Ryker"È un difetto tipicamente umano:
apparire duri per nascondere
un'anima fragile."
Paul JackMe ne stavo sdraiato sul letto, privo di ogni veste, a contemplare il muro scuro e spoglio davanti a me.
Le luci dell'alba stavano per giungere in camera mia affrettandosi a spazzare via l'oscurità, tranne che da dentro di me.
Il buio si era insinuato tra le mie membra mettendo radici nella mia anima e avvelenandola.
Non si poteva salvare ciò che era perso per sempre.
Una folata di vento gelido andò contro la mia pelle scoperta e mi fece rinsavire da ogni mio pensiero.
Non avevo freddo, l'aria calda portava alla luce ricordi che preferivo dimenticare.
Ero steso sul letto a pancia in aria, con la schiena appoggiata sopra il cuscino e il braccio destro piegato dietro la testa per reggerla.
Con la mano opposta tenevo una sigaretta accesa, la quale spegneva ogni mio tormento.
A nascondere la mia nudità ci pensava la coperta pesante e attorcigliata.
Buttai il fumo fuori, riversandolo nell'aria.
Tolsi lo sguardo dal cielo velato e stabilii un nuovo punto fisso, l'altra parte del materasso.
Sopra vi era ancora la forma del corpo della ragazza con cui avevo scopato, Abby.
Sporco del frutto della sua eccitazione.
Avrei dovuto lavare le lenzuola, specialmente perché sopra vi era impresso il profumo della rossa, alla fragola.
Mi dava la nausea, come la sua voce. Ma fotteva bene, perciò le permettevo di restare.
Non scopavo con lei da settimane e stava diventando impaziente.
Per di più, pensava che fossimo fidanzati e io glielo lasciai credere, pessimo errore.
Mi stava assillando da giorni, così, cedetti e me la portai a letto, di nuovo.
Negli ultimi giorni non stavo affatto bene, avevo bisogno di una distrazione più forte delle mie amate Winfield.
Sembravo un maniaco sadico, ingordo di sesso, ma avevo bisogno di tenere la testa spenta. E scopare mi aiutava.
Gli incubi persistevano ancora e le allucinazioni pure, in ogni specchio che vedevo non c'era solo il mio riflesso, ma anche il suo.
In ogni angolo che giravo non ero mai solo, vi era lui a ricordarmi quanto male gli causai e a infliggermi tutte le colpe che avevo.
Aveva ragione.
Era colpa mia, solo mia.
Mia e del mio comportamento irresponsabile e ribelle, che portò solo dolore a chi mi stava intorno.
A chi mi voleva bene veramente.
Non importava quanto tentassi di sfuggire da Claire e dalle sue punizioni crudeli.
La mia disubbidienza si ripercuoteva sulle altre persone, era un'arma a doppio taglio.
Se fossi stato buono, zitto e calmo, a quest'ora sarei stato con lui.
A condividere la vita con l'altra mia metà sbiadita, ormai.
Ma fermo non ci sapevo stare e avevo iniziato, sin dalla tenera età, a uscire con gente poco raccomandabile.
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The Love In Your Eyes
Romance𝐃𝐚𝐫𝐤 𝐫𝐨𝐦𝐚𝐧𝐜𝐞 ✰ "A volte per chi amiamo dobbiamo buttarci a capofitto nel vuoto senza sapere cosa ci aspetta. Sconfiggendo le nostre paure e le nostre insicurezze. Tutto solo per amore." Trasferitasi a Manchester per condurre una vita nuo...