«Liam, ti giuro, non è come sembra» dice Zoe, in tono calmo. Ma la voce tradisce la sua emozione, le trema un po'.
«Vaffanculo! Non è come sembra? Sei in mutande, cazzo!» grida Liam, indicandola in basso.
Non abbiamo fatto niente, cerco di dire, ma balbetto troppo e loro mi parlano sopra.
«Abbiamo dormito insieme, è vero, ma siamo solo amici! Te lo giuro!»
«Vai via...» dice Liam, a voce più bassa, ma in tono amareggiato e lo sguardo furioso. «Ho bisogno di aspettare...» aggiunge, parlando in falsetto e con voce lamentosa. «Che cazzo! Abbi il coraggio di ammetterlo! Ammettilo cazzo!»
«Ammettilo cosa?» Zoe fa un passo verso di lui, a testa alta.
«Che ti faccio schifo!» sbraita lui.
A questo punto Louis entra nella stanza, stropicciandosi gli occhi. «Cosa succede?» chiede, mezzo sbadigliando.
«Cosa?!» esclama lei, la voce acutissima. «Secondo te ti baciavo, se mi facevi schifo?!»
«Oh, eh? Wow...» commenta Louis.
Liam scuote la testa, una smorfia disgustata gli storce la bocca. «Sai cosa penso? Che sei esattamente uguale alle poche ragazze che ho avuto» dice, a volume più basso. «Forse ti piace il mio viso, so di non avere un brutto viso, cicatrice a parte, e forse ti sto anche simpatico, ma l'idea di scopare con me ti disgusta.»
«No!» grida Zoe.
«Ammettilo. Ammetti che ti fa schifo il mio corpo!»
«No!» ripete Zoe. Si avvicina a lui e lo prende per le spalle. La reazione di Liam è violenta. Si scosta, le spinge via le mani, ma perde l'equilibrio, fa un passo incerto all'indietro e rovina di schiena sullo stipite della porta.
Zoe si china su di lui, con le lacrime che già sembrano voler uscire dai suoi occhi. «Liam, non è vero!» Gli prende un braccio, per aiutarlo a rimettersi in equilibrio.
Ma lui scatta: «Non aiutarmi! So alzarmi da solo!»
«Liam!» singhiozza lei. «Non è vero, ti giuro, tu mi piaci, mi piaci tanto, io...»
«Finiscila!» Anche Liam sembra sul punto di piangere. Si puntella coi gomiti e con le braccia e si rimette in posizione verticale. «Non voglio vederti in questa casa mezzo secondo in più» dice, uscendo dalla stanza.
Zoe fa una piccola corsa per raggiungerlo, ma Louis le si para davanti. «Non andare» le dice, in italiano. «Conosco mio fratello. È meglio se lo lasci in pace, adesso.»
«Ma lui non ha capito! Non ha capito!» protesta lei, tirando dei piccoli pugni sul petto di Louis. «Non è successo niente tra me e Harry! Niente!»
«Niente?» chiede Louis, in tono non troppo convinto. «Allora perché sei in mutandine sexy in letto di Garri?»
«Perché ieri sera sono venuta qui per parlare, e... e poi Harry mi ha chiesto di restare con lui perché era triste, e io... qui dormo sempre in mutande, fa caldo... e non sono mutandine sexy! Le mie mutande sono tutte così!»
«Mi sembrano excuse molto convenienti»commenta Louis freddamente.
«Tu lo sai! Lo sai, cazzo!» gli sbraita addosso Zoe. «Quante volte hai dormito con lui senza fare niente? Lo so che è successo, lo so! Harry me l'ha raccontato!»
«Sì, è successo» risponde lui. «Ma è successo anche che abbiamo... fatto cose. E so che anche tu hai fatto cose con lui. Hai scopato, l'anno scorso, tutti lo sa, anche mio fratello lo sa.»
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Play - Larry Stylinson
FanfictionCome comincia una rivalità, una di quelle leggendarie che fanno sognare una generazione? Prendete due giovani tennisti all'inizio della loro carriera. Harry Styles, talento italiano destinato a diventare un campione. Ordinato, perfezionista, riserva...