Ryker"Il miglior trucco del diavolo
è convincerti che non esiste."
Charles Baudelaire«Ryker!» Una vocina acuta, che proveniva da lontano, fece arrestare i miei passi, proprio appena avevo afferrato il manico dello sportello ed ero in procinto di entrare dentro la Jaguar.
«Dove vai così in fretta?» Mi chiese Eileen appena giunta dietro di me.
Mi girai solo per constatare che fosse davvero lei, che non fosse un semplice scherzo della mia folle mente.
Quella ragazzina mi osservava con cipiglio, pronta ad aver servito su un piatto d'argento una spiegazione plausibile.
Tuttavia, non ero un uomo che si giustificava o scusava, da me non avrebbe ottenuto nulla.
«Torna a casa, Eileen.» La liquidai bruscamente senza badare ai toni.
Ero fin troppo preoccupato di non farle scoprire la mia vera meta che non m'importava se risultavo freddo e scostante. Lei non si sarebbe lasciata scoraggiare, sfortunatamente.
Cercai di aprire di nuovo lo sportello, ma una mano fece forza e contrastò la mia, impedendomi nuovamente di salire in auto.
Adesso Tähti era proprio sotto il mio naso, mi fissava dal basso con quegli occhietti luminosi da cerbiatta che si erano ristretti in due fessure.
«Ho detto: dove stai andando? Non mi sembra una domanda tanto difficile perfino per te.» Controbatté sprezzante, fin troppo convinta che mi avrebbe provocato.
Si era messa a giocare al mio stesso gioco, bene.
«Non ti accontenti mai, tu?» Sospirai, annoiato della sua insistenza morbosa.
Mi appoggiai con la schiena al finestrino e presi a giocherellare con le chiavi della mia macchina per ammazzare il tempo.
«Niente basta a chi non basta ciò che è sufficiente.» Mormorò fermamente, tentando di sprofondare nell'abisso dei miei occhi.
Le sue iridi erano magnetiche, capaci di incantarmi in qualsiasi momento, ma non mi lasciavo abbindolare facilmente da una ragazzina e crucciai la fronte per quel che aveva appena detto.
«Epicuro, proprio così. Sai, non leggo sempre favole e racconti fantastici nel tempo libero.» Affermò con aria da saputella.
Colse in pieno il mio stupore, ma non era dovuto alla ragione che credeva. Sapevo perfettamente che fosse intelligente, tuttavia, fui completamente sorpreso da come suonassero armoniosamente quelle parole pronunciate da lei, che avevo sempre letto nei libri della mia vecchia libreria, in casa mia.
«Eileen, non farmi arrabbiare. Spostati.» Riottenni il controllo della mia mente e fui costretto a essere un'altra volta acido.
Non era mia intenzione, in realtà. Aveva smesso di darmi fastidio da molto tempo, anche se la voglia di prenderla a sculacciate quando ficcanasava attorno a me non si sarebbe mai estinta. Non volevo che scoprisse che stavo per andare dalla dottoressa Clarke.
Non volevo che venisse a conoscenza dei miei problemi e delle pillole. Non volevo, non volevo...
Mi ripetevo quelle parole da mesi, ormai, come un carillon che aveva iniziato a emettere una sinfonia stridente, tanto che aveva perso tutto di significato.
Eppure, la parte più fragile di me avrebbe sempre lottato per il buio.
«Abby ha chiamato all'improvviso e ora corri da lei? Poi, quando avrai finito, chi sceglierai? Me o Piper? Oppure opterai per un'altra povera ragazza con cui andare a letto e piantare in asso la mattina seguente?» Esclamò Eileen, più veloce di un treno in corsa. Ebbe bisogno anche di riprendere fiato, ma quelle sue accuse erano infondate e stava facendo tutto da sola. «Ti sembra un comportamento giusto? Devi capire che le persone hanno dei sentimenti, Ryker. E che accanto a te soffrono troppo. Io, ad esempio, sto male.» Gridò senza contenersi.
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The Love In Your Eyes
Romance𝐃𝐚𝐫𝐤 𝐫𝐨𝐦𝐚𝐧𝐜𝐞 ✰ "A volte per chi amiamo dobbiamo buttarci a capofitto nel vuoto senza sapere cosa ci aspetta. Sconfiggendo le nostre paure e le nostre insicurezze. Tutto solo per amore." Trasferitasi a Manchester per condurre una vita nuo...