27. Un buco nell'acqua

3.5K 63 364
                                    


In questo capitolo vi sono presenti scene esplicite, pertanto vi avviserò io un po' prima e anche quando finirà, per chi volesse saltarle.🖤
🔴🔴🔴🔴🔴/5

Ryker

"L'anima non si arrende alla
disperazione senza aver
esaurito tutte le sue
illusioni."
Victor Hugo

La serata stava andando alla grande.

Io e Alex, il giorno precedente, eravamo stati ore a parlare di questa competizione e del premio.

Era venuto a casa mia rapidamente per comunicarmi che avevamo una possibilità di andare avanti in questo labirinto infinito.

Mi parlò di una gara illecita, organizzata dal suo vecchio rifornitore, Anthony West.

Lo stesso individuo che qualche settimana fa mi aveva aggredito insieme a un suo amico.

Alexander aveva un bisogno disperato di altre bustine, con dentro schifezze varie, tra cui cocaina, amfetamina e crack.

La sua voce spezzata e il suo respiro alterato mi fecero capire che stava perdendo la testa.

O, forse, realizzai quanto fosse impantanato dentro quel mondo di merda, che tentò anni fa perfino me.

Fatto stava che accettai la sua esortazione disperata di partecipare.

Era un mio amico e un fratello, malgrado Adam fosse geloso e me lo tenesse a mente quando si presentava a me.

Era cambiato negli anni, adesso era più serio e, a volte, parlava come mia madre.

Le sue parole mi facevano pensare per ore, seduto a terra e accanto al mio letto, con le gambe al petto. 

Alex per lui era un parassita da debellare, me ne parlava sempre.

Poiché era l'unica persona con la quale avevo instaurato un legame fraterno e profondo dopo di Adam.

Qualche ora fa, io, il mio amico ricciolino e poco più basso di me, Max e Izzy andammo in una fabbrica di automobili abbandonata.

Casa di senzatetto, tossicodipendenti, spacciatori, ladri e tanta altra gente corrotta.

Era in periferia di Manchester, accanto a uno dei quartieri più poveri, pertanto la polizia faceva massimo due controlli all'anno e si limitava a pattugliare il perimetro con la speranza di acciuffare qualche coglione fatto o ubriaco.

Gli sbirri avevano lasciato che quel luogo dimenticato si trasformasse nel nostro parco giochi.

Difatti, lì si tenevano le gare clandestine  più importanti della città.

Avevo ancora impresso nella mente la prima volta che assistei ad una, accompagnato da Alex e da Adam.

Mentre, adesso, ne avevo appena vinta una.

Avrebbe dovuto partecipare Alex, in quanto fosse lui l'interessato, ma non ragionava più in assenza di ciò che prendeva.

Max mi diede in prestito la sua moto e, dopo aver messo una tuta ridicola e stretta, iniziai a gareggiare.

Sfrecciavo come una saetta accanto agli altri concorrenti e li superavo in fretta.

Arrivare ai primi posti fu molto semplice.

C'era chi cadeva e chi faceva cadere gli altri, io, fortunatamente, continuai per la mia strada senza essere infastidito da questi stupidi trucchetti da insicuri.

The Love In Your EyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora