89. Pomp and circumstance

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Mi è venuta un'idea. Finalmente! Per il settimo regalo a Zoe.

Ci ho messo un po', devo ammetterlo, molto più del dovuto. È passata circa una settimana e mezzo dal sesto regalo, un pupazzetto peluche di Sigmund Freud che l'ha fatta morire dal ridere.

lo non avevo idea di chi fosse questo Freud. Lo psicologo più famoso della storia, a quanto dice Louis. È un buffo ometto con barba bianca e occhialini tondi. E l'idea è venuta a Louis, ovviamente, su mio spunto.

Ok, diciamo che è venuta metà a me, metà a lui: io gli ho detto che avrei voluto farle un regalo simpatico che avesse a che fare con la psicologia, visto che lei studia psicologia e mi fa anche un po' da psicologa. «Tipo tu che mi hai regalato la c-carota di peluche perché a me p-piacciono le carote.» Louis ha riso, immagino pensando a quel vecchio doppio senso che io continuo a ritenere idiota. «Non esistono peluche p-psicologici?» gli ho chiesto, e se devo essere sincero era una specie di battuta perché ero convinto non potessero esistere. E invece Louis mi ha stupito trovando questo pupazzetto di Freud. «E metti che Zoe non lo riconosce? A me sembra un vecchietto q-q-qualunque...» Ma Louis mi ha assicurato che lei avrebbe capito subito. E così è stato.

Oggi è sabato, dopodomani iniziano gli US Open e domani Zoe va al concerto dei Radiohead. Non ha ancora deciso con chi. Aveva scritto a una sua amica modella che vive a New York («Una delle poche persone decenti che ho conosciuto con questo lavoro»), ma non è in città, purtroppo. «Quindi se non ci vuoi venire tu mi sa che ci vado da sola.»

Ho ascoltato qualche canzone dei Radiohead da una playlist che Louis ha intitolato Millenial depressive songs, e le ho trovate in effetti piuttosto deprimenti. Perciò, anche se avessi avuto il tempo di andarci, al concerto, non credo l'avrei fatto.

In questa settimana sono cambiate un po' di cose.

Ho finalmente un nuovo coach, in prova. Si tratta di Leon Gutierrez, ex tennista argentino che ha vinto uno Slam e una medaglia d'oro alle olimpiadi. Me l'ha trovato l'agenzia di Simon, con la consulenza di Ethan e Armando. Per ora mi sto trovando bene: lavora a percentuale, e ha un assistente che fa le analisi statistiche dei match. Insieme mi stanno dando molte indicazioni tattiche interessanti.

E c'è un'altra nuova aggiunta allo staff: Zoe ha finalmente trovato un assistente. È un ragazzo, e credo sia l'essere umano più bello che abbia mai visto in vita mia. Sembra finto: corpo scolpito, viso dai lineamenti regolarissimi, occhi un po' a mandorla, pelle liscia come quella di un serpente. Ha due labbra splendide: carnose ma non troppo grandi, ben disegnate, quando sorride scopre dei denti regolari e bianchissimi. È un ex modello che lavora come personal trainer e ha fatto un master in sport management. Zoe l'ha conosciuto col suo vecchio lavoro da modella. «Sapevo che stava prendendo un master in sport management e mi ricordavo che era un tipo sveglio, nonostante il suo aspetto da bellone possa far pensare al contrario.»

Si chiama Vincent (ma vuole essere chiamato "Vinnie") Balducci, è afro-italo-americano: padre italo-americano, madre afro-americana. Ma non parla italiano, sa dire solo due o tre frasi stupide («Buonasera, buongiorno, ciao, come stai? Ahahah!»). Zoe mi ha già rassicurato: Vinnie non sarà una distrazione per lei, dal punto di vista sessuale/relazionale. «Non ci proverà mai con me. È gay.» Ok.

È con noi da un paio di giorni, e se devo essere sincero, la distrazione sessuale la sta causando a me. Ha delle labbra davvero troppo belle. Sembrano così morbide! Non sono mai screpolate, deve usare qualche tipo di burrocacao di ottima fattura. Pensavo che Guinevere e Zoe avessero delle belle labbra, ma lui le supera di cento categorie.

Sono circondato da persone con delle belle labbra e devo cercare di non pensarci.

Tornando a Zoe, come settimo regalo volevo farle qualcosa di speciale, volevo che fosse il più bello. E allora le ho chiesto di aspettare. «Mi hai già fatto sei regali bellissimi, non serve che me ne fai altri» mi ha detto. «Ma io ho p-p-promesso sette e sette saranno!»

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