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Kaito se lo aspettava? Sì
Era pronto per un affronto del genere? Ancora sì
Ma se non si è mai abbastanza preparati quando si va a casa del proprio ragazzo per incontrarne i genitori, lo si è ancora meno quando uno di questi ti inchioda al muro con una mano, potenzialmente mortale, sotto il tuo collo.

Quella mattina nonostante i due ragazzi fossero assonnati, si vestirono ed uscirono di casa, dopo che Yori aveva avvisato Kai che stavano partendo, garantendogli che avrebbero trovato tutto pronto al loro arrivo.

Il campanello suonò una volta soltanto prima che la porta si aprisse e Chisaki si mostrasse all'ingresso.

Yori era fermo, in piedi, davanti a quella porta e al suo ragazzo, con le braccia aperte in modo da riuscire a schermarlo, con il panico nei suoi occhi mentre Kai, sullo stipite, sbatteva le palpebre tentando di capire se fosse tutto uno scherzo della sua mente, o se il suo olfatto fosse improvvisamente andato a fare compagnia ai cassonetti in fondo alla strada, per poi sospirare pesantemente strofinandosi gli occhi, mentre una mezza risata, più isterica che effettivamente divertita, lasciava la sua gola

Kai: "sei serio Yori?"

Y: "hem... p-papà, lui... lui è Kaito, il mio... Ecco, sì il mio ragazzo e sai... penso che aspetterò il fine della giornata prima di permetterti di stringergli la mano..."

K: "oh sì, è assolutamente la scelta più saggia... sai che tuo padre lo ammazza non appena mette piede in casa vero?"

Y: "sì ne siamo consapevoli, ma è praticamente impossibile corprire il suo odore, quindi, prima o poi sarebbe morto lo stesso"

Gli occhi di Kai si risollevarono a guardare il volto dell'alpha che, sudando freddo, deglutiva a vuoto, non azzardandosi a pronunciare nemmeno una parola, mentre i feromoni acidi del limone, gli stavano chiaramente facendo capire chi era a comandare, per poi guardare nuovamente suo figlio con uno sguardo tagliente

Kai: "bene, perché non appena avrà finito lui, lo ammazzerò io "

Questa volta fu il turno di Yori a deglutire la saliva che sembrava essersi completamente asciugata nella sua bocca

Y: "hem... preferirei di no papà"

Kai: "oh e così preferiresti di no?! Io e te faremo una bella chiacchierata sul cosa significa presentarti nuovamente in casa, con, non solo il figlio di quei due, ma con gli odori mescolati dal marchio e con le tue emozioni che tendono più alla scala del drammatico, cosa che, in teoria, se avete consenzientemente deciso di legarvi, dovrebbe tendere verso il "siamo felicemente indivisibili" e non al "abbiamo appena fatto un casino", quindi Yori... io davvero non dovrei ammazzarlo qui ed ora?"

Y: "n-no, perché, papà ti posso spiegare, noi ci SIAMO marchiati perché entrambi lo volevamo, Kaito non ha mai alzato un dito su di me senza che io non volessi e nemmeno l'alpha, i miei umori sballati derivano, punto primo dal calore imminente, punto secondo perché nessuno si è mai degnato di dirmi che Hibiki era ancora in vita"

Lo sguardo di Yori diventò serio, mentre il melograno veniva sprigionato andando in contrasto con quello del padre, che rimase sorpreso da quelle parole

Y: "sono qui oltre che per presentarvi il MIO alpha, anche per parlare di lui e non mi sembra il caso di affrontare questo discorso sulla porta, non ti pare, papà?"

Kai sospirò di nuovo, per poi cedere e farsi laterale all'ingresso

Kai: "ha... sei esattamente come tuo padre, prego allora, sarà una giornata molto lunga"

Yori alzò il mento, entrando in casa tenendo per mano Kaito, che rilassò leggermente i muscoli, consapevole che almeno nelle mura era riuscito ad arrivare senza alcun danno fisico, muscoli che si irrigidirono in un istante quando si accostò a Chisaki che gli sussurrò con un ghigno all'orecchio

Kai: "benvenuto nella tana del lupo, se riesci a non farti sbranare forse potrei decidere di risparmiarti"

Ma non ebbe nemmeno il tempo di rispondere, che una mano gli si avvinghiò sotto il collo, trovandosi due iridi così simili a quelle del suo omega, cariche di furia a pochi centimetri dal volto, mentre un ringhio basso e profondo risuonava nelle sue orecchie intimidatorio.

T: "non mi interessa il tuo nome, né se hai in un qualche modo convinto Yori a venirti dietro, potrei riconoscere questo odore a chilometri di distanza, così come quello stravolto di MIO figlio, cosa. Cazzo. Gli hai fatto? "

Kaito d'istinto cercò con lo sguardo il suo omega, ma la stretta sotto il suo collo aumentò ancora fino a fargli digrignare i denti

T: "occhi su di me bastardo, o ti assicuro che da questa casa non ne esci vivo"

Y: "mollalo papà, la sua vita non deve essere giudicata in base a chi sono i suoi genitori, o questo insegnamento vale solo nel mio caso?"

La mano di Yori stringeva con forza il polso di suo padre, che nonostante le parole del figlio, non distolse mai lo sguardo dal maggiore iniziando ad abbassare il quinto dito.

Dita, che invece, si aprirono di scatto quando la pelle del polso iniziò a bruciare sotto quella del minore e Yori si frappose fra i due ringhiando a sua volta, sfidando apertamente il padre

Y: "non vuoi metterti contro di noi papà, non mi ha fatto del male, sono sconvolto, è vero, ma non è lui la causa"

T: "se non è stato il bastardo a farti questo allora perché il tuo odore è così simile al periodo in cui stavi male per-"

Kai: "perché Hibiki è tornato Tomura e, a quanto pare, a lasciare nostro figlio da solo sono successe più cose di quel che ci aspettavamo "

L'albino arretrò di qualche passo, ergendosi di fianco al suo compagno, continuando a guardare male Kaito che si massaggiava il collo e Yori si assicurò che nessuno dei due si sarebbe mosso dal loro posto, prima di girarsi verso il suo ragazzo assicurandosi che stesse bene

Y: "mi dispiace, sapevo che non sarebbe stato facile, ma non mi aspettavo, questo, scusami, ancora una volta a causa del mio odore-"

Kaito: "Hey, non è colpa tua, sto bene, sono sorpreso è vero, ma per te lo rifarei altre mille volte"

Un tenero bacio fu lasciato sul dorso della mano di Yori, che era stata posata sui lividi che iniziavano ad intravedersi sul collo del maggiore

Kaito: " e poi, ora capisco da chi hai preso il tuo temperamento, per un attimo ho avuto un dejavu degno di nota "

La tensione fra i due ragazzi fu alleggerita dal sorriso che spuntò sul volto del minore, prima che, nuovamente con le dita intrecciate, si rivolgessero nuovamente agli adulti.

Y: "ora, se non vi dispiace, direi che possiamo sederci a tavola, lasciare che il mio ragazzo vi faccia capire che con Touya non ha poi così tante brutte caratteristiche in comune, iniziare questo fantastico pranzo in famiglia mentre parliamo in toni civili, di cosa cazzo sta succedendo nella mia vita e del perché mio padre è di nuovo gravido!"

Gli adulti sgranarono gli occhi, mentre Kai tentava di trattenere una risata, alla faccia sconvolta dell'albino

Y: "oh sì, molto divertente papà, non credere che non me ne sia accordo che anche il suo odore è diverso dal solito e dato che, nel vostro caso, non è di certo il marchio a fare questo effetto, non ci vuole molto a fare due più due"

Kai: "sì, abbiamo decisamente molte cose di cui parlare, ben tornato a casa figliolo! Sai dov'è la cucina, fai pure strada al tuo- a-a Kaito, io ora, rianimo tuo padre e vi raggiungiamo"

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