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Gli occhi di Yori erano spalancati mentre una lacrima silenziosa solcava la guancia del proprio alpha, che nonostante il dolore non provava nemmeno a lasciare il suo sguardo.

Y: "cosa... significa?"

K: "è... è da un po' che lo vedo, quella notte in discoteca, al supermercato, in centro, sono giorni, che vedo la sua sagoma con la coda dell'occhio ed io... io volevo sapere se era reale... l'ho seguito e gli ho parlato"

Il volto di Yori sembrò piegarsi in una smorfia di pura sofferenza mentre ritraeva le mani, portandole ad abbracciarsi le ginocchia, chiudendosi su sé stesso

Y: "perché non mi hai detto nulla?"

K: "volevo... solo accertarmi che fosse tutto reale e quando l'ho scoperto... io, io ho sbagliato Yori lo so, ma volevo solo evitare che ti facesse nuovamente del male, volevo proteggerti, lo volevo davvero, ma allo stesso tempo avevo paura, avevo paura di perderti, avevo paura che se ci avessi avuto davanti entrambi, tu,  avresti scelto lui"

Y: "quindi non ti fidi di me"

Un altra lacrima solcò il volto del rosso che sospirò portandosi le mani agli occhi

K:" non è così"

Y: "ma è quello che è successo "

K: "Yori io... non sono mai stato la prima scelta per nessuno, nessuno, potendo decidere, ha mai detto il mio nome, so che questo non giustifica il mio comportamento, ma non sei l'unico con dei traumi, ho avuto paura, così come tu ne stai avendo in questo momento, ma ho voluto parlargli lo stesso, perché tu stavi male per lui ed io lo avevo visto e volevo agire per te, volevo farti stare bene Yori, te lo avrei detto non appena avessi scongiurato ogni pericolo, volevo essere felice con te e con lui se questo ti avrebbe sollevato. Ma sono stato un idiota a pensare di voler fare tutto da solo... mi dispiace "

Kaito allungò una mano verso quella del compagno ma il ragazzo si ritrasse di scatto, schiacciandosi contro la testiera del letto, con la paura riflessa nei suoi occhi

Y: "NO! n-non avvicinarti"

K: "Yori... ti prego- io"

Le pupille del minore si restringevano sempre di più mentre il suo corpo iniziò a tremare, lo sguardo calamitato sulle proprie mani che prudevano incessantemente

Y: "NO! No Kaito non capisci, non lo controllo, i-io non lo controllo più..."

Una scena fissa nella sua mente, le sue mani che quasi bruciavano costrette in quella presa ferrea, finché quelle stesse mani non finirono sul suo collo...
Finché non sentì il prurito svanire così come la carne del ragazzo che vi stava al di sotto, finché non vide i suoi occhi spegnersi

....No, no, no no no, non di nuovo...

K: "ori..."

K: "Yori guardami"

Le dita di Kaito si strinsero ai suoi polsi, costringendo Yori ad alzare lo sguardo

Y: "NON MI TOCCARE!"

uno strattone ed i polsi vennero lasciati, mentre Kaito alzava le mani in segno di resa davanti a sé ed il respiro del castano diventava sempre più affannato

K: "ok, ok, va bene Yori, ora però guardami"

Le palpebre si alzarono tremanti verso quel volto, in una disperata richiesta di aiuto, che non aveva bisogno di essere espressa a parole

Y: "n-no, k-kaito, non volevo... io, t-ti prego"

K:" Hey, Hey, amore, guardami, va tutto bene "

Y: "no, no, non va bene, io, io ti farò del male, devi andartene, VATTENE KAITO TI PREGO!"

il maggiore scosse la testa in negazione, tentando di sorridere dolcemente, nonostante gli occhi rossi.

K: "no Yori, sono qui, starò con te anche in questo, insieme, possiamo risolverlo ok? Mi fido di te, non mi farai del male"

Y: "no, no, no Kaito, per favore, non voglio rovinare anche te"

K: "va tutto bene, fidati di me"

Le mani dell'alpha tornarono nuovamente avanti, lentamente, mentre l'omega le guardava spaventato ma senza proferire parola.

Le falangi raggiunsero i suoi polsi, li accarezzarono dolcemente, mentre piano piano, le faceva risalire lungo le sue braccia, fino ad arrivare al volto, dove, con i pollici, asciugò gli occhi che avevano iniziato a lacrimare senza che nemmeno se ne rendesse conto.

K: "va tutto bene"

Yori sembrò riuscire a respirare, mentre quelle mani si spostavano sulle sue spalle, attirandolo leggermente a sé, facendogli posare il capo sul proprio petto a livello del cuore, facendo attenzione a non sfiorare le dita del compagno.

K: "sono qui Yori, non ti lascio da solo, ti... ti è già successo vero?"

Yori annuì, ancora tremante, ma non sottraendosi a quel contatto

K: "c'è... c'è un modo per placarlo?"

Y: "i-io, non lo so... l'ultima... l'ultima volta ero svenuto"

K:" pensi che sfogarlo potrebbe aiutarti?"

Y: "forse, non ne ho la certezza, non so cosa fare Kaito... io- io ho paura"

K: "è tutto ok, sei con me, non sei solo, ora ti porto in cortile, magari disintegrare qualche albero ti farà bene"

Y: "e se non funzionasse e se mentre andiamo giù io..."

K: "non succederà, farò attenzione e se non dovesse funzionare mi inventerò qualcos'altro, nessuno di noi si farà male Yori, non questa volta... vieni"

Le braccia di Kaito si allungarono chiedendogli il permesso di sollevarlo mentre un piccolo cenno affermativo venne fatto con il capo dall'omega, che strinse gli occhi, trattenendo il respiro, fintanto che non sentì nuovamente la terra sotto i piedi

K: "siamo sul retro, qui non ti vedrà o sentirà nessuno"

Una palpebra alla volta le iridi del minore tornarono a spuntare al chiarore lunare, mentre come incantato, lasciava indietro il suo alpha, per correre verso il primo albero che si trovò di fronte, urlando fuori tutto il dolore che aveva trattenuto fino a quel momento, accasciandosi al suolo, mentre la corteccia fra le sue mani, si sgretolava in polvere, venendo trascinata lontano dal vento, di quella fredda notte di novembre.

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