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Gli occhi di Kaito erano lucidi.
Restare in piedi di fronte ai suoi due ragazzi devastati e dilaniati senza poter muovere un muscolo non era semplice.
Vedere Yori piangere in un misto di gioia e dolore era snervante così come notare che Hibiki stesse in bilico sul filo che separava l'abisso dalla realtà era difficile da accettare.
Non gli dava fastidio vederli così uniti, erano giorni e giorni che ripensava a quel momento chiedendosi se il suo alpha sarebbe stato d'accordo, chiedendosi se i sentimenti non lo avrebbero portato a sbagliare ancora.
C'era una grande differenza tra l'accettare un altro omega nella sua vita e impare ad amarlo e vederlo insieme al suo mate, ma a differenza di quel che si aspettava il problema maggiore non fu vedere i canini del proprio compagno mordere quella carne e non furono nemmeno le loro labbra unite in quel bacio dolce amaro.

Quello che costrinse realmente Kaito a serrare i pugni talmente stretti da farsi sbiancare le nocche nel tentativo di mantenere il proprio autocontrollo fu quell'esplosione di feromoni che riempì la stanza in pochi istanti.

Aveva già ragionato con Yori sul possibile legame che univa i due omega a sé stesso, ma ancora non conosceva l'odore di Hibiki, ancora, le loro, erano tutte teorie, dettate solo dalla ricerca di uno spiraglio di razionalità in mezzo al caos del destino.
Eppure, quando l'odore dolce e violento di un temporale su un campo di gigli travolse i suoi sensi, inutili furono gli sforzi del rosso per controllare il proprio alpha.

Le pupille si dilatarono, il respiro si fece più pesante mentre i canini premevano sulle gengive per marchiare il proprio territorio.

Era suo, Hibiki era suo, Yori era suo e in quell'intreccio di fragranze perfetto che era diventato l'odore dei due omega mancava il suo dominio.

Lo voleva, li voleva così tanto da fare male ma la sua mente razionale sapeva anche che avevano bisogno di spazio.
Kaito sapeva che i due ragazzi al suo fronte erano già parte del suo branco, non aveva bisogno di correre, non vi erano pericoli, non più, grazie a Yori anche l'albino ora era al sicuro.
Lo aveva marchiato, marchiandolo lo aveva legato a sé per sempre e così a Kaito.
Hibiki aveva accettato, ora, doveva solo aspettare che anche la sua parte umana imparasse a conoscerlo per quello che era: il suo ragazzo, la sua armatura, la sua fonte di speranza, ma per il momento, quello era un compito che spettava a Yori e lui, non avrebbe interferito.

Li voleva entrambi e per questo, avrebbe aspettato tutto il tempo necessario, non voleva più commettere errori, non con loro.

Respiri profondi aiutarono il maggiore a regolare i propri istinti, con il dorso della mano si asciugò un filo sottile di saliva che gli era colata lungo il mento, ignorando completamente i jeans che iniziavano a diventare sempre più stretti, stava per voltarsi a prendere una boccata d'ossigeno quando il suo polso venne arpionato riportando l'attenzione sui due ragazzi.

Gli occhi di entrambi gli omega erano languidi, le labbra rosse e dischiuse in un tentativo di immagazzinare aria, per quanto ci avesse provato, fu impossibile per Kaito reprimere il proprio odore in quella situazione di stress, ma nessuno di loro aveva intenzione di cedere agli istinti.
Hibiki stringeva con la coda il polso dell'alpha sorridendo debolmente, facendosi forza per rimanere vigile

H: "grazie, per... Per avermelo portato, per essere tornato... Grazie, per, per essere rimasto al mio fianco"

Yori si perse ad osservare i due ragazzi, sentiva la fronte bruciare e il suo basso ventre si stava contorcendo alla ricerca della soddisfazione che sapeva poter riceve ora che entrambi i suoi compagni erano con lui, ma non voleva, non poteva permettere al calore di rovinare tutto quello, non poteva permettersi di cedere, strinse i denti e una smorfia sofferente gli attraversò il viso ma fu Hibiki stesso ad allontanarla, mentre gli accarezzava il viso con le mani posandogli un delicato bacio sulla fronte

H: "ti ho già fatto soffrire abbastanza Yori, non trattenerti, è il minimo che posso fare per iniziare a sdebitarmi"

I muscoli della coda fecero leva sul polso del ragazzo, attirarndolo su quel letto e portandoselo vicino, mentre con le dita affusolate si spostava i lunghi capelli su di un lato, esponendo così la ghiandola appena marchiata.

H: " non c'è tempo Kaito, fallo per lui, io e te sistemeremo i nostri sentimenti più tardi, da quel che ho potuto percepire non ti sono così indifferente, non dovrebbe farti così schifo"

Un ringhio basso lasciò le labbra del maggiore mentre gli occhi iniziavano ad inscurirsi sempre più vicino a perdere il controllo.
Un ala candida cinse i due ragazzi, attirandoli a sé e chiudendoli sotto la sua protezione mentre il volto di Kaito si spostò nell'incavo del collo dell'albino

K: "ne... Ne sei sicuro? N-non c'è, bisogno di affrettare le cose, io... Io posso, sì posso controllarmi e... E..."

H: "Kaito... Guardami "

Rosso nel verde le iridi si scontrarono mentre il volto dell'omega si sporse posando sulle labbra dell'altro un delicato bacio.

H: " Va tutto bene, per Yori, farei questo e molto altro, non voglio più pentirmi di nulla"

K: "Hibi sono i farmaci a parlare, tu, tu a malapena mi conosci come puoi..."

H: "non mi importa, per una volta, non voglio che mi importi e se sarà tutto solo un sogno, almeno saprò che Yori in questo mondo era felice, ho vissuto fino ad oggi senza vedere le conseguenze delle mie azioni ed ora che ho provato a sbirciare non posso più sopportarlo, voglio... Voglio solo che lui stia bene, perciò... Fallo, per lui, imparerò ad amare anche te "

I polpastrelli dell'omega si posarono sulla chioma rossa attirando nuovamente il suo volto sulla ghiandola ed un sorriso incrinò le sue labbra quando sentì i canini perforarla e un nuovo calore invadergli il sangue nelle vene, fu in quel momento che Hibiki sentì come se nel suo petto qualcosa si fosse finalmente aggiustato, si sentì finalmente completo e giusto, si sentì voluto, accettato e forse, per la prima volta, parte di una famiglia.

I polpastrelli dell'omega si posarono sulla chioma rossa attirando nuovamente il suo volto sulla ghiandola ed un sorriso incrinò le sue labbra quando sentì i canini perforarla e un nuovo calore invadergli il sangue nelle vene, fu in quel momento c...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 23 ⏰

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