"La tristezza è causata
dall'intelligenza.
Più comprendi certe cose e più
vorresti non comprenderle."
Charles BukowskiCon gli occhi ancora chiusi, sentii un rumore sinistro provenire da un angolo della mia camera. Li spalancai impaurita, pensando che potesse essere mio padre. Ero in pessime condizioni, di certo non poteva vedermi così. Con i capelli scombinati, avente i vestiti della notte scorsa e la faccia piena di trucco sbavato. Chissà cosa avrebbe pensato.
Tuttavia, mi preoccupai inutilmente dato che non vi era nessuno. La stanza era sottosopra come l'avevo lasciata.
Quel rumore che sentii lo aveva causato Falvy probabilmente, scendendo dalla finestra. Era cucciolo ma già sapeva arrampicarsi dappertutto.
Sospirai per la tensione. Mi ero svegliata di fretta per nulla, facendomi venire mal di testa.
Mi misi le pantofole rosa e aprii il cassetto del mio comodino. Lì tenevo delle pillole per alleviare le emicranie. In quel periodo erano molto frequenti.
Svitai il coperchio del barattolo in plastica e ne feci cadere una sul palmo della mano. Poi con l'aiuto di un po' d'acqua la ingoiai.
Sapevo che mi facevano male troppe, ma non potevo farne a meno.
Il mio cellulare sopra il letto vibrò, segno di un messaggio. Posai il contenitore con le pillole e mi sedetti prendendo il telefono in mano. Erano le dieci del mattino.
Sul display mi spuntò un SMS di Josh, proprio la persona che volevo evitare.
E se ora mi odiava? Avevo giocato con i suoi sentimenti inconsapevolmente, prima lo avevo baciato e poi ero scappata via in preda al panico.
Perché gli avevo mentito?
Mi aspettavo tutto ma non quello. Non avevo capito cosa volesse dire.
Non gli avevo mentito, era l'ultima cosa che volevo fare con lui.
Il mio pollice scivolò alla svelta sul pulsante per chiamare. Dovevo chiarire tutto. Dargli una spiegazione sulla mia fuga e sul bacio.
Mi alzai e cominciai a camminare per tutta la stanza per calmarmi, ma più sentivo la chiamata girare a vuoto più andavo nel panico.
«Pronto?» Josh mi rispose. La sua voce impastata mi fece capire che si era appena svegliato.
«Josh, ciao. Possiamo parlare?»
Mi torturai il dietro del collo con la mano in attesa di una risposta.
«Okay, cosa devi dirmi?» Chiese freddo. Aveva tutte le ragioni del mondo per esserlo.
Presi un respiro profondo per iniziare a parlare. Sperai di essere convincente. Non volevo perderlo per una stupidaggine.
«Mi dispiace, davvero. Sono stata insensibile nei tuoi confronti. Ma lasciami dire che quel bacio mi è piaciuto e anche molto. Non sono scappata per te.» Precisai.
Avvertii il suo respiro, ma nient'altro. Entrambi eravamo ancora in linea ad ascoltare il silenzio reciproco.
«Va bene» disse soltanto.
«Va bene? Cioè, accetti le mie scuse?»
Aspettai un sì, ma tutto quello che sentii fu una musica stordente che mi portò fino alla finestra. Scostai la tenda e vidi Ryker insieme ai suoi tre amici nella sua piscina. Due erano in acqua e due erano seduti al bordo con in mano delle bevande alcoliche.
Josh continuò a parlare, ma sentivo poco per la musica forte.
«Aspetta un attimo, resta in linea per favore...»
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The Love In Your Eyes
Romance𝐃𝐚𝐫𝐤 𝐫𝐨𝐦𝐚𝐧𝐜𝐞 ✰ "A volte per chi amiamo dobbiamo buttarci a capofitto nel vuoto senza sapere cosa ci aspetta. Sconfiggendo le nostre paure e le nostre insicurezze. Tutto solo per amore." Trasferitasi a Manchester per condurre una vita nuo...