97. Un bacio

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Le parole di Zoe mi feriscono, riportano in superficie i miei desideri. Perché non ho baciato Louis? Perché non ho colto l'unica occasione della mia vita, l'unica, irripetibile, di provare la sensazione di un bacio?

«Harry, cosa c'è?» Zoe è improvvisamente preoccupata. «Perché piangi?»

Piango? Non me n'ero accorto.

Sì, piango, singhiozzo. Zoe mi abbraccia. «Cosa ti prende, su... su... cosa c'è?»

La spingo via e le do le spalle. «Non mi stare vicino. D-d-devo lavarmi i denti.»

«Non ti sei lavato i denti dopo cena?» II suo tono è incredulo. «Tu? Che cazzo ti è successo? Deve essere qualcosa di sconvolgente, se non hai avuto la forza di lavarti i denti!»

In realtà li ho lavati, dopo cena, questo un secondo lavaggio perché ho mangiato cioccolato. Dal dito di Louis. Il dito! Dio... che fitta allo stomaco, ripensarci.

Non sto a specificare.

«Ho problemi nella testa» dico, ripetendo le parole di Louis. «Sono un malato d-di mente.»

«Spiegami cosa è successo.»

È la mia migliore amica, a chi altri posso raccontarlo? Ho bisogno di parlarne, di chiedere un consiglio, forse. A dire il vero, la persona con cui vorrei parlare è Louis. Vorrei chiarirmi con lui, dirgli qualcosa per non farmi odiare, non so neanch'io cosa.

Ma Louis non c'è, quindi parlo con Zoe. A voce bassa le racconto tutto, tutto quanto: la torta, il cioccolato, il dito in bocca, ciò che è successo dopo.

«Capisci? lo... non sono riuscito a t-t-trattenermi, mi ha fatto t-t-troppo schifo! E gliel'ho d-detto, e lui... si è offeso, si è arrabbiato... E mi ha d-d-detto che sono impossibile e ho problemi nella t-testa e non vuole p-p-più avere a che fare con me.»

«Ma ce l'aveva messo prima, nella tua bocca» cerca di ragionare lei. «Non dopo...»

«Lo so! Lo so che non è razionale, è stata una reazione di d-disgusto involontaria. Ma perché l'ha fatto? Perché? Come fa a non fargli schifo?»

«L'ha fatto per te! Se non hai mai avuto un rapporto anale in vita tua un cazzo in culo, scusa l'eufemismo, fa abbastanza male. Lo so perché l'ho provato, e mi sarebbe tanto piaciuto che lo stronzo che mi ha inculata mi avesse abituata un po' con un dito, prima.»

Tiro su con il naso, vorrei soffiarmelo. «D-d-davvero?»

«Scusa, ma non l'hai mai visto un porno?»

Scuoto la testa. «Nnn... p-p-pochissimi. Non mi piacciono.»

Sbuffa. «Be', comunque sono l'esempio sbagliato, novanta per cento delle volte si inculano allegramente senza la minima preparazione... Ma quelli ci sono abituati. Il punto è... qual era il punto? Ah sì, che Louis lo stava facendo per te.»

Mi viene da piangere di nuovo, ma mi trattengo. «Scusa, adesso d-d-devo lavarli davvero, i denti.»

«Sto qui con te» dice lei.

Comincio finalmente a spazzolarli, lei mi guarda. «Non sei malato di mente» cerca di rassicurarmi.

«Le persone normali non p-provano d-disgusto per queste cose. No?» Prendo una pausa dalla pulizia. «Louis ci è rimasto molto male, era t-t-triste, arrabbiato, ha gridato, p-prima, non hai s-s-sentito niente?»

Scuote la testa. Era con Liam, in un'altra stanza con la televisione accesa, ed erano impegnati a fare altro. Si stavano baciando, come una coppia di persone normali.

«Io lo capisco che Louis ci sia rimasto male» dice lei. «Lui è innamorato di te, Harry. Stava per fare l'amore con te e tu gli hai detto che ti faceva schifo. E posso solo immaginare con che faccia devi averglielo detto... Tu sai essere così insensibile, a volte... Prova a immedesimarti, prova a capire cosa deve aver provato, lo shock e il dispiacere per una cosa che per lui è perfettamente normale.»

Play - Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora