1. Quando è finito tutto?

102 4 0
                                    

"C'è qualcosa di più forte
della morte, ed è la
presenza degli assenti
nella memoria dei vivi."
Valérie Perrin

Tirai su il braccio e asciugai la fronte madida di sudore, con l'umidità che ricopriva la mia pelle e rendeva difficile tutto.

Il caldo di Giugno, quel giorno, era fin troppo percepibile perfino per me, che amavo l'estate.

Tuttavia, nonostante ci fossero venti gradi e l'aria fosse pesante, una torta di mele non si preparava di certo da sola. Dunque, stavo aiutando Edith a cucinarla.

«Tesoro, mi passi quella teglia?» Mi domandò, proprio quando si rese conto che l'impasto fosse pronto e non c'era più bisogno che sprecasse tutte l'energie per rimescolare.

Feci come richiesto e, nel mentre, accesi il forno.

Nella cucina di casa Collins alleggiava già un odorino squisito, sicuramente quel dolce sarebbe piaciuto a Piper.

Sarebbe stata dimessa questo pomeriggio, dopo tre settimane dal suo ricovero. La forte reazione allergica che aveva avuto, innescata da un'intossicazione alimentare, la stava per uccidere.

Si era salvata per un pelo, ed oggi era il giorno del suo ritorno a casa.

Io, invece, sarei tornata alla villa di mio padre, seppur ancora deserta dopo la sua partenza e quella di Amanda per la luna di miele.

Fino a quel momento ero rimasta a casa di Edith, che mi trattava proprio come una figlia.

«Adesso non ci rimane altro che aspettare. Ti va se ci sediamo in soggiorno?» Mi propose, schiacciando gli occhiali tondi sul setto nasale.

Non rifiutai e, una volta giunte nell'altra stanza, prendemmo posto. Lei si versò del tè in una tazza di porcellana dai decori floreali e io mi accontentai di alcuni biscotti al burro riposti nella biscottiera sul tavolo.

Mi piaceva stare lì, mi ricordava tanto casa di mia nonna Mary.

«Sono deliziosi questi biscotti.» Affermai in seguito, con le guance piene come uno scoiattolo ghiotto di ghiande.

«Oh, sono i preferiti della signora Gray. Prendine quanti ne vuoi, non credo le dispiaccia. Inoltre, ne ho le dispense piene» ridacchiò, e osservai come la collanina legata ai suoi occhiali ondeggiasse a ogni colpo di risata.

Malgrado me l'avesse appena concesso, chiusi il coperchio e sistemai la biscottiera lontano dalle mie mani. Mi dispiaceva sprecare cibo che non era mio e che, specialmente, non avevo comprato.

«Non sono poi così affamata...» Dissi una menzogna, ma almeno troncai ogni futuro suo tentativo di insistenza.

«Non fa nulla, cara. Per il momento la signora Gray ha ben altro a cui pensare, ed è sempre agitata da quando ha scoperto che Ryker si è comprato un appartamento tutto suo.» Confessò con un sospiro.

Inarcai un sopracciglio.

Del nuovo appartamento di Ryker ero stata la prima a entrarne a conoscenza. Era il luogo che frequentavo più spesso in quel periodo.

Eppure, non mi capacitavo del motivo per cui a Claire desse fastidio.

«Perché?» Domandai.

«Non chiederlo a me. Detto tra noi: chi la comprende quella donna? Io ero al settimo cielo quando scoprii che Piper si era finalmente sistemata a Barcellona con l'affitto e l'università.» Replicò, anche lei incredula.

Nei suoi occhi captai il riflesso di quella vecchia memoria, che aveva portato gioia e nostalgia nel suo animo.

D'altro canto, un bocciolo di invidia, ancora non maturo, nacque dentro di me.

The Love In Your EyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora