CAPITOLO 81

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ALLIE'S POV
I miei occhi sono totalmente gonfi e rossi quando mi guardo allo specchio. Ho un aspetto orribile.
Sento ancora il dolore ai polsi e alle braccia, e il mal di testa è solo aumentato da quando Harry se n'è andato questa notte.
Guardo il mio riflesso allo specchio, la mia pelle rossa e i prominenti cerchi grigi sotto gli occhi. I capelli sono un enorme groviglio e sento tutta la stanchezza accumularsi sulle spalle.
Osservo la pelle livida sui polsi e qualche segno rosso sulle braccia, sento un brivido al solo pensiero di come me li sono procurata.. non riesco a crederci. Non posso, non voglio crederci.
Harry.. l'Harry che pensavo stesse cambiando, l'Harry che mi ha sempre fatta sentire così protetta, anche se spesso diventava opprimente, l'Harry che pensavo di poter amare, e odio per il fatto che penso ancora di poter amare, quell'Harry mi ha fatto del male.
Sento una fitta allo stomaco quando ricordo il modo in cui mi ha afferrata e sbattuta contro il muro, i suoi occhi freddi e persi, non pensavo di poter dire davvero una cosa del genere, ma ho avuto paura di lui.
Torno nella mia stanza lentamente, e con tutta l'aria di poter svenire da un momento all'altro e crollo sul letto.
Non penso di avere le forze per affrontare questa giornata e non penso di avere le forze per andare a lavoro oggi. Voglio davvero vedere Max e assicurarmi che stia bene, voglio chiedergli scusa per tutto e per averlo tirato in questa situazione ma, non ne ho le forze.
Il mio cellulare suona all'improvviso ed io sobbalzo sul letto, non mi ero nemmeno resa conto di essermi addormentata..
"pronto?"
"ehi.. cos'è successo? Dov'eri stamattina?"
Stamattina? Perché? Che ore sono?
Controllo l'orologio sul mio cellulare e sono già le tre del pomeriggio..
"scusa, io.."
"Allie" mi interrompe Liam "non devi chiedermi scusa, mi sto solo preoccupando per te"
"lo so" dico, sentendo il cuore stringersi "lo so e ti ringrazio. non sono venuta alle lezioni perché.. beh, è successo un casino ieri sera" sospiro, premendo le dita sulle tempie cercando di scacciare il mal di testa.
"penso di sapere già la risposta ma, cos'è successo?"
"io.. oddio non lo so, cioè si ma non riesco a spiegarmelo.. pensavo che le cose stessero andando così bene, che avessi finalmente trovato la calma di cui avevo bisogno e invece non finisce mai, tutto questo non finisce mai! È un continuo andare avanti e indietro, è un dolore perenne, capisci?!" dico velocemente, buttando fuori tutta la frustrazione "sono una stupida, Liam."
"ehi calma, aspetta un minuto.." risponde lui e io mi rendo conto che la mia spiegazione non deve essere servita a niente.
"ti passo a prendere okay? Possiamo parlarne, e se non vuoi va bene. Ti porto fuori, hai bisogno di non pensare"
"io.." mormoro, so che ha ragione, lui ha sempre ragione, ma è troppo difficile per me.
"Allie, ti conosco, va bene? Non so con precisione cosa ti abbia fatto questa volta ma so con certezza che sei triste, e io non voglio che tu sia triste"
"sei fantastico" è l'unica cosa che riesco davvero a dire
"lo so, lo so, non c'è bisogno che tu me lo dica" Liam ride e mi unisco debolmente a lui.
"ci vediamo tra venti minuti"
"venti minuti, si." E riaggancio.
Esattamente venti minuti dopo, Liam bussa alla porta della mia stanza ed usciamo.
L'aria è calda non appena metto piede fuori dal campus e posso sentire il sole battere sulla mia pelle.
"vuoi fare qualcosa in particolare?" mi chiede Liam
"no, in realtà non c'è molto che dovrei fare... sai, a parte la questione dell'auto.."
"auto?"
"si, ho intenzione di comprarmene una.. ma sto ancora risparmiando quindi.." lo guardo e lui mi sorride poi attraversiamo insieme la strada.
"puoi guidare la mia se vuoi"
"davvero?" rispondo, sorpresa
"si, basta che non me la distruggi" ridacchia e quando raggiungiamo la sua macchina entra direttamente dalla parte del passeggiero.
"allora okay" dico salendo e appoggiando le mani sul volante "sono brava, non preoccuparti" mi giro per guardarlo e lui ha un espressione che è a metà tra la compassione e la preoccupazione.
"lo spero" dice e io metto in moto.
Quindici minuti dopo, io e Liam siamo ancora per strada, non del tutto sicuri di quale piega vogliamo prenda la nostra giornata . Sono sincera, all'inizio ero totalmente terrorizzata ma per essere una delle prime volte che guido sul serio e non nel parcheggio del centro commerciale con mia madre, devo dire di essermela cavata.
"se non troviamo niente da fare, c'è sempre l'opzione delle aragoste con mia madre" dice liam, girandosi verso di me "oppure potremmo vedere per la tua auto"
"non penso sia il caso.. devo ancora mettere da parte qualcosa e ho bisogno di avere le idee chiare su quanto posso spendere" gli dico.
Mentre faccio scorrere le mani sul volante, la mia mente viene invasa da un turbinio disordinato di pensieri.. devo davvero mettere da parte dei soldi, ma sotto sotto immagino il giorno in cui comprerò un auto insieme ad Harry nel deposito, lui che mi raccomanda le macchine migliori e discute con il proprietario per una buona garanzia e un possibile sconto. Questo è quello che immagino ancora, ma ormai non spero più.
"oh, va bene" Liam mi raccoglie dai miei pensieri "quindi?"
"potrei cucinarti l'aragosta migliore della tua vita" sorrido e lui mi da un colpetto sulla spalla
"è difficile battere quella di mia madre"
"ammetto che Karen è una gran cuoca, ma con un paio di dritte in più potrei sorprenderti"
"perfetto allora"
"che aragosta sia!" diciamo all'unisono mentre io faccio manovra e mi dirigo verso casa di Liam.
Quando arriviamo, parcheggio l'auto dall'altro lato del marciapiede ed entriamo.
Liam mi fa segno di seguirlo in cucina e sono felice di vedere Karen e Ben non appena metto piede nella stanza
"Allie!" dicono i due all'unisono non appena mi guardano.
"che ci fai qui? Che piacere!" Karen si affretta a pulirsi le mani e appoggiare un cucchiaio e poi viene verso di me, attirandomi in un abbraccio.
"io e Liam abbiamo pensato che sarebbe ora di cucinare quelle aragoste" dico, un po' in imbarazzo, in effetti mi sono presentata qui senza alcun invito o preavviso.
"questa si che è un ottima idea!" esulta Karen "vero caro? Che ne pensi?" guarda raggiante il marito che ora è difronte a me
"penso che sia un idea meravigliosa.. ma che sia un lavoro da donne" guarda di sottecchi Karen poi lancia un occhiata a me e in fine a Liam "quindi noi ci dedicheremo ai lavori da uomini"
"papà.." inizia Liam
"oh su figliolo, sai ho ancora da finire di pitturare tutta la staccionata" Ben da una pacca sulla spalla al figlio e lo fa spostare di fianco a lui
"io in realtà.." dice Liam
"niente scuse, ho bisogno di un buon braccio destro" Ben gli da un pugno sul braccio e Liam se lo tocca dolorante "sempre che mi rimanga il braccio destro" si lamenta mentre suo padre lo trascina fuori dalla porta finestra della cucina che da direttamente sul giardino.
"ah, i miei ragazzi.." sospira Karen sorridendo, la guardo e ha tutta l'aria di una madre orgogliosa e una moglie perdutamente innamorata.
"fanno sempre così eh?" ridacchio mettendomi vicino a lei e guardando fuori dalla finestra.
Ben lancia un pennello a Liam che colto alla sprovvista lascia cadere il barattolo della vernice per afferrarlo.
Karen ride guardando la sua famiglia "sempre"

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