campo è mezzo italiano da parte di madre, ed è un mio fan sfegatato. Tutte queste cose le ha scoperte Zoe, non so nemmeno io come. «Il potere del pettegolezzo e di due belle tette piazzate al posto giusto al momento giusto» è stata la sua spiegazione.

Nel frattempo, mentre Zoe faceva il lavoro più difficile, io mi sono occupato dell'organizzazione materiale del pic-nic. Non avendo mai fatto un pic-nic in vita mia, ho dovuto documentarmi un po' in internet. Ho acquistato online un cesto da pic-nic, una tovaglia a quadretti rossi e delle candele, con dei portacandele molto grossi e spessi per evitare che brucino l'erba, quando verranno appoggiate sul prato.

Per quanto riguarda il cibo, ho già pensato a cosa portare. Non può essere un pasto completo, perché sarà un pic-nic molto breve. Quindi, cosa posso offrire di meglio di una bella coppa di fragole con la panna? Le tradizionali fragole con la panna che servono al bar dell'All England e che sono diventate una sorta di simbolo del torneo. Anche Zoe ha trovato fosse una buona idea.

Ho parlato con il responsabile del campo italo-inglese. È stato difficile convincerlo, ma tutti sanno che sono un bravo ragazzo e che non faccio mai stupidaggini. Gli ho assicurato che andremo sul prato scalzi, per non rovinarlo, e che ci staremo per un'ora. Dovrà ritardare le operazioni di copertura di una sola ora. In cambio gli ho regalato una racchetta firmata e una visiera firmata (sì, Zoe alla fine mi ha convinto a usare la visiera, la inaugurerò proprio in questo torneo), e ho scattato parecchi selfie con lui. E gli ho promesso un selfie con il figlio tra qualche giorno.

Ha accettato.

Il giorno designato è sabato. Due giorni prima dell'inizio del torneo. Le previsioni del tempo sono eccellenti: sereno senza nuvole (in Inghilterra non si sa mai).

Alle 8.15 acquisterò le fragole al bar. Nel cestino sarà già pronto un secchiello ghiacciato (comprato anche questo online) per mantenerle fresche.

Zoe andrà sul campo alle 8.30 a portare il cesto e preparare tutto il necessario. Nel frattempo io contatterò Louis, che a quell'ora di solito è a cenare in mensa. Cena insieme a Liam, e qualche volta si uniscono anche Daria e altri russi alla compagnia.

Alle 8.45 Zoe uscirà dal campo e mi scriverà un messaggio di conferma.

Alle 8.50 andrò con Louis al campo e potremo stare li fino alle dieci. Un'ora e dieci minuti di pic-nic. Spero solo che non si annoi. Un'ora e dieci è parecchio tempo.

***

È arrivato il giorno fatidico.

Sono le 8.16 e mi trovo al bar. «Two strawberries with c-cream» chiedo. Il barista dispone i piccoli frutti nelle coppe di vetro e ci versa sopra la panna liquida. Nonostante venga qui da dieci anni, non ho mai provato questa specialità tipica. Sembrano deliziose!

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