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Hibiki sospirò prima di riposare la foto sul comodino ed afferrare la chitarra dall'altro lato, come avrebbe fatto quella sera a suonare, con tutti quei pensieri in testa?
Perché già sapeva, che finché tutta quella questione in un modo o nell'altro non si sarebbe risolta, lui non sarebbe riuscito a pensare ad altro.
Ma distrarsi significava sbagliare gli accordi, sbagliare gli accordi equivaleva a perdere anche quei pochi soldi che riusciva a guadagnarsi, il che significava niente più tetto sopra la testa e questo, non poteva assolutamente permetterselo.

E se lo rivedessi davvero?
Cosa succederebbe?
E se io vedessi lui, se lo avessi di fronte a me, ma lui non vedesse me?
Forse riuscirei a capire cosa voglio davvero

Tsz... Come se non lo sapessi già...
Dai Hibiki smettila di mentire a te stesso

È un'idea folle, pericolosa e priva di ogni senso, che vantaggio ne otterresti?

Il ragazzo sospirò di nuovo chiudendo gli occhi e aprendo una chat sul telefono

Otterresti la possibilità di vederlo per altri quindici minuti
Perché sai fin troppo bene di essere dipendente da un suo ricordo
E sai benissimo che odi il fatto che gli ultimi ricordi che hai di lui, siano mentre piangeva la tua morte o mentre stava baciando, quelle che non erano le tue labbra.

Solo... Solo oggi, poi... Poi valuterò, ma io... Io voglio solo vedere i suoi occhi nei miei un'ultima volta...

Le dita del ragazzo presero a muoversi veloci sulla tastiera, ingnorando quella voce nella sua mente che gli suggeriva che fosse un' idea di merda e che avrebbe rovinato tutto di nuovo, mentre il tasto invio venne premuto ed il messaggio raggiunse l'altro capo del telefono con una leggera vibrazione, poco prima che Kaito entrasse in camera con due paste ancora calde dal bar.

Hibiki

Sta sera, allo Starlight, mi esibirò con la chitarra, farò in modo di essere irriconoscibile, ma ti prego, ho bisogno che voi veniate, ho bisogno di vederlo,
Se ci sarete, potrai chiedermi qualsiasi cosa

Un sorriso sarcastico incurvò le labbra dell'alpha prima di digitare la risposta e riporsi il telefono in tasca, era una follia, Yori lo avrebbe riconosciuto anche in mezzo ad un miliardo di persone, non ci sarebbe stata maschera che gli avrebbe impedito di ricollegare quel ragazzo al suo amore perduto...
Ma forse, a Kaito piaceva giocare col fuoco e forse, quell'idea così irrazionale e dettata puramente dall'istinto non gli dispiaceva nemmeno così tanto ed infondo, forse, sperava anche di dimostrare ad Hibiki, che gli stava concedendo quella possibilità, non perché il suo omega lo rifiutasse, ma come riscatto e pegno, per dimostrare anche a sé stesso, che lui, non era come suo padre, che lui, non avrebbe fatto soffrire nessuno per ottenere quello che voleva, che lui, avrebbe potuto amarli entrambi e lasciarsi alle spalle, la sua natura, il suo istinto, per essere a prescindere dall'alpha, solo e semplicemente Kaito.

Alla risposta dell'alpha, Hibiki inconsciamente sorrise, per poi spostare la schermata dai messaggi alle chiamate, mentre cercava in rubrica un numero ben preciso, per poi attendere pochi squilli prima che l'altra voce si palesasse

H: "Hey ciao, ho bisogno di un favore...

No, no, l'appartamento non c'entra nulla, anzi, non sono più così sicuro di riuscire ad andarmene tanto velocemente...

È una storia lunga, preferisco, se proprio ci tieni, parlartene di persona...

Ok va bene, sì due ore prima dello spettacolo dovrebbero bastarmi, ma è proprio per questo che ti ho chiamato, voglio sostituire un brano ed ho bisogno di essere irriconoscibile sta sera...

Sì lo so che è una follia cambiare i piani all'ultimo e indire un evento in maschera ma DOBBIAMO farlo...

Sì fa sempre parte delle cose che ti spiegherò...

Ho bisogno di parrucca, lenti a contatto, un modo per nascondere la coda e un distorsore di voce, per i primi penso tu abbia abbastanza materiale anche per gli altri da prestarci, per l'ultimo ci penso io, dovrei ancora averlo dall'ultima volta che lo abbiamo usato...

Sì ho intenzione di cantare...

Hey, Hey, non montarti la testa adesso, solo un brano...

Non ti ruberò la scena non preoccuparti...

DAVVERO?!...

oh grazie sei fantastica!...

Ti adoro, a presto"

Il tasto rosso per spegnere la chiamata fu premuto e con un sorriso che faceva fatica a contenere, le dita del ragazzo scivolarono sulle corde, intonando i primi accordi, di quella canzone, che non aveva mai avuto l'opportunità di dedicargli.


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