CAPITOLO 47

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ALLIE'S POV
Quando Harry fa strisciare il piatto di pizza sul tavolo, mi prende un colpo al cuore, non mi sarei mai aspettata di arrivare davvero ad un punto di così serenità con lui, e invece eccoci qui.
"grazie" gli sorrido e prendo il piccolo trancio di pizza per unirlo al mio, Harry non ha troppo appetito o comunque è stato abbastanza gentile da permettermi di mangiare anche la sua parte.
Sento il suo sorriso traboccare mentre mi guarda ripulirmi dal pomodoro sulle mie labbra, non posso nascondere che uno sguardo di così tanta profondità non mi folgori ma cerco comunque di fare del mio meglio per non esprimere il mio stato di euforia.
"hai ancora fame?" Harry allunga una mano per prendere il mio piatto mentre si alza per andare verso il lavello, dico di no e lo seguo portando i bicchieri.
"quel tizio avrebbe dovuto rispettare almeno l'orario dell'ordinazione" si lamenta aprendo l'acqua "sono quasi le nove e tu stavi quasi svenendo dalla fame"
Non posso nascondere il sorriso infantile sulle mie labbra mentre lo guardo armeggiare con piatti e sapone "va tutto bene, non sarei comunque morta" sbuffo una risata
"sarebbe morto lui se mi avesse fatto pagare anche la mancia per il trasporto"
Gli do un colpetto sul braccio e lo sento ridere, è un suono che amo, soprattutto dal momento che l'ho sentito così poche volte..
"sei carino stasera" mormoro, e metto le mie mani sulle sue sporche di sapone cercando di togliere questo disastro dal lavello. "lo sono perché sei qui" mi lancia un occhiatina e sento il mio stomaco svolazzare, Harry è così bipolare che non so davvero come sono riuscita a stargli dietro tutto questo tempo. È così strano per me, pensare di essere arrivata in un punto in cui laviamo davvero i piatti insieme e in un certo senso, nessuno ha realmente dato di matto.
Amo questa cosa, forse amo lui, in una maniera totalmente estranea e non so nemmeno se ha un senso. Ma più conosco Harry, più mi rendo conto che forse è meglio così.. che nulla abbia senso, solamente io e lui, nella follia.
"sei carino ma non c'è feeling con la cucina, mi dispiace" lo stuzzico spingendolo un po' di lato con la spalla riuscendo a fargli togliere le mani dal lavandino e rimediare al suo lavoro.
"non c'è feeling con la cucina ovvero sei terribilmente incapace di lavare i piatti, giusto?" lo sento ridacchiare alle mie spalle mentre l'acqua schiumosa circola sul piatto accompagnata dalla piccola spugnetta che sto utilizzando. "giusto" rido.
"ho altre qualità, però" Harry affonda le dita nei miei fianchi e preme le labbra sulla mia spalla, sento un brivido percorrermi non appena il fiato caldo mi pizzica la pelle
Annuisco timidamente ed interdetta, porta le mani sulla mia vita e mi tira all'indietro. Il piatto che stavo tenendo in mano quasi cade e si sfracella sul pavimento quando vengo fatta voltare totalmente verso di lui.
Lo sguardo di Harry picchia sul mio e mi sento folgorata da tanta bellezza quasi da non rendermi conto dell'acqua che mi sta cadendo dalle mani fradice.
"sei bella, Allie" un ripiegamento caldo sulle sue labbra piene mi fa sentire così leggera, non so come non ho ancora fatto a cadere visto che sento le ginocchia letteralmente tremare e le mie gambe sono appena diventate poltiglia.
Sento le guance surriscaldarsi non appena Harry passa un dito gentile sui miei zigomi "così delicata" sussurra. Le guance morbide vengono scavate dalle piccole fossette, amo letteralmente e totalmente questo lato di Harry.
In un certo senso, amo anche quello ubriaco e stronzo, in un certo senso sto iniziando a provare qualcosa per lui di così totalmente inumano.
È come se ogni cosa non avesse più rilevanza quanto c'è lui, inizio a credere che Harry stia diventando il mio equilibrio, un malato e insano equilibrio ma l'unica cosa della quale sarei disposta ad essere dipendente, totalmente tossica fino a non sentirmi più neanche la circolazione nelle vene.
Sarei disposta ad affogarmi di lui e a respirare quel profumo tanto buono e dipendente allo stesso tempo.. dopo tutto ciò che è successo, mi sono resa conto forse soltanto ora che una parte di me, è incastrata dentro di lui e una parte di lui, quella parte che lo comprende in ogni senso, è fissa al centro di me stessa.
di qualsiasi cosa sia fatto lui, rabbia, odio, passione e di qualsiasi cosa sia fatta io, siamo mescolati insieme nella più meravigliosa e spaventevole combinazione.
"possiamo andare a dormire, voglio dire se hai sonno, certo" balbetta Harry ed è terribilmente tenero. È pericoloso per me permettere a questi momenti di avvenire perché non riesco ancora a calibrare totalmente la nostra situazione ma ogni istante che passo con lui sento i miei sentimenti cambiare..
"ho dormicchiato per ore mentre ti aspettavo oggi" sorrido e porto l'indice sul suo naso lasciandogli un po' di schiuma, Harry scuote la testa cercando di far colare l'acqua ma posso dire che è compiaciuto dal mio gesto.
"hai anche svuotato la mia fottuta dispensa, se è di questo che stiamo parlando" si ripulisce con il dorso della mano. "mi hai lasciata da sola tutto il giorno e avevo fame" mi giustifico con una ridicola vocina da bambina ma lo sguardo di Harry si addolcisce e posso sentire tutte le particelle del mio corpo scoppiettare.
"scusa, piccola"
Ora che non sono troppo coinvolta in situazioni intime con Harry e che non mi sta toccando con quella sua solita infama, posso concentrarmi su quelle parole e su come rotolano fuori dalle sue labbra ogni volta.
È così insolito vederlo sotto questa luce, è un Harry totalmente diverso e più scherzoso, più dolce.
Vorrei che potesse essere così sempre, non solo quando siamo chiusi in casa o si irrita per ogni cosa.
"dovresti andare a fare la spesa, da quant'è che non entri in un supermercato?" gli do un colpetto sulla spalla.
"non ne sono sicuro"
"ovviamente" alzo gli occhi al cielo
"ho visto un negozio di alimentari qui vicino, perché non ci vai mai?"
"semplicemente posso vivere con una pizza e una birra" fa spallucce. Semplicemente puoi vivere anche con un pasto che non comprenda cibo d'asporto o surgelati.
"non sei stanco di mangiare sempre le solite cose?"
"stai per caso cercando di rifarmi la dieta?" sorride e avvolge il mio corpo fra le sue braccia grandi e muscolose.
"dovresti trattarti un po' meglio" porto lo sguardo verso di lui "iniziando da questi" non posso evitare di sorridere mentre attorciglio due dita fra i suoi capelli.
Harry emette un verso di lamento e mi scosta, mentre si muove verso il tavolo i suoi passi sono così lenti e concepiti, noto come i muscoli delle sue spalle si contraggono sotto la maglietta scura e l'inchiostro traspare dalle maniche.
"possiamo andare di sopra adesso?" mi passa accanto e mi lancia un occhiatina prima di scomparire fuori dalla cucina.
Il resto della serata passa con i commenti scortesi di Harry sul mio gusto per i film romantici d'epoca e su come i vestiti avessero troppi fronzoli, ho cercato di non dare di matto mentre mi ripeteva per l'ennesima volta di quanto fossero antiquati quegli abiti e che le donne sembravano "bamboline con un orribile secchio di vernice sulla faccia".
dopo due ore di piccoli battibecchi Harry scivola sotto le lenzuola.
"puoi mettere una mia maglia" mi dice e allunga lo sguardo verso il comò alle mie spalle, apro il cassetto e vi estraggo una t-shirt bianca, non appena la faccio scivolare dalle spalle l'odore di Harry mi avvolge e vengo trasportata dal delizioso aroma di menta che posso identificare solo come suo.
"togliti quei dannati pantaloni e vieni qui" la voce di Harry mi richiama e vengo colta dal panico quando sento i suoi occhi profondi su di me, so che forse non dovrei più sentirmi così imbarazzata con lui ma non è così. Sento il tepore sulle mie guance crescere mentre faccio cadere i pantaloni sul pavimento e lo raggiungo sul letto.
Le coperte sono calde e accoglienti non appena mi stendo, sono troppo stanca e gli occhi pesanti minacciano di chiudersi da un momento all'altro. È stata una lunga e faticosa giornata, il dolore alla testa è solo accresciuto in queste ore e voglio solo dormire e far snodare i nodi duri sulla mia schiena e spalle.
"a che ora devi alzarti domani?" Harry preme le dita sul mio fianco e vengo fatta strisciare sul materasso fino a raggiungerlo.
Mi ero quasi dimenticata delle lezioni di domani, ma ho già dato meno importanza ai corsi in questi giorni e non posso permettere di compromettere la mia media. "alle nove" dico stanca mentre mi rigiro premendo la guancia sul cuscino fresco.
"bene, ci vediamo alle otto" Harry rotola su un fianco e si mette più vicino dopo che con un movimento agile ha spento la luce.
"io mi sveglio alle sette, devo ritornare al campus" brontolo.
"ti ci porto io"
"io.." sussurro e sento i muscoli del mio corpo indurirsi mentre il respiro di Harry cresce alle mie spalle. "cosa?" il tono severo.
"non sei costretto a farlo, se non vuoi" mormoro, non voglio che si senta costretto a scarrozzarmi in giro. Il pensiero mi fa render conto che ho un bisogno assurdo di comprare un auto.
"voglio, e comunque non ti farei andare in giro da sola" dice piatto.
Non posso nascondere la felicità dietro le sue parole, anche nonostante il senso di possessione nel suo tono, non posso che sentirmi in uno strano modo lusingata.
"okay.."
"ora dormi"
La voce di Harry è terribilmente sensuale quando è stanca, così roca e pronunciata da lasciare mille brividi sulla mia pelle calda.
Mi giro istintivamente verso di lui, appoggiando la testa al suo petto tonico, lo sento sospirare sorpreso mentre si gira a pancia in su permettendomi di assumere la posizione che voglio.
Sono terribilmente stanca, chiudo gli occhi ancor prima di rendermene conto.
"buona notte" Harry avvolge il mio corpo con un braccio e mi lascio trasportare dal suo respiro insolitamente calmo addormentandomi pochi minuti dopo.

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