La prima cosa che noto è che si è un po' ingrossato. Ha messo su dei muscoli. È sempre molto secco. Ma secco con muscoli.
«Garri!» Louis sorride e allarga le braccia, venendomi incontro, nel suo completino Adidas azzurro nuovo di zecca e i suoi capelli dello stesso colore, ma una tonalità più scura. lo invece indosso il completo verde lime, che per coincidenza era (più o meno) il colore di capelli precedente di Louis.
Mentre si avvicina, noto che è anche cresciuto di qualche centimetro. Essendo entrambi atleti Adidas, d'ora in avanti oltre che ai tornei lo vedrò a diverse occasioni come questa: il photoshoot pre-Australian Open. «Complimenti per Brisbane!» mi fa.
«Grazie» gli rispondo. Mi scanso appena per non farmi abbracciare e lui per fortuna capisce. Mi mettono imbarazzo queste dimostrazioni pubbliche d'affetto.
Ho vinto Brisbane, già, titolo numero dodici. È andata bene sotto tutti i punti di vista: tecnico, tattico, mentale.
E di tifo. Non mi fischiano più. La finale degli US Open e ciò che ha detto Molina, alla fine, hanno cambiato, e di parecchio, l'opinione pubblica su di me.
Quello, e gli screenshot della chat. Forse questi ultimi persino di più. Ma non voglio pensarci, pensarci mi mette a disagio.
Zia Elena ne è felicissima. È anche lei qui al photoshoot, e in questo momento sta parlando con dei rappresentanti dello sponsor. Dopo aver visto come si sono comportati i fan a Brisbane si è convinta che la pubblicazione di quegli screenshot sia stata una delle cose migliori che siano successe ultimamente per la mia carriera.
Non per il mio benessere, purtroppo.
Louis mi dà una pacca amichevole sulla spalla. Gli Australian Open iniziano tra cinque giorni, e lui non dovrebbe essere qui, in questo studio fotografico.
Non dovrebbe essere qui per diverse ragioni. Punto primo: a questo photoshoot dovrebbero esserci solo gli atleti di punta. Infatti ci siamo io, Zadorov, Thaler, Mabaso, Velasco. Ci sono la Kahn, la Muñoz e la Stankovic (che la fidanzata di Thaler, e insieme sono insopportabili, stanno sempre a fare i piccioncini). Non c'è nemmeno Demetrios Iraklidis, il nuovo ragazzo greco di cui parlano tutti: è appena entrato in top 100 e l'anno scorso era riserva alle Next Gen finals. Cosa c'entra Louis che è più basso in classifica di lui? Evidentemente l'Adidas lo considera un volto spendibile.
Punto secondo: dovrebbe preoccuparsi delle qualificazioni, che ancora non ha giocato e cominciano domani, e invece perde mezza giornata qui a fare foto.
«Come stai? È bello rivederti» mi dice. «In persona!»
Gli sorrido in risposta. A ogni modo, è testa di serie, alle qualificazioni, quindi non dovrebbe avere un percorso difficile. Durante l'inverno, a partire da settembre, ha giocato diversi challenger con buoni risultati che gli hanno permesso di scalare ulteriormente la classifica. Non ha giocato San Pietroburgo né Mosca. Mi sarei aspettato che gli dessero una wildcard, almeno al suo torneo di casa, ma non l'hanno fatto. Chissà perché.
«Ti ho preso un regalo!» mi dice entusiasta.
Aggrotto le sopracciglia. «P-per cosa?»
«Non serve motivo per fare regalo! Per Capodanno, perché ci rivediamo, per compleanno anticipato. Inventa tu! Mi è venuto in testa quando ho visto tuo ultimo pranzo ospedale a Brisbane, ahaha!»
«Cos'è? Uuuuna c-carota?» gli chiedo, scherzando.
Lui ride. «Vedrai...»
Rimaniamo qualche istante in silenzio, ed è un silenzio un po' imbarazzante, quindi decido di parlare del suo evidente miglioramento fisico. Gli faccio i complimenti, si vede che si è allenato.
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Play - Larry Stylinson
FanfictionCome comincia una rivalità, una di quelle leggendarie che fanno sognare una generazione? Prendete due giovani tennisti all'inizio della loro carriera. Harry Styles, talento italiano destinato a diventare un campione. Ordinato, perfezionista, riserva...