Sono in semi.
Ho battuto Serrano Martin in quattro set (mi ha rubato il terzo). Il mal di schiena va un po' meglio, ho cercato di sforzare meno possibile e ho giocato molto aggressivo. Ha funzionato.
Domani sera, venerdì, giocherò la semifinale contro Robert Straussler. La leggenda.
Il tifo contro sarà più forte che mai. Sarà contro di me per ciò che è successo con Zoe e ancora di più perché giocherò contro Straussler. Tutti tifano sempre per Straussler. Tutti. Contro chiunque giochi. Forse solo quando gioca contro Molina trova nel pubblico un buon numero di persone che tifano anche per l'avversario. Domani, poi, tiferanno persino più del solito, perché tutti vogliono una finale Mossler (Molina gioca oggi la semi nell'altra metà, e quasi certamente la vincerà).
Ti voglio bene. Non riesco a togliermelo dalla testa. Ci sto pensando quasi più del match di domani. Cosa significa ti voglio bene?
Ho mai voluto bene a qualcuno, io? A mio papà e soprattutto alla mamma. A Cloe. A Cloe voglio un bene dell'anima. Forse voglio un po' di bene anche a zia Elena. Non lo so, ho un rapporto molto distaccato con lei.
In realtà credo di non essere capace di amare le persone. Penso a mio padre, ad esempio, e mi sento freddo nei suoi confronti. Voler bene significa provare qualcosa, credo, un qualche tipo di emozione.
Quando interagisco con Cloe (è qui con me ora, dorme, non la tocco per non svegliarla) sono felice. È una felicità profonda, tranquilla, totale, che somiglia molto alla felicità che provavo quando stavo con la mamma. Credo sia amore, forse è ciò che di più simile all'amore abbia mai provato in vita mia. Non penso di sapere cos'è l'amore. Quello di cui parlano quasi tutte le canzoni.
Louis mi sembra il tipo che non dà troppo peso alle parole che dice. Mi ha detto ti voglio bene sull'onda dell'entusiasmo, perché era felice che suo fratello avesse salvato due palle break (a proposito, l'ha vinto, poi, l'incontro, oggi ha giocato la semi anche lui, ma non ho avuto la forza di vedere com'è finita). Era forse anche felice che avessi fatto il tifo.
Probabilmente si è dimenticato di averlo scritto due minuti dopo averlo scritto, mentre io sono ancora qui che ci penso.
Credo di odiarlo un po', Louis. Non tanto. Non come quando l'ho appena conosciuto. Ma sa essere così irritante...
Basta pensare a Louis. Devo dormire.
***
La mia fortuna è che anche Straussler ha mal di schiena. E sospetto sia messo persino peggio di me.
Ha vinto il primo set, nettamente, con doppio break. Mi ha surclassato, devo ammetterlo.
Nel secondo set, però, ho saputo reagire, ho provato nuove strategie più coraggiose, ho provato a sorprenderlo. E ci sono riuscito. Ho vinto 7-5. Il terzo set, nonostante abbia notato un lieve calo della velocità di servizio da parte sua, l'ha vinto di nuovo lui, ma è stato un tie-break. Un tie-break molto combattuto.
E infine il quarto, altrettanto lottato e lungo, è andato a me, con un secondo tie-break vinto 8-6.
È appena finito. Ho bevuto gli integratori e mi sto lavando i denti per la quarta volta.
Qui in campo, sì.
Mi sono portato dietro una ciotola dove sputare e sciacquarmi. Penseranno che sono pazzo, che sono un maniaco compulsivo dell'igiene e bla bla bla. Ma lo pensavano anche prima di questo match, che senso ha nascondersi? Che senso ha fingere che io sia qualcosa di diverso? Zia Elena e papà saranno certamente inviperiti. L'immagine è tutto! Non so quanto faccia bene alla mia immagine, ciò che sto facendo.
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Play - Larry Stylinson
FanfictionCome comincia una rivalità, una di quelle leggendarie che fanno sognare una generazione? Prendete due giovani tennisti all'inizio della loro carriera. Harry Styles, talento italiano destinato a diventare un campione. Ordinato, perfezionista, riserva...