ALLIE'S POV
"non credo sia moralmente giusto" dico a Gabe che è intento calciare le pietruzze lungo la strada.
"Lo è eccome, ti sarebbe sembrato moralmente corretto se sua madre glielo avesse impedito?"
Ovvio che si.
La faccenda è molto semplice, Cristina si è lasciata mettere in cinta dal suo ragazzo diciottenne e Gabe sta sostenendo che i suoi genitori hanno fatto bene a non arrabbiarsi o scatenare un putiferio ed io dico il contrario.
Cristina è una ragazza della nostra città, Gabe mi sta raccontando pettegolezzi da più di due ore ma questo è senz'altro quello che mi intriga di più.
"come ti sentiresti se mettesti in cinta una ragazza e tornato a casa o tuoi ti facessero gli applausi?" ribatto.
"meno avvilito sicuramente" ridacchia e non posso evitare di unirmi mentre passeggiamo lungo la strada per tornare al campus, mia madre ha sviato velocemente la nostra iniziativa del ritorno a piedi ed è salita sul primo autobus disponibile.
"non credo sia costruttivo ed educativo per una persona, ti sembra sensato farsi mettere in cinta a diciassette anni?" lo rimprovero, non ho nulla contro queste cose, solo mi sembra imprudente.
"no, però lo è ancora meno se i tuoi genitori ti sono contro" dice Gabe, mantenendo il suo punto.
"Mi a madre sarebbe sicuramente contro" rido e la mia risata riempie tutta l'aria mentre arriviamo all'inizio del cortile.
Io e Gabe superiamo la caffetteria e dieci minuti dopo siamo distesi sul divano di camera mia. La giornata è voltata velocemente, sono già le cinque del pomeriggio e il magone mi assale ogni volta che penso che tra poche ore dovrò salutarlo di nuovo.
"niente film strappalacrime" mi avverte facendo zapping fra i canali, non sono fornita di un enorme guarnitura di film e Gabe sembra non avere nessuna intenzione di guardarne uno drammatico quindi dovrò subirmi un patetico film tutto guerra.
"dovremmo contrattare ogni tanto, questa cosa non è affatto giusta. Tu ottieni sempre il film che vuoi" metto il broncio facendogli una smorfia, Gabe mi tira senza troppi scrupoli un cuscino in testa e lascio che le nostre risate crescano così smisuratamente da coprire tutta la stanza.
"questo è perché io ho uno spirito di corruzione e tu no" mi prende in giro mettendosi le mani dietro alla testa mentre si appoggia allo schienale del divano, ridacchio poi porto le ginocchia al petto aspettando che la musica d'inizio e i nomi degli attori cessino così da poter vedere il film.
"la prossima volta procurati dei fazzolettini" lo avverto.
"vedremo" inarca un sopracciglio sfidandomi poi riflette tutta la sua attenzione sul televisore.
Due ore più tardi il film è finito in una sparatoria ma la ragazza di lui si è salvata,almeno.
Sono le sette quando mia madre irrompe nella stanza trascinandosi sui tacchi.
"ho trovato un negozio delizioso" dice entusiasta sventolando il suo nuovo abito a frufru.
Gabe si sta ancora riprendendo dalla tragica fine del protagonista quando mia madre lo avverte che si sta facendo tardi e che le autostrade saranno sicuramente impercorribili.
"è già ora di ripartire?" chiede Gabe.
"si, non ho nessuna intenzione di arrivare troppo tardi" si lamenta mia madre passandosi una mano fra i capelli cotonati.
Io e Gabe ci alziamo all'unisono dal divano e ci guardiamo, entrambi consapevoli dei pensieri dell'altro.
"mi sei mancato tanto, grazie di essere venuto. Non sai quanto mi abbia fatto bene" lo abbraccio stringendolo più forte che posso.
"anche tu mi sei mancata, fatti vedere ogni tanto. Non è la stessa cosa senza di te" strofina le mani sulla mia schiena e io mi stringo di più a lui, non voglio che se ne vada.
È stato qui solo un giorno e sta già ripartendo, ho bisogno di lui qui. "tornerai presto?" tiro su col naso cercando di non darla vinta alle lacrime che stanno minacciando di uscire.
"prima di quanto immagini" mi strizza l'occhio sorridendomi, non posso far altro che assaporare con tutte le forze il suo sorriso.
"ti voglio bene" gli dico.
"ti voglio bene" mi guarda e i miei occhi sono indiscutibilmente pieni di lacrime.
Vado verso mia madre totalmente spiazzata e mi sorprende come con agilità mi tira verso di se stringendomi al suo corpicino esile.
Sento il suo profumo che mi ricorda casa, la mia stanza, il profumo di caffè emergere dalla cucina, respiro intensamente l'odore materno e casereccio di mia madre figurando ogni particolare di casa mia.
Mia madre sfrega le mani sulle mie spalle e quando la guardo, i suoi occhi sono indubbiamente arrossati.
"ci vediamo presto" annaspa.
È una donna sensibile per quanto non lo dimostri affatto, le sono mancata e lei a me e le mancherò come lei mancherà a me.
"certo" le sorrido studiando le sue guance rosa.
"fa la brava Allison"
Annuisco e lei afferra la borsetta sul tavolo, quando entrambi si avvicinano alla porta vengo avvolta da uno stato d'angoscia irremovibile.
Non voglio che se ne vadano, vorrei che potessero restare ancora un po' ma so che mia madre diventa intrattabile quando si tratta di guidare all'una del mattino e non voglio certo che Gabe subisca questa tortura a causa mia.
"torna a casa ogni tanto, davvero. Sentono tutti la tua mancanza" Gabe mi da un bacio sulla guancia riempiendomi il cuore, sono questi i piccoli ma significativi gesti che amo di lui.
"lo farò, saluta tutti da parte mia" gli sorrido.
"ci vediamo" mia madre sventola una mano verso di me e poi sparisce fuori dalla porta, guardo Gabe un ultima volta prima che anche lui possa fare lo stesso.
STAI LEGGENDO
SUDDENLY
FanfictionAllison Dowson ha 18 anni e le idee ben chiare, frequentare il college non è mai stata un'alternativa e non vede l'ora di lasciarsi tutto alle spalle e rincominciare. ma i suoi piani verranno presto intralciati quando un ragazzo rude e arrabbiato si...