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K: "aspetta, aspetta, aspetta ripetimi il suo aspetto..."

Katsuki era seduto sul letto, mentre spargeva del cioccolato sopra la sua porzione di pancake per tenersi impegnato ed evitare di eccedere alle emozioni, Hakihiko lo guardò stupito alla richiesta di soffermarsi nuovamente sull'aspetto, per poi assottigliare lo sguardo e lasciare che il ghigno si estendesse in volto

H: "perché? È anche il tuo tipo?"

Le iridi di katsuki si spalancarono, mentre Izuku scoppiò a ridere rischiando seriamente di affogarsi con un pezzo di pancake al caramello che si era appena messo in bocca

K: "no perverso di un figlio, è che ho un sospetto e mi auguro con tutto il cuore che non sia reale"

Il maggiore dei due verdini, ripreso il controllo sul suo corpo, posò una mano sulla spalla al compagno richiamando la sua attenzione

I: "kacchan quei due si sono trasferiti in America dopo la grande guerra è impossibile che-"

K: "io non farei così affidamento sul trasferimento, magari sono tornati"

Haki non capendo i discorsi dei genitori si limitò a rispondere alla domanda di suo padre, cercando di scorgere dai suoi occhi dove voleva andare a parare e se effettivamente c'era qualche possibilità che si conoscessero come sembrava

H: "ha i capelli viola, lisci, lunghi circa fino alle spalle, gli occhi gialli, ma non un giallo smorto tipo i tuoi capelli papà, sembrano colate di miele puro, intensi, vividi, così come il suo odore sciroppo d'acero e more, non conosco il suo quirk ma-"

Katsuki a quelle parole sembrò sbiancare mentre sul volto di Izuku il sorriso si estese raggiate, certo ora anche lui, che non ci fossero dubbi sulla dinastia del compagno di suo figlio

K: " ...cazzo..."

I: "a quanto pare allora, sono tornati davvero"

Il giovane omega, sempre più confuso e spazientito dallo strano comportamento dei suoi genitori si mise un altro pezzo di dolce in bocca per poi incrociare le braccia al petto

H: "chi? Chi è tornato? E cosa dovrebbe centrare tutto questo con Raiden?"

La forchetta nelle mani del biondo esplose, mentre Izuku senza mai perdere il sorriso, semplicemente ignorò il fatto, avvicinandosi maggiormente al figlio

I: "vedi piccolo, sai che io e tuo padre da giovani abbiamo frequentato l'accademia per eroi "

L'omega annuì sapendo ed ammirando il passato dei suoi genitori

I: "ecco, noi avevamo dei compagni di classe ed i feromoni di due di loro ti saranno noti, l'omega dai capelli e gli occhi di miele portava su di sé l'odore di sciroppo d'acero e fiori di limone mentre l'alpha dai capelli violetti e gli occhi del medesimo colore profumava di more e noci, dopo la grande guerra, si trasferirono in America per ricominciare una nuova vita e crescere la loro famiglia  e fra una cosa e l'altra anche i rapporti vennero interrotti, ma a quanto pare sono tornati e tu figlio mio, ci sono buone probabilità che sia il mate del loro ed io non posso che esserne felice, sono dei bravi ragazzi e sono sicuro che anche Raiden non ti farebbe mai del male volontariamente... Anche perché in caso contrario ci penseremo io e tuo padre"

Il verdino fece l'occhiolino all'omega che rilassandosi, avendo capito la situazione, accennò una risata

I: "e sai cosa? Quale miglior occasione per riprendere i contatti, dovremo invitarli a casa uno di questi giorni, o mi sbaglio amore?"

Katsuki nel frattempo tentava disperatamente di controllare il sudore delle sue mani mentre tante piccole scintille continuavano a formarsi sui suoi palmi

K: "sette miliardi di persone nel mondo ed il mate di mio figlio chi doveva essere? Ovvio quello del Pikachu fulminato e del morto di sonno, embè come se non rompevano i coglioni abbastanza da ragazzi ora anche come suoceri dovevo ritrovarmeli, sempre meglio del fiammifero e del piccione ambulante, però cazzo, già me li immagino... O almeno, mi immagino Denki con le sue battute di merda, mentre se ne esce con qualcosa di insensato tipo voler riunire la "bakusquad", per non parlare dello zombie ambulante, se prova solo ad avvicinarsi nuovamente al MIO Deku giuro che gli faccio esplodere la moca in testa, tsz... Sol che ci provi... E che-"

H: "hem... Papà... Cosa- cosa gli sta succedendo?"

L'omega guardava il padre sbraitare in un monologo rivolto al materasso mentre non sapeva se esserne divertito o preoccupato

H: "i rischi di un attentato alla vita di Raiden sono COSÌ alti?"

I: " sta tranquillo tesoro, tuo padre sta solo tentando di metabolizzare la scoperta a modo suo, sai uno dei genitori del tuo mate, Denki, era fra i migliori amici di tuo padre, mentre Hitoshi, o come piaceva chiamarlo a lui, il "morto di sonno", diciamo che per un certo periodo di tempo mi ha fatto la corte, anche se in realtà stavamo tentando entrambi di fare aprire gli occhi a quel demente tutto orgoglio e strafottenza di tuo padre, ma tutto sommato, gli voleva bene... Sempre a modo suo ovviamente"

H: "quuuuindiiii se io fra due giorni avessi un appuntamento con lui, saresti d'accordo?"

Izuku sorrise dolcemente per poi accarezzargli una guancia

I: "certo piccolo, mi fido di te e conoscendo già i genitori di Raiden sono molto più tranquillo, non preoccuparti vai pure, terrò io impegnato tuo padre, hai bisogno di un passaggio?"

K: "scordatelo, tu, da solo con lui non ci esci"

I: "kacchan, amore, torna al tuo monologo che ne riparliamo dopo io e te"

L'attenzione del maggiore tornò al figlio che a stento tratteneva le risate

H: " tranquillo papà, mi accompagna Kaito..."

K: "ah bene, come se la presenza dell'altro pollo allo spiedo mi rassicurasse molto"

Izuku sospirò sorridendo, per poi lasciare un bacio sulla tempia del figlio

I: "va bene allora, se Kaito ne è già a conoscenza ed è d'accordo, non che avessi molti dubbi, però è comunque una conferma in più che ci possiamo fidare di Raiden, quel ragazzo non ti lascerebbe mai da nessuna parte se fiutasse anche un minimo pericolo, non preoccuparti, vai e divertiti"

H: "grazie papà"

l'omega con un sorriso a trentadue denti si sporse ad abbracciare il padre che sorridendo ricambiò l'abbraccio, mentre katsuki, con il volto posato su una mano, sbuffava arrendendosi all'idea che la sua quiete quotidiana era ormai finita.



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