30. Fuoco che arde

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"Il desiderio è rivoluzionario
perché cerca quello che
non si vede."
Platone

Piper.

Non avrei mai pensato che una parola potesse farmi girare completamente la testa e venire il voltastomaco.

Non la conoscevo nemmeno, non avrei dovuto.

Tuttavia, non potevo che provare un forte disprezzo verso quella ragazza.

Era molto graziosa.

Per il momento stava ferma, in attesa sul porticato di casa dei Gray, nascosta dal suo giubbotto ottanio che le fasciava la vita alla perfezione.

Studiai ogni centimetro del suo corpo con un pizzico di gelosia.

Da lei compresi una verità che difficilmente avrei sopportato.

Ero diversa dalle ragazze con cui Ryker era solito andare a letto.

E questo mi destabilizzava.

Non avevo mai avuto problemi con il mio corpo, ma, ora che c'era Ryker, delle mie curve mi importava.

Abby e Piper mi dimostravano quanto ancora dovessi crescere e, soprattutto, essendo l'eccezione alla regola, Ryker si sarebbe stancato di me, prima o poi.

«Qui fuori fa freddo» disse la ragazza scrollandosi la neve che le era caduta addosso.

«Potreste farmi entrare?» ci chiese sorridendo imbarazzata.

Quando tolse le mani dalle tasche, notai che possedeva dei guanti di lana bianchi, come il cappellino che indossava.

Io non dissi nulla, non spettava a me farlo. Eppure, il volto di Ryker era ancora tra lo stupito e lo sconvolto.

Si scostò soltanto, e io insieme a lui, rifugiata dietro la sua spalla che mi sfiorava la fronte.

Piper entrò e con sé si portò anche un profumo molto sobrio, di lillà.

Di riflesso mi appigliai al braccio del ragazzo accanto a me, in cerca di un sostegno per non cadere, sopraffatta da quell'incontro.

Mi resi conto di ciò che avevo appena fatto quando Ryker si voltò verso di me, perplesso del mio gesto.

Assicuratosi che non avessi nulla da chiedergli, spostò il braccio, affinché quel legame tra di noi cessasse di esistere.

Fu come ricevere un pugno dritto nello stomaco, capire che non si fidava ancora del tutto.

«È proprio come la ricordavo...» esclamò guardandosi intorno la ragazza.

Stava osservando l'ingresso e il salone come una bambina ammirava un parco giochi.

Con quegli occhi pieni di luce e gioia.

Tuttavia, io mi stavo lentamente dissanguando, ferita dalla consapevolezza.

Piper era già stata qui, in questa casa.

«Perché sei venuta?» chiese Ryker indifferente.

Era teso, riuscii a notare i suoi muscoli del collo tendersi.

«Oh, è un piacere rivederti anche per me, Ryk

Si voltò verso di lui, avvicinandosi scherzosa.

Non voleva prenderlo in giro, nel suo tono di voce non traspariva questo tentativo.

Al contrario, era una battuta sincera, fatta da amica.

I due rimasero con gli occhi fissi sui corpi di ciascuno, comunicando senza parlare.

In quel momento volli sparire dalla faccia della Terra.

The Love In Your EyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora