CAPITOLO 39

1.6K 69 0
                                    

ALLIE'S POV
"mamma?" la mia voce esce strozzata alla vista di mia madre sulla porta della mia stanza.
"non mostrare troppo entusiasmo nel vedermi mi raccomando, Allison" mi supera e entra portandosi con se la sua aria da ora del the.
"e di me? Sei felice di vedermi?" una voce alle mie spalle mi fa girare vorticosamente la testa e degli occhi scuri incontrano immediatamente i miei.
"Gabe!" urlo e gli salto letteralmente in braccio annodando le braccia attorno al suo collo mentre lo stringo più forte che posso.
"ti trovo bene" mi dice all'orecchio mentre sfrega la mano sulla mia schiena.
"mi sei mancato così tanto" mi stacco e lo guardo, ha ancora la carnagione chiara e gli occhi lucenti proprio come ricordavo. Un grande ciuffo scuro ha preso vita sulla sua testa e non posso evitare di ricordarmi a casa con lui mentre guardiamo un film in pigiama. La camicia bianca perfettamente stirata e i jeans chiari lo rendono ancora più bello di quanto non sia normalmente.
"cos'è tutto questo disordine, Allison? Non ti ho insegnato a tenere in ordine le tue cose?" la voce stizzita ed irritante di mia madre mi fa voltare facendomi focalizzare l'attenzione sul suo dito puntato al piccolo soggiorno.
Non è in disordine, ma di certo non è lo standard di mia madre. Alcune coperte sono cadute sul pavimento e dei libri sono sparsi qui e la sul tavolino al centro, non posso evitarmi di chiedermi perché non ho risistemato e la risposta mi balena velocemente nella testa: Harry.
"si, mamma" rispondo rigida cercando di non dare i numeri. È qui solo da due minuti e mi sta già dicendo cosa fare, probabilmente è anche per questo che non vedevo l'ora di andarmene.
"è tutto sottosopra" sventola le mani per aria e sento una risatina da parte di Gabe dietro di me, quando mi volto ha il palmo davanti alla bocca e sta cercando di trattenersi il più possibile.
La cosa mi fa sorridere, dopo tutto mi sono mancati entrambi. Mi sono mancati i battibecchi con mia madre per sciocchezze come questa e mi è mancato Gabe incondizionatamente dalle mille cose che eravamo soliti a fare insieme.
"a che ora siete partiti?"
"questa mattina alle nove" mia madre risponde mentre apre le finestre e la luce entra nella piccola stanza.
Ci vogliono due ore per venire da casa a qui, e non posso non pensare a questa mattina alle nove. Ero in macchina con Harry e stavamo più o meno discutendo, un senso di sollievo mi avvolge quando mi rendo conto che però le cose sono finite bene e ci siamo salutati senza indugi.
Ci siamo salutati giusto quindici minuti fa, e mi manca già terribilmente.
Cerco di scacciare pensieri di Harry dalla mia mente in subbuglio a causa sua e mi concentro su come mia madre sta osservando severamente la mia stanza da letto, sono grata che Katie abbia più o meno ascoltato i miei consigli sul mettere i vestiti nell'armadio e non lasciarli sul pavimento.
"come stanno andando le lezioni?" Gabe si mostra interessato mentre si siede sul mio piccolo letto e osserva di sottecchi mia madre dare i numeri per ogni più minimo particolare fuori posto.
"vanno bene, mi piacciono e i professori sono in gamba" sorrido, cercando di convincermi che il professore di letteratura non è un incompetente come sostiene Harry, pensieri della conversazione su Gandhi e il mio compito con Harry mi riempiono il cuore.
L'Harry gentile e scherzoso è senz'altro il mio preferito, insieme alla capacità sbalorditiva che ha di farmi formicolare ogni centimetro di pelle, dentro e fuori, Harry mi è entrato letteralmente sotto la pelle.
Più cerco di mantenere le distanze, più si riavvicina. È un gioco senza fine, una continua catena asfissiante talmente tesa e rigida da non riuscire a spezzarsi.
Odio rimuginare in questo modo, odio pensare a lui quando non dovrei, Harry mi fa davvero odiare il mio piccolo elemento perché quando sono con lui sento di dover andare in contro circuito, smetto di pensare e mi focalizzo solo sulle farfalle che mi fa sentire. Quando c'è Harry non c'è più nient'altro, diventa il mio malato equilibrio ma mi piace perché tiene insieme i piccoli brandelli di me stessa, mi fa sentire viva e desiderata.
Nessuno mi aveva mai parlato e toccato come lui prima.
"questa stanza è così piccola, potrei parlare con la segreteria"
"non c'è n'è bisogno mamma, è grande quanto basta" difendo la mia umile dimora.
"non hai più considerato l'idea di comprare del mobili?" finalmente, da fine a questo strazio e si siede.
Posso vedere che è felice di vedermi, anche io lo sono, ma è sempre ed ostinatamente talmente fredda da farmi odiare questo momento anche dopo un mese di lontananza.
"no, solo non ne ho avuto il tempo ma c'è un centro commerciale enorme in città" cerco di dare euforia al mio tono e guardo Gabe che mi sorride, almeno c'è lui.
Ricordo di aver chiesto a Liam di venire quando sarebbero arrivati ma nessuno dei due aveva idea che quel giorno sarebbe stato oggi quindi dovrò arrendermi all'idea che non ci sarà.
"sono così antiquati" mia madre alza lo sguardo al cielo e la mia irritazione nei confronti di questa donna aumenta.
"perché non ci fai fare un giro?" propone Gabe, lo guardo riconoscente alzandomi dal letto per raggiungerlo.
"certo, anche se non c'è molto da vedere" rido e lui si unisce lasciando bramare mia madre nella convinzione che ho fatto male a non chiedere una stanza singola ma per me non è così.
Non avrei mai conosciuto Katie e senza Katie non ci sarebbe stato nessun incontro, nessuna festa, niente Austin, niente alcol, niente Harry.
Harry.
È questo lo scotto che mia madre deve pagare per non essere qui con me, non ha nemmeno la più pallida idea di come si sono messe le cose nelle ultime settimane, se solo sapesse che mi sono ubriacata due volte e che io ed Harry eravamo sul punto di farlo mi toglierebbe il saluto, mi farebbe tornare perfino al cognome di mio padre.
Faccio fare a mia madre e Gabe il giro delle strutture e indico ogni porta di cui ricordo le attività, passiamo accanto all'aula di teatro e a quella di scienze naturali, ho cercato di rimanere impassibile mentre osservavo di soppiatto dalla parete trasparente per trovare ridicolamente Harry. ricordo che mi ha detto che frequentava quel corso ma conoscendolo si sarà presentato si e no due volte, dal momento che mi ha spiegato che si era iscritto solo perché gli altri erano già pieni.
"c'è un posto in cui mangiare?" mi chiede mia madre mentre passeggiamo per il cortile assolato, oggi è davvero una magnifica giornata. Il sole picchia forte.
"ci sono dei posti carini in città, possiamo andare li"suggerisco, pensieri del mio pranzo con Harry alla trattoria mi si scatenano in testa e devo apparire il meno malinconica possibile da non trasmettere il mio stato d'angoscia per non essere con lui.
"ovviamente dovremmo andarci a piedi dal momento che non hai un auto" mi ricorda mia madre, ovviamente.
"sono sicuro che ne troverai una al più presto" mi dice Gabe, rassicurandomi. Amo averlo qui, amo non dover avere paura di quello che faccio o di essere offesa, mi è mancato così tanto.
"prima dovrei pensare ad un lavoro" mi alzo i capelli in una crocchia mentre informo mia madre e il mio migliore amico dei miei piani di fare un colloquio di lavoro.
"è un ottima idea" mia madre approva mentre si abbassa gli occhiali da sole scuri sugli occhi perfettamente truccati.
Un ora dopo, siamo seduti ad un delizioso ristorante non troppo caro leggermente fuori città.
Ricordo di quanto ero irritata da Harry per avermi portato più lontano del previsto per il pranzo e mi ero concentrata ad osservare repentina la strada e i dintorni fuori dall'auto cercando di evitarlo, ecco come mi è venuta l'idea di venire qui. è il ristornate sulla strada che mi è saltato immediatamente all'occhio mentre io ed Harry andavamo a quella meravigliosa trattoria.
Non posso nascondere di aver pensato di portare li mia madre e Gabe ma poi il risentimento nei confronti del cameriere attaccato dall'irritabile temperamento di Harry mi è saltato alla mente e ho deciso di non voler essere riconosciuta come la ragazza in compagnia del ragazzo tatuato e irruente.
"i piani di studi sono eccellenti" dico portandomi un pezzo di carne alla bocca, osservo mia madre rigirare nel piatto il salmone affumicato prima di deglutire completamente.
"è la migliore università" concorda, io e mia madre abbiamo sempre avuto le idee molto chiare sul mio futuro, che è sempre stato iscrivermi qui e laurearmi.
"amo davvero molto il corso di filosofia, il professore è molto efficiente"
Amo davvero molto il corso di filosofia, il professore è molto efficiente, e il mio compagno di banco scontroso mi sta letteralmente facendo impazzire, non so se più positivamente o negativamente ma non mi importa.
"ti trovi bene coi compagni? Sai, mi è stato un po' difficile immaginarti qui tutta sola per i primi giorni" la voce calda di Gabe mi riempie il cuore.
"non mi sono fatta parecchi amici a dire il vero, ma ho conosciuto alcuni ragazzi gentili" ovviamente, Liam è molto più che solo gentile ma evito i particolari per non ricevere la predica da parte di mia madre.
"dovresti tornare a casa qualche volta" mi dice Gabe.
"si, dovresti. I signori Collins sono davvero in ansia di rivederti" mi informa mia madre, i signori Collins sono i nostri irritanti vicini di casa e hanno una sorta di adorazione per me da quando avevo cinque anni, io sono gentile con loro ma non li sopporto. Gabe lo sa, e soffoca una risata rifilandomi un occhiataccia complice.
"non erano partiti?" guardo mia madre, concentrata nella lenta e stressante masticazione del pesce.
"sono tornati la settimana scorsa, ma non ho avuto occasione di dirtelo dal momento che non ti sei fatta sentire per due settimane" la forchetta argentata è diventata atrocemente piccola nella sua mano.
Ho avuto la coerenza di scriverle un giorno si e uno no per dire che stavo bene,ma ovviamente per messaggio non abbiamo potuto parlare più di tanto.
Fedele ai miei pensieri, il mio cellulare vibra nella tasca dei jeans.
Lo schermo illuminato segna un numero sconosciuto e apro la bustina dei messaggi cercando di non sembrare troppo sorpresa quando leggo.
* non prendere impegni per domani. H.* sbatto più volte gli occhi e il mio cuore accelera il ritmo in un movimento lento e straziante, sento lo stomaco ardere piacevolmente mentre rileggo per l'ennesima volta.
"Allison, quante volte dovrò dirti che non è educato usare il telefono a tavola" ticchetta mia madre.
"vado un attimo al bagno" mi alzo velocemente dalla sedia e sgattaiolo fra i tavoli richiudendomi dopo due minuti nella piccola cabina del wc.
"come hai fatto ad avere il mio numero?" Harry risponde al secondo squillo.
"Katie.
Dove sei?"
"in un bagno"
"devo pensare ad altro?" posso immaginare il suo sorriso dall'altra parte della cornetta.
"no, oddio no.
Non volevo che mia madre divenisse partecipe della nostra conversazione" balbetto in imbarazzo, è incredibile come Harry possa farmi surriscaldare anche solo per telefono.
"tua madre?
