Ryker
"E coloro che furono visti danzare, vennero
giudicati pazzi da quelli che non potevano
sentire la musica."
Friedrich Nietzsche2 anni prima, Manchester
Dovetti socchiudere gli occhi e stringere i denti per sopportare il frastuono che proveniva dalle casse del deejay, pur non essendo il tipo che odiava i rumori forti.
Le pareti della stanza prendevano ogni secondo un colore diverso; dal viola al verde, dal giallo al rosso e dal blu di nuovo al viola.
Un misto di colori che venivano proiettati sui ragazzi che c'erano, la maggior parte del mio liceo.
Ero in mezzo a corpi sudaticci ed euforici, che non facevano altro che agitarsi e muoversi per seguire il ritmo della musica.
Tuttavia, l'effetto dell'alcol non mi faceva percepire uno di loro, come se quella fosse una realtà troppo lontana da me. Erano solo le vampate di calore, che mi arrivavano a tratti, a farmi capire che non stavo dormendo.
Cercavo di spostarmi tra la bolgia, ma venivo spintonato ogniqualvolta che facevo un passo e non ero abbastanza lucido da far movimenti veloci senza perdere l'equilibrio.
Ero alla ricerca di Alexander; dovevamo raggiungere Josh nello scantinato, poiché aveva detto che, quello, era il posto in cui solo i suoi amici avevano l'accesso e, di conseguenza, era più tranquillo. Eppure, non trovavo nessuno.
Il mio stordimento non era un caso, in genere non amavo lasciarmi andare e seguire il ragionamento «bere per dimenticare». Ma avevo dato retta a un pessimo consiglio di Alex e, dopo essere andato a letto con una ragazza che trovai alla festa, non ero comunque sazio e avevo bisogno di mantenere la mente in uno stato di incoscienza dai pensieri.
Avevo litigato con Claire per un motivo che, al momento, non ricordavo.
Così, smisi di attanagliarmi la testa pensando e mi diressi fuori da tutta quella confusione non appena ebbi davanti uno spiraglio d'uscita, tra quella ragnatela di gente.
Mi sistemai il giubbotto di pelle e afferrai il primo bicchiere d'acqua che mi capitò sotto tiro, sfilandolo dalle mani di una ragazza castana, che, quando si accorse di chi aveva di fronte, mutò la sua occhiataccia di sbieco.
I suoi piccoli occhi celesti da sirena si addolcirono e la sua bocca sfoggiò un sorriso sfacciato.
Era più piccola di me, ma abbastanza grande da frequentare la mia scuola da tempo e conoscere la mia fama.
Non mi dava fastidio, quello che facevo mi faceva star bene e nessuna donna che mi portavo a letto mi trattava come se fossi un errore da cancellare.
E, soprattutto, tutte erano così superficiali e disattente ai dettagli da non accorgersi di nulla e da non chiedere la ragione di quel mio comportamento.
Lasciai perdere quella ragazza, che mi stava solo facendo alzare la voglia di andarmene, e ripresi a camminare verso l'uscita della casa, con il bicchiere in mano.
L'acqua gelida diede un po' di sollievo alla sensazione della gola secca che avevo, ma la finii in così poco tempo che fu tutto molto momentaneo.
STAI LEGGENDO
The Love In Your Eyes
Romance𝐃𝐚𝐫𝐤 𝐫𝐨𝐦𝐚𝐧𝐜𝐞 ✰ "A volte per chi amiamo dobbiamo buttarci a capofitto nel vuoto senza sapere cosa ci aspetta. Sconfiggendo le nostre paure e le nostre insicurezze. Tutto solo per amore." Trasferitasi a Manchester per condurre una vita nuo...