Ryker
"Il destino mescola le carte
e noi giochiamo."
Arthur SchopenhauerCe l'avevo fatta.
Avevo avuto il coraggio di fare un passo avanti con Eileen e di dichiararmi.
Quella notte era ancora limpida nella mia testa ed era diventata un chiodo fisso ormai. Continuavo a domandarmi se avessi fatto la mossa giusta e quali sarebbero state le conseguenze.
Mi chiedevo se l'avessi messa in pericolo nel rivelarle dei The Masked.
Mi interrogavo se, ora, si aspettava che facessi il ruolo da fidanzato perfetto, un vero e proprio principe azzurro che l'accompagnava fino alla porta di casa la sera e le apriva lo sportello per farla entrare in macchina.
Tutta questa situazione mi causava delle violente emicranie, anche se la confessione mi aveva rasserenato.
Non volevo che lei pretendesse un mio cambiamento poiché non ce ne sarebbe stato uno.
Sarei rimasto così.
Rotto, perverso e... problematico.
Sì, problematico, perché la dottoressa Clarke aveva ragione.
Le pillole non avevano aggiustato gli ingranaggi rotti del mio essere, anzi, avevano aggiunto altri casini.
Perfino io mi stavo cominciando a persuadere che la depressione sarebbe rimasta per sempre.
La mia mente era troppo immersa in una bufera di congetture per essere in grado di parlare con Eric, che sedeva davanti a me in uno dei tavoli del Vronx.
Assaporai un goccio di bourbon che ci eravamo fatti portare al tavolo e, dopodiché, permisi a una sigaretta di bruciarmi i polmoni e pizzicarmi le narici con il fumo.
«Cosa dovevi dirmi? Il gatto ti ha mangiato la lingua?» La voce di Eric sottomise i miei pensieri e mi ritrovai a dover fingere che non esistessero.
Mi ricordai il motivo per cui avevo deciso di incontrarlo.
«Ho perso la lettera di Adam. Cosa cazzo c'era scritto lì?» Sbottai dopo aver perso l'ultimo granello di pazienza.
Forse ero impazzito per lo smarrimento di quel vecchio foglio, oppure, per quella ragazzina.
Dannazione...
«Dove te la sei messa per perderla? Nelle mutande?» Mi prese in giro il ragazzo davanti a me, facendo un sorriso che mise in mostra lo smiley svettante davanti ai denti bianchi.
«Ti ho fatto una domanda diversa, rispondi. Qual era questa verità?» Chiesi ostinato, dopo aver battuto una mano sul tavolo e aver fatto tremare i bicchieri in vetro.
Vidi come trasalì in seguito. Contai il frangente in cui lo fece, esaminai il suo sguardo sorpreso e fui stranito che avesse provato paura.
«Non conosco il contenuto di quella lettera.» Replicò in fretta, quasi scottato da un pensiero che gli era balenato in mente per un attimo.
Aggrottai la fronte per nulla persuaso.«L'hai avuta con te per sei anni e non l'hai mai letta... Non ci credo.», assottigliai gli occhi.
Lui sbuffò, poi si guardò intorno guardingo e tornò a me.
«Ryker, l'informazione che ti sto per dare ti metterà a rischio ancora di più. Per questo Adam voleva che leggessi quel biglietto. In quel modo, se ti fosse successo qualcosa, sarebbe stato lui l'unico colpevole.» M'avvisò per nulla sereno.
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The Love In Your Eyes
Storie d'amore𝐃𝐚𝐫𝐤 𝐫𝐨𝐦𝐚𝐧𝐜𝐞 ✰ "A volte per chi amiamo dobbiamo buttarci a capofitto nel vuoto senza sapere cosa ci aspetta. Sconfiggendo le nostre paure e le nostre insicurezze. Tutto solo per amore." Trasferitasi a Manchester per condurre una vita nuo...