«C-c-cosa hai fatto di male?» le chiedo. «Perché dovrei pensare male di te?»
«Il fatto è che...» Sbuffa. «Quando ho capito che era stato Simon a mettermi i bastoni tra le ruote, con un po' di insistenze sono riuscita a ottenere un appuntamento con lui, di persona. Per...per chiedergli spiegazioni e...» La sua bocca si storce. «No, non è vero. Non è vero! La mia intenzione è sempre stata una sola.»
Resta in silenzio per un po', perciò le chiedo: «Cioè?»
«Non ci arrivi?»
«Volevi...ucciderlo?»
«Cos...ucciderlo? Ma sei pazzo?»
Scuoto la testa. «Non lo so! Mi hai d-d-detto che era una cosa terribile, e questa è la cosa più t-t-terribile che mi viene in mente.»
Fa una risatina. «No...sei così ingenuo...volevo scopare con lui.»
«E perché? Ti aveva fatto un t-torto!»
Alza gli occhi al cielo e scuote la testa. «Proprio per quello! Perché pensavo che se ci scopavo lui ricominciava a farmi lavorare. Esattamente come pensavo che se venivo qui e ti facevo un pompino tu mi aiutavi...» Abbassa la testa, e vedo le sua guance arrossire di nuovo. «Dio, mi faccio schifo da sola.»
Perché continua a ripetere quella frase?
Scuoto la testa anch'io. «Ma come puoi p-p-pensare una cosa simile? Come puoi p-pensare che qualcuno ti aiuti s-se...se fai q-queste cose? C-cioè...»
Sospira. «Avevo ragione quando dicevo che sei un bambino...sei ingenuo come un bambino, e tra parentesi non lo dico come una brutta cosa. Comunque...nel mio mondo è così che funziona.»
«Che funziona cosa?» le chiedo.
«lo voglio diventare famosa, ok? Se vuoi essere famosa devi scoparti qualcuno di importante che ti fa entrare nel giro e ti fa lavorare, ti fa entrare in tv...oppure un agente che ti trova i lavori giusti.»
Sono orripilato. E credo che lei me lo legga in faccia perché fa una smorfia offesa e dice: «Ecco, lo sapevo che pensavi male di me...»
«Non penso male di te, p-p-penso che è terribile che devi fare queste cose!»
«È così che funziona» ribadisce.
«Ma te lo chiedono? T-ti minacciano?»
Scuote la testa. «Minacce no...diciamo che te lo suggeriscono. O tentano approcci.»
«Ma non è p-p-possibile che devi fare queste cose, t-tu sei così bella! Tutte le c-c-case di moda dovrebbero volerti come modella!»
Mi sorride. «Lo pensi davvero?»
«Cosa? Che sei bella? C-chiunque lo pensa, lo sei!»
Abbassa la testa. Sembra triste.
«C-cosa ho detto di male?»
«Niente, niente...Se solo tutti gli uomini fossero come te...»
«Ma poi...non è illegale c-che ti chiedano cose simili? Perché non li denunci?»
«Perché se li denuncio non lavoro più.»
«Ma c-cosa dici! lo sono sicuro che...»
«Fidati» mi interrompe, «nessuno vuole lavorare con una che crea problemi.»
«Ma non è g-g-giusto!»
Lei alza le spalle, mi guarda, è seria. «Mi sono approfittata di un sistema marcio comportandomi in modo marcio. Ho avuto i miei vantaggi. Non dovrei lamentarmi.»
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Play - Larry Stylinson
FanfictionCome comincia una rivalità, una di quelle leggendarie che fanno sognare una generazione? Prendete due giovani tennisti all'inizio della loro carriera. Harry Styles, talento italiano destinato a diventare un campione. Ordinato, perfezionista, riserva...