"L'amore è un malinteso
tra due pazzi."
Oscar WildePalpebre pesanti e il caldo che si attaccava alla pelle, le lenzuola che mi avvolgevano le gambe e arrivavano fino al mio bacino.
Tutto attorno a me era confuso, penso stessi dormendo o tenessi gli occhi chiusi per far finta. Comunque, i muscoli erano così doloranti che non riuscivo a muovermi.
Un forte torcicollo, dovuto per la posizione che avevo assunto, quasi non mi faceva avvertire l'addome indolenzito e i piccoli lividi in tutto il corpo.
Tuttavia, un movimento sotto la mia nuca mi fece sbarrare gli occhi, perplessa.
Sapevo che il braccio possente di Ryker mi stesse facendo da cuscino, ricordavo che mi fossi addormentata con lui. Ma era mattina presto a giudicare dalla fievole luce che penetrava dalla finestra e altri rumori, assimilabili a dei sussurri, mi fecero voltare verso il ragazzo.
Lo trovai steso e dormiente sull'altro lato del letto, a petto nudo e madido di sudore. Ciocche corte e nere gli ricadevano sulla fronte e la sua pelle era pallida.
Le sue pupille nascoste dalle palpebre si stavano agitando e la sua bocca si era arricciata. Aveva assunto una posizione fetale, proprio come quella di un bambino indifeso, e teneva stretto al petto il lenzuolo.
Accesi la luce e fui di nuovo da lui, impaurita.
Nel sonno mormorava parole disconnesse, sillabe che non potevano essere collegate tra loro.
«No... Fermo....»
Rimasi seduta e immobile a osservarlo. Da qualche parte avevo letto che non si doveva svegliare un sonnambulo o qualcuno che stava avendo un incubo, poiché era rischioso. E, visto il carattere di Ryker, esitai a toccarlo per riportarlo alla realtà.
«A destra... No, ora a sinistra...» esalò qualche secondo dopo.
L'unica cosa che ero in grado di fare, era decifrare le sue parole per comprendere meglio cosa stesse accadendo lì, dentro la sua testa.
Mi portai le gambe al petto e stetti in silenzio, con le labbra che faticavano a far fuoriuscire il fiato.
«Non andare... Ho... ho paura» Rantolò, e delle lacrime cominciarono a scendere sulla sua guancia destra.
Stava parlando a qualcuno, ma non avevo idea di chi. Intuii che, molto probabilmente, fosse qualcuno che conosceva.
Ma chi?
La situazione divenne insostenibile quando iniziò a scuotere innumerevoli volte la testa sul cuscino, strizzando gli occhi e gridando. Fu lì che il terrore dentro di me raggiunse il suo picco estremo e decisi di provare a svegliarlo.
«R-Ryker! Ryker!» Urlai, cercando di appoggiare le mani sul suo braccio. «Svegliati, mi stai terrorizzando» aggiunsi con voce infranta.
Le sue condizioni mi fecero tremare il labbro inferiore e iniziai a piangere anch'io.
Non la smetteva...
Il brutto sogno in cui era stava risucchiando la sua mente.
«Ryk! Ryk!» Furono le mie ultime grida di panico, non sapevo neanche chi chiamare.
Tuttavia, fortunatamente, non ce ne fu bisogno, giacché qualche secondo dopo il suo corpo smise piano piano di muoversi, i suoi occhi si aprirono e si sollevò scattando.
«Tranquillo, è tutto finito. Ci sono io. Siamo solo io e te» Gli afferrai il viso con entrambe le mani e mi umettai le labbra. «Finché ci sarò io, nessuno potrà ferirti di nuovo» Gli mormorai, udendo il suo affanno.
STAI LEGGENDO
The Love In Your Eyes
Romance𝐃𝐚𝐫𝐤 𝐫𝐨𝐦𝐚𝐧𝐜𝐞 ✰ "A volte per chi amiamo dobbiamo buttarci a capofitto nel vuoto senza sapere cosa ci aspetta. Sconfiggendo le nostre paure e le nostre insicurezze. Tutto solo per amore." Trasferitasi a Manchester per condurre una vita nuo...