CAPITOLO 63

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HARRY'S POV
La guardo giusto in tempo per scorgere l'avvampare delle sue guance e un sorriso dolce.
"vieni qui" le dico e lei non sembra più valutare con indecisione la mia supplica.
Allie usa le ginocchia per spostarsi sul materasso e lascia che le mie braccia la avvolgano completamente.
La sua pelle è calda, morbida e profumata quando la stringo al mio petto. È la prima cosa che posso definire famigliare toccata dalle mie dita ed è una sensazione della quale non avrò e non vorrò mai avere abbastanza.
"sei gentile in questi giorni" le sue parole, in uno stupido modo mi lusingano tremendamente e inizio ad accarezzarle i capelli mentre le sue dita si muovono lentamente sui vortici sul mio petto.
Non sono "più gentile in questi giorni" solo, sto cercando di non dare di matto ogni volta, voglio tenere questa donna con me, lo voglio dannatamente tanto e non sono bravo a far restare le persone. ci sto provando però.
"il mio lato cazzone è ancora presente, non ti preoccupare" la prendo in giro, consapevole di quanto gli piaccia questo lato di me.
Allie ride contro il mio petto e non posso che amare fottutamente tanto la cosa.
"dovresti essere così più spesso"
"e tu dovresti essere più predisposta ad altre cose, dove vogliamo arrivare?" le punzecchio la guancia e lei arriccia il naso divertita.
"cosa intendi?" alza un sopracciglio
"niente" ridacchio
"Harry..."
"Allison, dovresti ormai sapere che le mie doti sono bel altre che essere gentile, quindi se non vuoi trovarti nuda proprio in questo momento, farai meglio a non accigliarti in quel dannato modo" la rimprovero scherzosamente, e lei ha esattamente la reazione che mi aspettavo.
Arrossisce, ed è bellissima.
"pensi solo al sesso tu?" dice, disgustata, ma posso percepire un pizzico di divertimento nella sua voce.
"quando si tratta di te è difficile pensare ad altro" commento.
So perfettamente quanto posso farla mettere su di giri con semplici parole come queste e la cosa mi diverte fottutamente tanto.
"non sei divertente"
"lo sono eccome" rido allungando le braccia dietro la sua schiena e riportandola contro di me. la sua testa si appoggia delicatamente sul mio petto mentre ride di buon gusto per la mia pessima autostima.
Allie è deliziosa per quanto spesso insopportabile.
La sua manina si apre sul mio petto e posso sentirmi bene quando inizia a massaggiarmi la pelle, è una sensazione dannatamente adorabile.
Ridacchio tra me e me quando noto di nuovo lo smalto rosso sulle sue unghie, non posso davvero credere che si sia convinta a mettersi quella merda. Non che non sia sexy, anzi, solo che Allie non ha bisogno di una fottuta vernice sulle unghie per essere sexy.
Mi accorgo di come le sue dita giocano per più volte sulle ali delle rondini che ho disegnate sul petto e non posso far altro che sorridere, lo faccio spesso in questi giorni ed è fottutamente rigenerante.
"questo è in assoluto il mio preferito" Allie risponde ai miei pensieri e io sorrido accarezzandole una spalla nuda.
"è stato uno dei primi che ho fatto in realtà, il primo serio almeno"
Ripenso a quanto tempo ci abbia messo per convincermi a tatuarmi qualcosa che non fossero stelle o scarabocchi sulle braccia e che all'inizio non ne ero per niente entusiasta. Poi col passare degli anni il mio corpo è cambiato e io sono cresciuto quindi quei due uccelli non mi dispiacciono per niente adesso.
"perché hai deciso di tatuarti in questo modo?" mi chiede lei.
Mi do il tempo di pensare per un attimo prima di rispondere "all'inizio credo di averli presi più che altro come una distrazione" dico "poi col tempo ho iniziato ad appassionarmi e ogni volta che vedevo qualcosa che mi piaceva volevo semplicemente tatuarmelo sai, per portarmelo dietro sempre"
"wow"
Abbasso lo sguardo su di lei e ha la guancia premuta sul mio torace, le tolgo dei ciuffi di capelli da davanti al viso e lascio che si accoccoli su di me prima di stringerla di più.
"sai, sono così fortunato a..."
"Harry" mi interrompe
"cosa?" la guardo stranito
"Harry" ripete lei, alzandosi da me. voglio riprenderla ma quando allungo una mano verso di lei, indietreggia.
"che stai facendo?" le chiedo, confuso.
Lo sguardo di Allie è più spento adesso, e più la guardo più la sua pelle si impallidisce e gli occhi le si arrossiscono.
"Allie.." allungo una mano ma è così lontana ora
Lei non risponde, la vedo scomparire lentamente nel buio, lasciandomi solo.
Ho il batticuore quando mi sveglio, sono sudato e mi agito per un istante sulla sedia. Prendo un forte respiro e reprimo un ciuffo di capelli all'indietro, odiando e diventando consapevole di cosa è successo.

***
Non dirò che è stato facile, perché non lo è stato per niente.
È stato un inferno, un dannato rogo di fiamme, in cui sono sopravvissuto solo per fortuna.
La scorsa settimana è stata orribile, come quella prima e più cercavo un appiglio, più questo mi lasciava solo. I giorni senza Allie sono una merda, ogni dannatissimo secondo era peggio del precedente, ogni fottutissimo minuto l'esatta realizzazione di ciò che stavo perdendo.
La madre di Allie è diventata più insopportabile di prima dopo che le infermiere hanno dovuto fermarmi per l'ennesima volta, Gabe invece si è dimostrato meno stronzo o strano o noioso di quanto in realtà pensassi.
Non che siamo diventati migliori amici, o una cosa anche solo vicina a questo ma non mi è stato addosso durante i miei momenti critici e questo glielo riconosco.
Sono le due del mattino adesso, e come ogni notte sono da solo in questa merda di sala d'attesa.
Gabe e la madre di Allie sono tornati a casa dopo cena e gli infermieri del turno di notte non si fanno sentire così tanto come quelli di giorno, che sono insopportabili comunque.
Sto iniziando ad odiare questa stanza, anzi in realtà l'ho odiata dal primo istante in cui ci ho messo piede. È piccola e fredda ed è una dannata tortura.
Metto le mani nelle tasche della mia felpa e mi appoggio al muro dietro di me, accavallando le gambe e aspettando, semplicemente.
Ieri notte la cosa è stata più interessante di quanto immaginassi, in realtà davvero esilarante direi, ho beccato due medici in uno stanzino mentre cercavo un cazzo di bagno.
I loro occhi erano inappagabili e ho dovuto contenermi per non prenderli in giro a morte, ora tutte le volte che mi vedono abbassano gli occhi e tirano dritto, che cazzoni.
La prima cosa che ho pensato vedendoli mezzi nudi su un fottuto tavolo è stata "per quale fottuto motivo voi siete qui a scopare mentre Allie sta lottando per restare in vita?!" poi ho capito, ho capito che per quanto quei due potessero restare in astinenza di sesso o per quanto godessero ogni notte come dei selvaggi, lei non si sarebbe svegliata.
Quindi sono tornato qui e ho chiuso ogni cosa, osservando quel cazzo di palazzo davanti a me, in silenzio. Aspettandola.
"resta qui anche stanotte?" mi chiede l'infermiera di cui non ricordo il nome che ho incontrato qualche giorno fa mentre esce per andare a casa
"non ho altro posto dove andare, quindi si"
Lei mi guarda con compassione e mi sorride "allora buona notte"
Le faccio un cenno e lei esce dalla porta.
È un casino, un fottuto orribile disastro ed io ne sono solo il portatore. In tutta la mia vita lo sono stato. Mi sono barricato in queste mura stabili e conformi per far si che il dolore non mi raggiungesse un'altra volta, per rendermi indistruttibile davanti alla vita e fino ad ora aveva funzionato così bene.
Fino a due mesi fa non me ne frega niente di nessuno e passavo la maggior parte dei miei giorni in solitudine o a qualche stupida festa.
Non vedo mia madre da quelli che ormai sono cinque mesi e quel cazzone di mio padre non so se sia ancora o no dietro le sbarre.
Non ho degli amici e non ho nulla su cui far affidamento, non mi fido abbastanza di me stesso per provare a reggermi sulle mie spalle e quindi semplicemente ho smesso di camminare. Ho smesso di cercare un senso alle cose quando ho capito che nulla lo avrebbe avuto, dopo l'incidente sono sempre stato il ragazzino del quale gli altri avevano paura e in un certo senso mi piaceva, tutti facevano quello che volevo e non dovevo più dipendere da qualcuno come una volta ero abituato a fare. Dipendevo da me stesso e tutto circolava in torno a me e alle mie malate esigenze, per compiacermi ho iniziato a bere e per compiacere il fatto che bevevo ho iniziato a bere di più, diventando la persona che sono adesso.
La mia testa gira velocemente quando faccio scattare la porta per il reparto di terapia intensiva.
Mi guardo intorno, arrabbiato, sconfitto, mentre cammino lungo il corridoio spoglio.
Osservo ogni stanza per almeno cinque minuti e sono felice di non incontrare nessun infermiere sulla mia strada, sicuro come la morte questa volta non terrei le mani in tasca.
In tutta la mia vita ho visto così tante donne, ho visto così tanto sesso e ho visto tantissimo alcol assimilarsi nelle mie vene.
Ho visto ogni notte un viso diverso, ho visto ogni volta delle labbra diverse. Per una vita intera ho visto donne entrare e uscire dal mio letto, andarsene il mattino presto. Ho visto braccia intorno alla mia vita e ho visto corpi diversi.
In tutta la mia vita, non ho mai guardato nessuno. Ho visto tante donne ma non ne ho mai guardata nessuna, prima di Allie.
Cazzo si, lei l'ho guardata dal primo momento in cui l'ho vista in quella stanza al campus e la sto guardando adesso, sdraiata in questo letto d'ospedale.
Mi sento le mani improvvisamente intorpidite, le gambe una poltiglia mentre la guardo, con la flebo e troppi fili attaccati al corpo.
La guardo e il suo viso è bianco, le palpebre immobili, le sue labbra carnose secche e screpolate.
Mi lascio cadere in avanti, appoggiandomi al suo letto e stringendo le spondine con forza. Questo magone che sento dentro, questa assurda e straziante sensazione mi sta consumando, totalmente.
Sento il cuore battere più veloce mentre guardo Allie davanti a me, é così bella e mi è mancata.
Vorrei poter stringerla tra le mie braccia e dirle che andrà tutto bene.
Vorrei che lei potesse stringermi tra le sue braccia e dirmi che andrà tutto bene.
Mi siedo sulla sedia accanto a lei, con gli occhi paralizzati sul suo viso scarno, sembra diversa.. più magra, più bianca, più lontana da me e la cosa mi terrorizza.
Faccio strisciare la sedia sul pavimento e appoggio una mano sulla sua che resta immobile sotto le mie dita. Inizio ad accarezzarla dolcemente, e con l'altra mano raccolgo un ciuffo dei suoi capelli e glieli infilo dietro l'orecchio.
È come se mi sentissi morire e resuscitare insieme quando mi rendo conto di quanto le sue mani siano ancora calde e soffici. Di come le mie le riempiano e le coprano perfettamente. In un modo o nell'altro la sento ancora mia.
Allungo una mano verso di lei e strofino le dita sui suoi zigomi, assaporando la sensazione della sua pelle contro la mia e memorizzando questo momento nella mia mente. Le mie dita sanno perfettamente come muoversi su di lei e strisciano sulle sue guance morbide, leggermente dimagrite ma ancora le sue guance.
Il mio pollice si porta fin sotto il suo naso e poi sulle sue labbra, sento un sussulto quando le percepisco contro di me. sono secche e non più rosse come prima ma la scintilla è la stessa,uguale.
Continuo a toccarla, a viverla, a respirare in questa piccola stanza la stessa aria che sta respirando lei. Con o senza l'aiuto di queste dannate macchine.
Più il tempo passa, e più la mia mano ha imparato ancora di più a memoria il viso di Allie e i suoi lineamenti morbidi. Sono ancora fermo così, la sua mano nella mia, o la mia nella sua, e l'altra a tracciarle linee leggere sul viso.
"ti sto aspettando Allie.." sussurro in fine, non riconoscendo nemmeno la mia voce.
La guardo e immagino il luccicare nei suoi occhi
"ti aspetterò sempre"
In un attimo, mi dimentico di tutti i disastri nella mia vita. Di quanto odi la mia famiglia e me stesso. Mi dimentico dei motivi per cui la mia infanzia non è stata un infanzia.
Karen, mia madre, Gemma, mio padre..
Mi dimentico improvvisamente di tutte quelle nottate nei bar, del sesso, delle donne, di Austin e il fottuto riscatto.
Mi dimentico di ogni nocca rotta e di ogni goccia di sangue caduta, dei vestiti sporchi e dell'alcol che ha sempre vinto ogni mia battaglia.
E poi, liberata la mente, mi immagino con Allie e nessun posto è meglio di quello che sta prendendo forma nella mia testa incasinata.
Mi alzo in piedi e mi chino su di lei, respirando sulle sue labbra e dandole un piccolo bacio sulla fronte.
Assaporo il suo profumo ancora forte e la sua pelle dolce.
"Torna da me, ti prego..."




SPAZIO AUTRICE ❤️
Ecco il primo vero capitolo strappalacrime Ahaha ;) spero con tutto il cuore che vi piaccia! Scrivete in tante e fatemi sapere cosa ne pensate!❤️ grazie di cuore vi voglio bene



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