In che tipo di bagno sei, Allie?" la voce severa, mi figuro il profondo cipiglio che deve aver preso vita sulla sua fronte corrugata.
"in un ristorante"
"oh"
"qualcosa non va?" gli chiedo e mi siedo sul water dopo averci passato la carta igienica sopra.
"cosa stai indossando?" la domanda di Harry mi soffoca e il mio sguardo ricade sul mio copro studiando il vestito bianco con un leggero pizzo.
"un vestito" mormoro, l'agitazione evidente nella mia voce e sento le guance scaldarsi di un profondo rosso.
"cazzo" sibila la voce di Harry al telefono e stringo le cosce cercando di non cadere nel suo giochetto di seduzione.
"vorrei davvero vederti, adesso, sarai dannatamente sexy" dice in tono provocante e sento un brivido scavarsi e trasportarsi lungo tutta la mia spina dorsale.
Le scintille scoppiettano lente ed ustionanti mentre sento la voce di Harry sussurrarmi cose sporche.
"perché mi hai scritto quel messaggio?" interrompo quel circolo d'adrenalina che si era stranamente creato tra me e l'uomo dall'altra parte del telefono.
"era un avvertimento, così saprai di non prendere impegni"
"cosa significa?" devo chiedere.
" che sei di mia esclusiva proprietà" le parole mi spiazzano, il mio cuore corre ad un ritmo al limite dell'indicibile e mi sento così tremendamente piccola sotto il potere enorme che ha Harry di farmi sentire vulnerabile ed in trappola, una trappola che tra l'altro non è brutta come dovrebbe.
"non sono la proprietà esclusiva di nessuno, Harry"
"hai ragione"
"davvero?" sbatto le palpebre più volte, la mia voce esce fuori ridicolamente stizzita.
"di nessuno, a parte me" quasi ride e l'abbozzo di una risata mi riempie il cuore, immagino le fossette prominenti sulle sue guance e mi mordo l'interno guancia mentre ascolto il ritmo del suo respiro dall'altra parte della cornetta.
"io.." inizio.
"non sai quello che ti farei se solo fossi qui, adesso. L'idea di te con un fottuto vestito sexy anche solo la metà di quello di questa mattina mi fa indurire" ammicca.
Sento il dovere di chiudere gli occhi alle sue parole e immagino le sue mani scorrere lente sul mio corpo, figuro l'immagine sexy di Harry con addosso solo i boxer e il modo in cui mi ha morso il lobo prima di aumentare il movimento dei suoi fianchi.
Un formicolio tra le mie gambe mi ricorda, per l'ennesima volta, che solo Harry ha il potere di paralizzarmi in questo modo.
"credo che dovrei andare" mormoro.
"ti vengo a prendere domani" dice e riattacca prima che abbia il tempo di salutarlo.
Mi rinfilo il cellulare in tasca e conto silenziosamente i minuti prima che i miei battiti tornino regolari, sento ancora il petto e lo stomaco bruciare per le sue parole sporche.
Torno da mia madre e Gabe e mi siedo al tavolo cercando di non apparire turbata, anche se dentro sto morendo.
Il pensiero di me ed Harry di nuovo insieme accende dentro di me la più intensa delle emozioni, mi sento soffocata da un involucro irremovibile di felicità ed ansia.
"qualcosa non va?" la voce di Gabe mi richiama.
"no, va tutto bene" mi riprendo sorseggiando velocemente dell'acqua fredda.
Mia madre mi guarda di sottecchi per un istante poi torna alla conversazione ultranoiosa dei signori Collins e il loro progetto di allargare casa.
In mezzo a tutte le sue parole, Harry è l'unico a cui riesco a pensare.

SPAZIO AUTRICE
ecco a voi il capitolo per festeggiare i 10mila lettori!❤️
Ancora ️mille grazie per tutto il supporto e la crescita continua della mia pagina ;) vi amo!!
Spero che il capitolo vi piaccia, vi voglio attive quindi commentate in tante!❤️

SUDDENLYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora