8. Gesti inspiegabili

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"Se gli occhi avessero visto quello
che volevano, allora avrebbero
guardato sempre e solo te."
Alysa Ley

«Eileen! Le pizze!»

L'urlo di Chloe corse veloce dalla mia camera fino a me. Avevo invitato lei e Olivia quel pomeriggio per passare la sera insieme. Mio padre era uscito con la sconosciuta Amanda e io sarei rimasta sola almeno fino a mezzanotte. Trovai quest'occasione perfetta per un pigiama party tra amiche. Specialmente dopo la giornata trascorsa a parlare con Josh e con Ryker, il quale mi aveva confuso ancora di più le idee.

Aveva calpestato tutte le mie speranze per poi prenderle e gettarle in faccia a me, non curante.

Necessitavo di staccare tutto e divertirmi un po'. Magari, non con una festa, ma con qualcosa di più rilassante.

Andai ad aprire la porta al fattorino. Affabilmente mi diede le tre pizze e io i soldi.

Con un lieve innalzamento del capo, lo salutai e chiusi la porta. Poi, raggiunsi le altre di sopra, pronta per una lunga serata di risate e pettegolezzi.

La scia profumata che lasciò la nostra cena mi mise un certo languorino in bocca. Dovetti trattenermi ancora per qualche minuto, poi l'avrei finalmente gustata in compagnia.

«Evviva! Si mangia.» esclamò felice Chloe, alzandosi dal pavimento. Olivia si limitò a sorridere compiaciuta alla vista del cibo. Non si esprimeva molto, ma, dopotutto, aveva fame anche lei.

«Che film ci guardiamo?» chiese quest'ultima prendendo la sua pizza, risedendosi sul parquet.

Avevamo rivestito il pavimento spoglio con delle coperte e dei cuscini per stare più comode.

«Mmh... non lo so, Eileen consigli?»

La bionda si portò un dito sul mento e lo picchiettò con il polpastrello.

Mi fissò fiduciosa di una buona risposta e torse la testa guardandomi. In realtà, non lo sapevo nemmeno io. C'erano tanti film che mi piacevano e che avevo visto, avevo l'imbarazzo della scelta. Tuttavia, la ragazza con il caschetto scuro suggerì proprio l'unico che aveva ottenuto un posto nel mio pesante cuore, colmo di dolore.

«Titanic?»

Adoravo quel film ed ero felice che l'avesse proposto. Anche se non mi aspettavo che le piacessero storie d'amore di quel genere.

«Sì! Per te va bene?» mi chiese Chloe.

Confermai. Molte volte, quel film, era stato presente sullo schermo della mia TV, non mi stancava mai.

Olivia si alzò e prese il mio laptop. Lo posizionò davanti a noi, in modo da fr vedere tutte e, poi, pigiò sul tasto "start".

Ero pronta a rivedere Jack e Rose vivere quei pochi giorni insieme. Pronta a rivederli conoscersi, ridere, divertirsi, parlare e poi a rivedere la fine della loro fantastica e tragica storia. Riprovare tutte quelle emozioni che trasmettevano gli attori e le scene drammatiche.

Mi chiedevo sempre cosa sarebbe successo se lui non fosse morto, se il Titanic non fosse affondato e fosse giunto a New York. Tutta quella gente non sarebbe morta. Forse, un Jack avrebbe vissuto con la sua Rose per sempre, se c'era a bordo una storia come la loro. Ne rimasi sempre affascinata e aspiravo a conoscere una persona come lui.

Quando Rose si stava perdendo trovò Jack. La salvò, non una, ma mille volte dal momento che lo conobbe. Lei brillava non per la luce, ma per lui. Era la fiamma che la illuminava. Che la faceva sentire viva. Anche per Jack era così.

Io, bramavo questo amore. Semplice, ma al tempo stesso che facesse sentire liberi. Non desideravo altro e, un giorno, lo avrei trovato, ne ero sicura. Bastava aspettare.

The Love In Your EyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora