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Kaito era seduto al tavolo, dopo la terza volta che Yori gli aveva impedito di aiutarlo ad apparecchiare e non sapeva dove guardare.

La sala-cucina non era molto grande, ma perfetta per ospitare un massimo di cinque persone, mancanza di spazio compensata però della sala più spaziosa, di particolare interesse per il rosso era il frigo,  la superficie argentea era ricoperta da innumerevoli fotografie che ritraevano i momenti migliori della loro vita.

ve ne era una dei due padroni di casa in smoking durante il loro matrimonio, una in sala parto dove Tenko stringeva per la prima volta il suo bambino, i primi passi, le prime pappe erano tutte in ordine progressivo, il primo giorno delle medie, fu in quella zona che vide anche una foto di un mini Raiden in divisa scolastica, foto scattata molto probabilmente a sgamo data l'espressione buffa del volto, ma una in particolare catturò la sua attenzione, smorzandogli il sorriso sulle labbra.

era un selfie, del suo Yori insieme ad Hibiki, sorridevano e all'albino brillavano gli occhi mentre, invece dell'obiettivo, guardava il castano come se fosse tutto quello che di più prezioso aveva e a Kaito si strinse il cuore nel riconoscere dei piccoli cerchietti in cui la carta era più rovinata lasciati come da piccole gocce d'acqua... lacrime.

K: "ne usciremo, te lo prometto e saremo nuovamente felice"

il ragazzo non sapeva se quelle parole le aveva pronunciate più a se stesso o al suo ragazzo, ma la sua attenzione tornò su quest'ultimo quando sentì le sue mani sulle spalle.

Y: "sai come la penso sulle promesse, ma, questa volta, ne sono certo anch'io, dopo tutto quel che è successo, io voglio rivederlo, ho bisogno di parlare con lui e se quello sguardo che vedi sulla foto era davvero reale, ho bisogno di sapere perché mi ha abbandonato, perché non ha volto nemmeno provare, né io, né l'omega abbiamo realmente bisogno di lui, ho te al mio fianco che, non so nemmeno come tu abbia fatto devo essere sincero, ma mi hai fatto credere nuovamente in un futuro, mi hai fatto innamorare Kaito e sei riuscito dove nessun altro prima d'ora era arrivato oltre a lui, eppure, non riesco ad immaginare un futuro in cui io non sia riuscito a vederlo, non ora che è vivo"

K: " Non riesci ad immaginarlo perché non esiste un futuro del genere, sai, penso che nonostante io sia il tuo mate e che voi siate due omega, il destino abbia incrociato anche le vostre vite, conosci la leggenda del filo rosso giusto?  magari il nostro, ha semplicemente tre capi, non abbiamo mai sentito parlare di tre mate, ma se fosse così?"

Y: " pensi, che ci sia speranza? i nostri genitori non.. Kaito, non voglio costringerti al fianco di qualcuno per cui non provi nulla, mi basta anche solo poter chiarire la situazione, non voglio farti del male, non potrei mai."

K: "io non sono mio padre Yori e tu non sei il tuo, noi possiamo stare insieme, guarda noi, eravamo mate ma l'abbiamo capito solo grazie il nostro odore, il tuo legame con Hibiki è molto più profondo di un semplice profumo"

Y: "ma tu non l'hai sentito giusto? vi siete incontrati da soli, eppure non mi hai accennato nulla del suo odore, come possiamo essere legati se non riesci a percepire i suoi feromoni?"

K: "non ti avrei mai parlato del suo odore mentre eri in quello stato, sarei stato un mostro a ricordartelo, non ne avrei parlato in tuo rispetto nemmeno se l'avessi sentito, ma hai ragione, non ho potuto percepirlo ma c'è un motivo, te lo dirò quando saremo a casa Yori perché ti farà male e non penso sia il caso di alterare ancora di più il tuo stato d'animo vista la situazione attuale, ma parleremo, di tutto quello che vorrai"

Yori sospirò capendo che il suo compagno aveva ragione, non poteva essere nella propria casa con il suo compagno ed essere triste per un altro ragazzo, non in quel momento.

Y: "d'accordo, un passo alla volta, grazie" 

un veloce bacio sulla guancia fu lasciato dal minore, che riportò il sorriso sulle labbra dell'alpha mentre i due adulti rientravano in stanza e la tensione calava come nebbia in quelle mura, ma questa volta, Kaito, non aveva più paura.

Quella piccola conversazione con il suo omega gli aveva trasmesso coraggio, speranza e un'istintiva voglia di smetterla di creare problemi su problemi, per situazioni evitabili con l'uso della parola.

Fu per questo che si alzò in piedi, avvicinandosi ai genitori, nonostante un ringhio basso e prolungato da parte di Tenko, finché non gli fu di fronte, inchinandosi ai due e riuscendo finalmente a parlare.

K: "Mi chiamo Kaito Todoroki e sono l'alpha di vostro figlio, è un piacere conoscervi e sarà un onore per me rispettare e viziare Yori per non fargli mancare mai nulla, sono pronto a prendermi cura di lui e di chiunque stia a suo cuore, perché io non sono come mio padre e sotto la mia protezione Nessuno dovrà mai soffrire."

il ragazzo rialzò lo sguardo all'ultima frase, non distogliendolo nemmeno per un secondo da quello dei due maggiori, nemmeno quando allungò una mano in loro direzione.

dita che dopo qualche secondo di attesa vennero strette da Chisaki annuendo 

C: "hai coraggio, devo ammetterlo e conosco mio figlio, non gli impedirò di amare chi vuole, non l'ho fatto la prima volta e non lo farò nemmeno oggi, ma tu prova anche solo a fargli male una volta e non ripeterò lo stesso errore che ho fatto anni fa "

Kaito non disse nulla, una silenziosa conversazione avvenne in quei pochi secondi fra i due alpha, prima che il suo sguardo si spostasse su Tenko e porgesse anche a lui la mano, che questa volta, fu ignorata, mentre spostandosi la sedia si sistemò a tavola.

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