ALLIE'S POV
rimango esterrefatta dall'immensità di questo posto, e i miei occhi si divertono a correre su e giù lungo gli edifici imponenti, contornandone ogni perimetro possibile.
sento lo sguardo di Gabe su di me quando entrambi scendiamo dall'auto, chissà cosa penserà adesso.. mi odierà, ne sono certa. per lasciarlo da solo, ma dopo tutto è sempre stato un ragazzo molto positivo e realista, lo capirà. deve capirolo, questa università è il mio sogno da quando sono bambina.
saltello velocemente verso il baule e afferro il manico di una delle mie valigie, ora che ci penso ho davvero davvero tanta roba.. ma, dopo tutto, mi sto trasferendo no?
la figura alta di Gabe, seguita da quella minuta di mia madre, mi raggiungono scaricando il resto dei bagagli.
"faccio da sola" dico a mia madre prendendole una sacca dalle mani
"fatti aiutare, Allie" dice dolcemente Gabe, mettenendosi tra noi e afferrando la borsa senza guardarmi.. mi conosce fin troppo bene da sapere che lo avrei fulminato con lo sguardo se solo i suoi occhi avessero incontrato i miei. ma lascio comunque da parte questa sua piccola presa di poszione da parte sua e mi concentro sul resto delle cose che sono ancora da prendere.
"la prossima volta chiamiamo un camion dei traslochi" dice mia madre. mia madre che scherza? sto davvero andando via allora.. raramente sono stata spettatrice di una sua risata, o battuta non dovuta al fatto che una qualche signora dell'alta classe inglese non si fosse allacciata il colletto della camicia.
accenno un sorriso, non completamente sicura di cosa vuole sentirsi dire.. una delle tante cose che odio della relazione con mia madre, è il non poter essere mai me stessa. fin da bambina mi ha sempre rimproverata per il mio non essere portata per il galateo o per il fatto che sono piuttosto impacciata e completamente priva di equilibrio..
"Allie!" mi richiama Gabe dall'altra parte della strada.
lo osservo teneramente, mentre osserva meravigliato l'edificio davanti ai suoi occhi, ma non posso dargli torto.. neanche a me sembra vero... mi tremano le gambe mentre cammino sull'asfalto per raggiungerlo, chissà quante volte ancora oltrepasserò questa strada, chissà come o perchè.. sarò felice qui?
cerco di scacciare i miei pensieri e mi concentro su Gabe. "tutto bene?" mi chiede
"mai stata meglio" ed è la verità, solo che un po' d'agitazione c'è.. ho davvero paura di trovare un insopportabile e irritante ragazza come compagna di stanza. ehi, stop ai pregiudizi, lei potrebbe pensare la stessa cosa di te, mi ricorda il mio subconscio.
inizio a camminare sul vialetto in mezzo al prato per raggiungere i dormitori,Gabe e mia madre sono perfettamente dietro di me, in realtà non mi è mai piaciuto che il mio migliore amico sia in così buoni rapporti con mia madre..non so perchè, visto che comunque se non fosse così probabilmente sarebbe peggio, solo che a volte ho come la sensazione di non essere controllata da una ma da ben due sentinelle ed è una cosa fastidiosa. i restanti due minuti per raggiungere l'entrata sembrano non finire mai. questo posto è davvero immenso, dovrò abituarmi all'idea di dovermi spostare avanti e indietro ogni giorno per seguire i corsi e non essere in ritardo.
quando finalmente entro e spingo il portone, i miei sensi sono invasi da un profumo buonissimo.. non sono certa di cosa si tratti, ma mi ricorda vagamente del gelsomino. mi guardo intorno, esterrefatta.. è un posto talmente sofisticato, mobili antichi fiancheggiano i muri bianchi e i miei occhi gioiscono alla vista di una quantità immensa di libri.. l'atrio è enorme, vari tavoli sono disposti nel centro dalla sala ed è piuttosto affollato. il rumore delle valigie che strisciano per terra mi distrae dal meraviglioso panorama.
"mi scusi" si rivolge mia madre alla segretaria
"si?" la voce stridula di una donna dall'altra parte del bancone mi costringe a guardare. è una signora anziana, i capelli ricci e voluminoso sono rossi e le ricadono a boccoli sulle tempie.
"la stanza di Allison Dowson?" chiede
"mi faccia controllare" risponde la signora, portandosi gli occhiali scuri sul naso e iniziando a scorrere quella che sembra un enorme lista.
"è al primo piano, stanza numero 245"
"grazie" diciamo all'unisono io e mia madre, poi ci avviamo per raggiungere le scale. raggiungo la mia stanza in un attimo e quando apro, i miei occhi percorrono con attenzione tutta la stanza.. è abbastanza grande, c'è un piccolo salotto con due divani e un tavolo di legno. entro e inzio la mia ispezione, poco più in là, altre due porte.. la camera da letto è abbastanza spaziosa e sono felice di poter dire lo stesso del bagno.
visto che la mia coinquilina non c'è, prendo il letto vicino alla finestra.. odio gli spazi piccoli e ho una specie di complesso per le stanze senza prese d'aria o qualsiasi cosa che mi possa permettere di respirare se ne dovessi aver bisogno.. i letti sono a due o tre metri l'uno dall'altro, paralleli. non sono per niente grandi, anzi direi proprio minuscoli ma comunque non mi aspettavo nulla di esageratamente sfarzoso.
"non è niente male, eh Allison?" mia madre entra nella stanza, guardandosi in torno e andando a spalancare la finestra. respiro, permettendo all'aria fresca di entrarmi nei polmoni.
"si, credo sia okay"
"è molto più che okay. guarda questo posto, Allie.. hai un sacco di spazio e una scrivania enorme per lavorare alle tue poesie" la voce entusiasta di Gabe mi porta a guardarlo giusto all'entrata della stanza. sorrido, ha ragione.
"dovrai comprare qualche mobile in più" puntualizza mia madre, ovviamente
"farò del mio meglio"
mi rivolge uno sguardo dal quale non riesco a cogliere la minima emozione, prima di aprire gli armadi per stabilire che sono abbastanza grandi per contenere tutto, anche se non lo fossero non mi farei grandi problemi, comunque.
cammino lungo la stanza e raggiungo l'ingresso, è davvero accogliente, piccolo ma accogliente.. i divani sono bianchi e ben curati, con alcuni cuscini dalle fodere floreali..
"ah dio questi cuscini sono proprio da buttare" si lamenta mia madre quando li vede
"Io li trovo carini in realtà"
"hai uno strando concetto di carino, Allison" alza gli occhi al cielo, guardandosi in torno e studiando le piccole mura per scegliere su cosa affondare ancora le proprie critiche. "credo che.." inzia
"credo che sia tutto perfetto" la interrompo, rifilandomi un occhiataccia, non ribatto, sarà l'ultima per un po'.
"dovremmo andare" dice mia madre.
annuisco, e guardo intensamente Gabe. i suoi occhi mi osservano teneramente e più lo guardo più mi convinco di quanto mi mancherà.. quando usciamo dalla stanza, mamma mi attira in un abbraccio freddo "fa la brava" dice. nonostante tutto mi mancherà, lei lo sa.
"si" dico e mi stacco, guardando un Gabe pensieroso davanti a me.. il suo viso è privo di emozioni concrete, soltanto l'avvampare delle guance mi porta a pensare di quanto sia agitato e, dopo tutto, anche triste.
"ti voglio bene, Allie" mi attira a se.
"anche io" mi stringo a lui, respirando a pieni polmoni il suo profumo e frugando la testa nel suo petto.. lo abbraccio forte, più forte che posso..
"comportati bene, eh" mi sorride, premendo le labbra sulla mia fronte. ho probabilmente gli occhi fin troppo lucidi dal momento che lo vedo intenerirsi quando mi guarda e passa le dita sui miei zigomi bagnati..
"ora è meglio andare" commenta mia madre e mi sento improvvisamente sprofondare quando noto che si sta infilando nella tasca del cappotto un fazzoletto stropicciato.
"ci sentiamo, okay?" dice Gabe.
"certo"
lo guardo sorridere, cercando di imprimere il più possibile l'immagine nella mia mente. poi, dopo alcuni istanti, sono entrambi spariti dalla mia vista.
apro la porta e torno dentro, mi guardo intorno.. diamo inizio alla mia nuova vita.
una mezzora dopo, sto sistemando alcune cose, comprese le lenzuola del letto per sostituirle con le mie, quando la mia attenzione viene catturata dalla porta d'ingresso sbattere.
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SUDDENLY
FanfictionAllison Dowson ha 18 anni e le idee ben chiare, frequentare il college non è mai stata un'alternativa e non vede l'ora di lasciarsi tutto alle spalle e rincominciare. ma i suoi piani verranno presto intralciati quando un ragazzo rude e arrabbiato si...