19. Chiarimenti

4.3K 100 283
                                    


"Dopo una battaglia
è sfinito anche il cuore più forte."
Alysa Ley

Avevo appena sentito la sveglia suonare, mi avvisò che era arrivata l'ora di alzarsi. Per la prima volta, l'aspettavo più di ogni altra cosa.

Non perché mi piacesse quel trillo rumoroso, ma perché mi ero annoiata a stare sdraiata nel letto e a fissare il soffitto, crogiolandomi nei miei pensieri.

Avevo passato tutta la notte così, a rimuginare la scena con Ryker della sera prima.

Lo odiavo per una serie di motivi: per la sua personalità altalenante, per il suo comportamento scontroso con me e, soprattutto, per la forte attrazione che avevo verso di lui.

Quando era nelle vicinanze, soprattutto nel raggio di pochi metri o centimetri, il mio corpo s'immobilizzava al suo sguardo e al suo tocco. Ed ero vogliosa e bisognosa di lui.

I primi tempi, diedi la colpa alla nuvola di mistero che non lasciava trasparire niente in lui, ma, la prima volta che mi baciò, capii che fosse ben altro.

Era proprio Ryker.

Tuttavia, pur non essendo una che ascoltava le varie dicerie sulle persone, mi sono dovuta ricredere sull'immaginazione che avevo di Ryker.

Seppi che si portava a letto molte ragazze o, addirittura, donne. Al solo pensiero mi vennero i brividi, nonostante fossi sotto il piumone, al caldo.

Le usava e le gettava come io facevo con i pacchetti confezionati del supermercato. Non aveva rispetto nei loro confronti e mi chiedevo, inoltre, come poteva regalare il suo corpo a così tanta gente senza curarsene?

Forse questa era solo una preoccupazione che mi facevo io, essendo ancora vergine e molto riservata, ma Ryker non meritava questo. Nessuno lo avrebbe meritato.

Qui entravano in conflitto i miei sentimenti. Dovevo odiarlo per come mi trattava, ma volevo anche capirlo e scovare il suo cuore nascosto dai rovi.

Andargli contro non avrebbe portato da nessuna parte.

Dopo essermi ripetuta nella mente una frase d'incoraggiamento: «Nuovo giorno, nuove belle esperienze da poter fare.», camminai verso lo specchio per darmi una sistemata. Tuttavia, non ero pronta a vedere il mio aspetto.

La coda bassa che la sera prima mi ero fatta per mantenere in ordine i capelli non aveva funzionato.

Adesso, ciuffi fuoriuscivano dall'elastico, tutti scompigliati.

Per non parlare delle borse evidenti che avevo sotto gli occhi, fortuna che avevano inventato il correttore. Non sembravo molto riposata, dopotutto era quella la verità.

Ma dovevo andare a scuola e non potevo dormire sul banco, non ascoltare i professori durante le spiegazioni avrebbe distrutto la mia carriera scolastica.

Perciò, dovevo tenere gli occhi aperti. Per farlo avrei incollato persino le ciglia alle palpebre con lo scotch, mi serviva solo rimanere sveglia e vigile.

Una volta ripresa dal risveglio, scesi giù per riempire il vuoto nella pancia che si stava iniziando a sentire in me, logorando le pareti dello stomaco.

Non mi cambiai poiché non era mia abitudine farlo, ma me ne pentii subito.

Seduti al tavolo da pranzo trovai la signora Stacy, impegnata a leggere dei compiti di scuola, e Ryker, occupato a contemplare il muro che aveva di fronte mentre mangiava una barretta proteica.

Ma, non appena misi piede in cucina, girò lo sguardo verso di me.

Avvertii il ghiaccio nei suoi occhi e rabbrividii.

The Love In Your EyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora