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L'omega sovrastava Kaito, che con gli occhi languidi di piacere si chiese cosa stesse facendo, mentre quest'ultimo lo annusava diligentemente per poi fermarsi nella zona prescelta, inumidirla con la propria saliva, estrarre i canini, morderla ed infine tamponare la leggera fuoriuscire di sangue con le proprie ghiandole presenti alla base dei polsi, un rituale che durò qualche minuto, finché il minore soddisfatto non si asciugò il mento con il dorso della mano osservando il suo operato.

Lo aveva marchiato, i segni dei suoi canini erano incisi ovunque su quel corpo che sembrava scolpito nel marmo e quei piccoli solchi rossastri erano il chiaro messaggio che nessuno, a parte lui, avrebbe potuto ammirare quella scultura, solo le ghiandole del legame erano state risparmiate trattenendo a stento il suo omega interiore, che in una disperata ricerca di appartenenza cercò un altro sistema per intrecciare i loro odori, almeno in parte.

K: "puoi farlo"

Gli occhi di Yori lasciarono quel corpo per concentrarsi sul suo volto, sorridente, sereno, mentre il collo si fletteva dando libero accesso anche a quel punto che tanto temeva quanto desiderava

Y: "non voglio farlo se non te la senti, insomma, neanche tu mi hai marchiato, sarebbe meschino da parte mia se-"

K: " non ti ho marchiato perché non sapevo se lo volessi, non sapevo se era la cosa giusta, non sapevo cosa pensavi di questo argomento, ma per quel che mi riguarda, preferirei morire, piuttosto che saperti con qualcun altro, lontano da me "

La testa si piegò ancora e con un movimento fluido e rapito anche quel sottile strato di pelle venne inciso, il cuore dell'omega prese a battere furioso nel suo petto, mentre sentiva nella sua bocca l'odore ed il sapore di Kaito mandarlo in estasi, mentre i canini affondavano sentì il suo odore penetrare in profondità e restarci, facendo così, gongolare l'omega finalmente soddisfatto

E quando si separarono un ulteriore bacio tornò ad unirli, prima che Yori, stringendo fra le dita i capelli rossi, avvicinasse l'alpha alla sua ghiandola che venne penetrata con forza, mentre un calore tutto nuovo, denso, forte, totale, dilagava nel corpo dei due amanti.

Il volto di Yori era ora fra le cosce del maggiore, la mano di Kaito, stretta fra le sue dita, tremò leggermente, gli occhi si incrociarono, uno sguardo di intesa, una carezza ed un bacio lasciato sulla pelle più sottile, con lo scopo di rassicurarlo e le labbra dell'omega si portarono sulla sua apertura succhiando e lubrificandone l'ingresso.

La stanza si riempí, nuovamente di ringhi, gemiti e sospiri mentre l'omega si prendeva cura del suo alpha.
Quando lo ritenne pronto, la lingua venne sostituita da un primo dito, non aveva fretta, sapeva che l'alpha si stava offrendo a lui su un piatto d'argento e Yori non l'avrebbe sottovalutato.
Le dita diventarono due, poi tre, fintanto che sollecitato anche dal compagno, si allineò al suo anello di muscoli, un cenno affermativo col capo e mentre il minore affondava dentro di lui, il gemito misto, fra un dolore inevitabile e una scarica di adrenalina, venne soffocato sulle loro labbra, mentre l'omega cancellava le lacrime che erano sfuggite al controllo dell'alpha con una serie di infiniti baci, restando immobile dentro di lui, finché non si sarebbe abituato.

K: "ti amo Yori"
Y: "anch'io... Anch'io ti amo Kaito"

Le spinte iniziarono lentamente, fintanto che ogni traccia di dolore venne dimenticata per lasciare il posto ad un piacere totalizzante che li portò ben presto a chiedere di più.

Le pelli si graffiavano, il letto cigolava ed un urlo seguito da un ringhio soddisfatto riempí le pareti quando con una spinta particolarmente profonda, Yori riuscì ad individuare la prostata dell'alpha, sorridendo compiaciuto ed iniziando a ripetere quel movimento ancora ed ancora.

K: "Y-Yori...i-haaaa... I-io s-sto... Sto per... V-venir...mmmm..."

Y: "a-anch'io... Anch'io Kaito... Cosa... Cosa f-faccio?"

K: "v-vieni den-tro-haaaa "

La schiena si inarcò, il liquido seminale si riversò su di loro e gli ansimi seguiti dalle scosse muscolari che ancora percorrevano il loro corpo li costrinsero a rimanere fermi per qualche secondo, ma quando l'omega stava per ritrarsi, le dita dell'alpha si strinsero al suo polso, facendogli sollevare lo sguardo

K: "non uscire... Non ancora"

Yori annuì, sorridendo dolcemente, per poi accoccolarsi sul petto del compagno e chiudere gli occhi lasciando un lieve bacio proprio a livello del suo cuore.

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