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H: "una cosa ti avevo detto Raiden... UNA"

L'odore dell'alpha dominante era pungente e perentorio, irremovibile e severo, tanto da costringere entrambi i suoi figli ad abbassare il capo, così come il proprio compagno, che nonostante tutto continuava a rilasciare anch'esso il suo odore per contenere quella furia animalesca che rischiava di essere rilasciata al suo fianco.

Il silenzio era calato, in quell'immagine che sembrava ferma nel tempo, finché una piccola chioma verde si fece largo da dietro una spalla di Raiden

H: "è- è colpa mia... Ho istigato io l'alpha, non avrei dovuto, Raiden non c'entra ho fatto tutto io"

Gli occhi di tutti saettarono sul volto di hakihiko che, nonostante il suo odore facesse intuire un profondo senso di colpa misto a paura, sosteneva comunque lo sguardo del maggiore degli alpha

Un ringhiò, mostrando i lunghi canini, scaturì da Hitoshi che, non fece però in tempo a parlare, che Raiden aveva sormontato quel suono con il proprio

R: "papà... Prenditela con me, punisci ME, ma lascia stare il MIO omega"

Denki posò una mano sulla spalla del proprio marito, sospirando profondamente e facendo un passo avanti

D: " amore, lasciamoli spiegare, ci sediamo a tavola e mentre preparo un tè, ci faremo raccontare cos'è successo"

Nonostante lo sguardo dell'alpha non mutò, annuì leggermente, facendo rientrare i canini ed entrando in casa senza mai staccare gli occhi da suo figlio dirigendosi al tavolo della cucina senza proferire parola.

L'aria era tesa, quasi palpabile e difficile da respirare mentre il maggiore degli alpha se ne stava semplicemente seduto a capotavola, dopo aver ascoltato quello che avevano da dire, guardando imperterrito i suoi due figli e hakihiko seduto in mezzo ai due.

H: "Natsuki, spostati, questa è una questione fra me e tuo fratello "

La ragazza in risposta, però, si avvicinò ancor più all'omega

N: "no papà, è una questione di famiglia, e anch'io sono coinvolta in questa storia, stai parlando con mio fratello e mio futuro cognato, di qui, non mi sposto"

Hitoshi guardò nuovamente il primogenito che automaticamente aveva posto un braccio a schermare i due ragazzi

R: "Natsuki, apprezzo che tu abbia accettato la situazione, ma papà ha ragione, devo assumermi la responsabilità delle mie azioni, ho perso il controllo e so che non avrei mai dovuto farlo, ma non me ne pento, amo Haki più di me stesso ed è giusto che io combatta per colui che è a tutti gli effetti, il mio compagno.

Papà so che mi avevi detto di tenere a bada l'alpha e non l'ho fatto, so di averti disubbidito e di essere stato un irresponsabile
Ma ormai ci siamo marchiati e nonostante la maggior parte di questi siano stati fatti per puro istinto, sono qui, a parlare razionalmente e affermare che lo rifarei ancora ed ancora, perché è quello che voglio, è quello che vogliamo, nessuno dei due si è pentito di questo gesto e mi assicurerò di non fare mancare ad Haki nulla"

Hitoshi continuò a non proferire parola mentre una tazza di tè veniva posata al suo fronte, così come davanti ai ragazzi, mentre Denki prendeva posto di fianco al marito

D: "devo ammetterlo, da un lato, sono deluso dalla tua sconsideratezza Raiden, quante volte io e tuo padre ti abbiamo insegnato a portare rispetto verso la natura interiore di qualsiasi persona?
Ma capisco anche che siete giovani e un calore improvviso, da parte del proprio mate è una tentazione quasi impossibile da mantenere sotto controllo, soprattutto se non si hanno soppressori adatti a portata di mano.
Nonostante questo, Raiden, per quel che mi riguarda, Haki è il benvenuto e sempre lo sarà in questa casa, ma se mai dovessi scoprire che ti lascerai dominare dall'alpha ancora una volta, sarò io stesso a prendere i provvedimenti necessari"

Il silenziò calò nuovamente nella stanza, Raiden annuì, mantenendo il contatto visivo con i suoi genitori e mostrandosi forte davanti a tutti, ma dentro di sé, il cuore batteva veloce e una voragine gli si stava aprendo nello stomaco.

Sentire, ma soprattutto vedere, ancora una volta, la delusione ed il rammarico nel volto dei suoi genitori, dopo che si stava finalmente riprendendo da quel periodo così oscuro della sua vita, in cui quello stesso sguardo lo aveva colpito più volte era un enorme macigno bloccato sulla sua schiena

Mentre la domanda che più lo tormentava rimaneva comunque concentrata sul suo ragazzo

"Lo avrebbero mai accettato veramente?"

Il pugno dell'alpha si strinse sotto il tavolo mentre i denti si serravano e lo sguardo si abbassava sottomettendosi ai suoi genitori chiedendo il loro perdono.

Fu il rumore di una sedia che veniva spostata a destarlo nuovamente.

Sollevando gli occhi, notò con stupore, che Hakihiko era ora in piedi, mentre si dirigeva verso i suoi genitori senza distogliere lo sguardo da entrambi

Per poi, arrivargli di fronte, inginocchiarsi ed esporre la ghiandola sul collo ormai marchiata

H: "non è stato un errore, non dovete prendervela solo con Raiden, siamo parte l'uno dell'altro adesso, è il MIO alpha, anche i miei genitori mi hanno insegnato l'educazione e le regole del secondo genere e né io, né tantomeno Raiden le abbiamo infrante o ci siamo mancati di rispetto.

Ho avuto un' ondata di calore improvviso, può succedere a noi omega quando siamo particolarmente soggetti a forti emozioni, soprattutto se in presenza del nostro compagno prediletto, abbiamo usato il preservativo, grazie a Natsuki, che nonostante i forti feromoni riempissero la stanza ha comunque avuto la premura di prendersi cura di noi e soprattutto grazie a Raiden, che nonostante fosse sotto controllo dell'alpha non ha fatto nulla che io non volessi.
Sono responsabile di quanto accaduto almeno quanto lui e in quanto decisone personale sulla nostra vita, non credo che abbiamo recanto un danno a nessuna delle nostre famiglie, io e Raiden ci presenteremo come compagni anche ai miei genitori e accetteremo anche le loro parole, ma non mi pento di quello che ho fatto, di quello che abbiamo compiuto, perché l'abbiamo deciso insieme ed è la cosa più bella e giusta che io abbia mai provato"

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