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Kaito e Yori erano ancora lì, in quel vicolo, l'uno stretto fra le braccia dell'altro, il fiato era quasi sospeso in quella situazione che sembrava così assurda per il castano ma maledettamente giusta, finché sospirando non si costrinse a staccarsi, allontanando la fronte dal suo petto, senza però incontrare il suo sguardo

Y: "penso... Perso sia ora di andare...n-non possiamo rimanere qui tutto il giorno..."

Yori si alzò in piedi e stava per riprendere a camminare quando la mano di Kaito si strinse per un secondo alla sua trattenendolo

K:" ti... Ti va di fare un giro in volo? A me aiuta in quelle giornate in cui ho troppi pensieri per la testa..."

Y: "non penso che rischiare la nausea sia il metodo migliore per staccare il cervello sai? Non... Penso faccia per me"

Il rosso scosse leggermente il capo, per poi attirare il ragazzo verso di sé accarezzandogli una guancia

K: "questa volta sarà diverso...  Fidati di me"

Gli occhi di Yori, curiosi traditori, si posarono dopo ore nuovamente sul ragazzo ed il suo cuore parve perdere un battito, quando di fronte a sé, non c'era nessun altro, se non Kaito... Il suo Kaito...

Le  cui maestose ali bianche si spiegarono e con un sorriso scherzoso si indicò la schiena, gesto al quale, lo sguardo dell'omega si assottigliò in chiaro segnale di ammonimento facendo alzare le mani in segno di resa all'altro 

K: "giuro che non farò scherzi, voglio la tua fiducia Yori, non scherzerei mai con dei sentimenti così dolori per te"

Kaito allungò una mano al ragazzo senza mai smettere di sorridere o di guardarlo con dolcezza ed alla fine,  dopo qualche istante di esitazione, quelle dita si intrecciarono nuovamente insieme.

Il corpo di Yori si adagiò rigido sulla schiena larga del mate, stringendosi saldamente alle spalle tremando vistosamente, deglutendo a vuoto e chiudendo gli occhi d'istinto, fintanto che un altro paio di mani non presero a fare pressione sul suo fondo schiena.
Gli occhi si spalancarono di colpo, le pupille si restrinsero ed un pugno, non troppo delicato, venne depositato sulla testa del ragazzo

Y: "IDIOTA, FAMMI SCENDERE! lo sapevo che non dovevo fidarmi, sei solo un- un..."

Kaito sospirò incassando il colpo ed i successivi, prima di afferrargli un polso bloccandolo, riuscendo comunque a sorreggerlo con un solo braccio.

K: "se non ti sostengo ci sono altre probabilità che tu cada durante la partenza, ti ho promesso che non avrei più fatto nulla contro la tua volontà e così è, ma non voglio vederti precipitare al suolo solo perché il tuo orgoglio ti impedisce di farti sfiorare dal tuo alpha"

Le dita di Yori, però, si strinsero al suo collo e la voce venne sussurrata direttamente al suo orecchio

Y: "occhio a come ti rivolgi a me Kaito, l'omega potrà anche appartenerti... ma io non appartengo a nessuno... Ricordatelo... "

K: " come ti pare, ma ora... Tieniti forte, perché non ho intenzione di lasciarti andare prima di averti portato in un posto"

Il polso venne liberato e il corpo dell'omega sostenuto di nuovo, mentre le gambe del maggiore si flessero.

Y: "non sto scherzando kaito, giuro cheeeeeee cazzo-"

Le ali spiccarono il volto e Yori tornò a stringersi saldamente al corpo del maggiore serrando gli occhi e affondando il volto nell'incavo del suo collo mentre una leggera risata si levò dall'alpha

Y: "non. un verso o una parola. Kaito"

K: "rilassati, finché sarai fra le mie braccia non lascerò che ti accada nulla"

Y: "non. Dirmi. Di stare calmo. "

K: "ok allora rimani sclerato ma, per quanto non mi dispiaccia averti così vicino al mio volto, prova ad alzare il collo, c'è un panorama da urlo"

Solo in quel momento Yori si accorse di quando in realtà fosse attaccato al ragazzo ed in un gesto di stizza, drizzò la schiena, per poi curioso, aprire lentamente una palpebra, alla quale l'altra seguì subito dopo, mentre le labbra si spalancarono stupite e uno splendido gioco di colori si mostrò sotto di lui.
Gli alberi, visti dall'alto, sembravano creare una mappa dai colori più caldi in contrasto con il freddo verde scuro dell'erba e il vento che gli scompigliava i capelli sembrava danzare intorno alle loro figure, un sorriso enorme comparve sul suo viso ed un sentimento di pace e calma sembrò riempirgli il petto come quando si sedeva davanti ad una tela, nella sua stanza e iniziava a dipingere seguendo il suo cuore...

Ma questa volta, non era solo nel freddo di quattro mura, Yroi non l'avrebbe mai ammesso, ma insieme alla pace dei sensi, sapeva di aver trovato anche il suo posto nel mondo, lì, sospeso nel cielo, con l'unico ragazzo a cui avrebbe permesso di accompagnarlo.

K: "bello vero?"

L'omega annuì ancora incantato a guardarsi intorno ed una mano dell'alpha si spostò a stringere le sue dita...

K: " mi piace volare, il cielo, è l'unico luogo in cui sento di essere soltanto io, solo kaito, il mondo da quassù sembra così piccolo e lontano che anche i suoi problemi sembrano sparire, voglio... Voglio volare con te più spesso Yori, quassù, dove possiamo esistere senza nessun altro, dove non esiste passato, presente o futuro, dove possiamo essere soltanto noi... Ti va? Quello che succede in volo rimane fra le nuvole, quello che accade qua su non avrà ripercussioni una volta scesi... Vuoi vivere questo sogno con me Yori?"

Le guance dell'omega assunsero una leggera tonalità di rosso ed anche il silenzio sembrava meno pesante in quel luogo, quando il sorriso fece capolino su quel volto.

Le dita si strinsero e l'altra mano scese fra i capelli dell'alpha ponendoglieli su una spalla, liberandogli il collo per poi abbassare il volto e unire le labbra sulla pelle candida

Y: "quel che succede in volo rimane in volo"

E le braccia si strinsero nuovamente a quelle spalle, così come il petto tornò rilassato a posarsi sulla sua schiena mentre abbracciati, i due ragazzi rimasero sospesi a rimirare quei colori.

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