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No Yori non puoi farlo....
Ma è così vicina....
Yori ... no
Ma è del mio ragazzo a parte l'imbarazzo nessuno sarebbe COSÌ stupito se lo facessi...
Ho una dignità
Fanculo la dignità, penso di averci rinunciato il giorno in cui quel pollo mi ha trascinato su quel dannato palazzo, bastardo, è normale che a noi artisti rilassi un bel panorama al tramonto senza anima viva, quello è stato proprio un colpo basso, come potevo dirgli di no?!
Ok sto divagando, ma resta il fatto che la sua fottuta felpa è lì sulla sedia ed io ho il disperato bisogno di sentire di nuovo il suo odore...
Dei immortali, da quando vado in crisi d'astinenza? Fanculo lui, suo padre dall'odore così simile e i suoi istinti protettivi che mi fanno sentire apprezzato e salire una voglia assurda...
Ok, forse l'ultimo punto è dato anche dalla vicinanza del calore, dovrebbe mancare poco più di una settimana, MA NON MI SEMBRA IL CASO DI PENSARCI ADESSO! anche perché se ci penso poi il mio cervello mi rimanda immagini strane e NON ORA, CAZZO YORI CONCENTRATI!

Il ragazzo sospirò sfregandosi gli occhi tentando di darsi un contegno, ci erano voluti minuti per calmare Kaito, soprattutto visto il tempismo pessimo degli altri due nell'entrare in stanza pochi istanti dopo, sbattendo la porta e facendo sussultare per lo spavento l'omega, gesto che scatenò di nuovo le ire dell'alpha che non si era ancora rilassato del tutto.

Peggio di prima, in ogni caso non può andare

L'unico che aveva una vaga idea di come gestire l'alpha era Yori, o per lo meno il suo omega, con una presa di coraggio e le guancie rosse aveva chiesto a tutti di lasciare la stanza lentamente, almeno finché Kaito non avesse smesso di ringhiare contro a chiunque provasse solo ad avvicinarsi e nessuno sembrò obiettare, nonostante il ghigno compiaciuto di Haki ed il "basta che poi ripulite " di Touya mentre Keigo spingeva entrambi con le ali in cucina per poi chiudersi dentro.

Certo che poteva anche rendere il tutto un po' meno evidente

La mano si spostò sul collo, dove risaltavano ora due macchie violacee, se ne era accorto solo poco pirma, quando si dileguò in bagno, di sicuro non poteva andare a pranzo nelle condizioni in cui si trovava

I precedenti avevano iniziato a sparire ieri, ma almeno quelli una maglia a collo alto li copriva, questi nemmeno col fondotinta...

...

Mio padre mi ammazza... Entrambi

Un altro sospiro ed alla fine l'omega ebbe la meglio
Guardandosi intorno come se stesse per commettere il più crudele dei reati, il castano entrò nella camera da letto del rosso, afferrando la felpa posata sulla sedia con entrambe le mani, per poi portarsela al naso ed inspirare a pieni polmoni il dolce odore che emanava, mentre un guaito di soddisfazione veniva rilasciato dalla sua gola.

Un' altra occhiata alla porta per assicurarsi il via libera e le mani presero a scavare nella stoffa finché non riuscì ad infilarsela e quando si voltò la sua immagine riflessa nello specchio gli fece colorare le gote.

Il capo, decisamente grande, gli arrivava oltre le cosce e delle dita solo la punta delle falangi era visibile, eppure, non si era mai sentito così a suo agio in vita sua, le nocciole e l'arancia impregnavano l'indumento avvolgendo l'omega in un abbraccio nel quale sarebbe potuto morire.
Un dolce sorriso ricoprì le sue labbra finché il suo colore raggiunse i toni del porpora ed i suoi occhi si spalancarono quando, da un lato dello specchio, vide Kaito appoggiato allo stipite...

Y: "i-io non..."

Ma le parole gli morirono in gola, quando l'alpha si avvicinò per abbracciarlo da dietro, posando il volto nell'incavo del suo collo sfiorandolo con le labbra.

K: " ti sta bene, puoi tenerla e non hai nulla di cui vergognarti, io ho girato con le tue bende finché l'odore non si è affievolito"

Il cuore dell'omega sembrò improvvisamente accelerare e nonostante tentò di mantenere la serietà, non riuscì ad impedire alle sue braccia di stringersi intorno a quelle del compagno

Y: " è inquietante da dire sai "

K: "io lo trovo carino, perciò non farti problemi ad andare in giro con i miei vestiti... Tutti devono sapere a chi appartieni "

I denti di Kaito presero a mordicchiare il lobo dell'orecchio dell'omega che tremò ad un brivido di eccitazione che percorse la sua schiena, mentre un sospiro lasciò le sue labbra

Y: " K-kaito...l-la camera, non è insonorizzata, n-non possiamo... non ora, è... È quasi ora di pranzo, i tuoi... O peggio Haki... Verrebbero sicuramente a cercarci"

L'alpha ghignò, staccandosi leggermente dal ragazzo

K: "quindi se non siamo vicini ai pasti e in un luogo in cui nessuno può sentirci ti va bene?"

Yori sembrò andare in auto combustione distogliendo lo sguardo, ma alla fine annuì, non riuscendo più a mentire a sé stesso

Y: "d-diciamo che non ti ridurrei in polvere "

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