ALLIE'S POV
La mia gola è secca quando l'acqua la riempie. Sono intorpidita, confusa, e mi sento spaesata,sola.
Mia madre mi guarda dall'altra parte della mia piccola stanza, le braccia incrociate sul petto e lo sguardo pieno e vuoto allo stesso tempo.
Ci sono molte persone adesso, alcune infermiere si stanno accertando che le mie condizioni siano regolari immagino e due medici consultano una cartella medica davanti al mio letto ma nonostante tutto, mi sento più sola che mai.
La testa mi gira forte, annegata in piccoli flashback di ciò che dovrebbe essere successo. Non ricordo molto in realtà, e non so per quanto sono rimasta qui dentro, so solo di essermi sentita piena per la prima volta in due mesi.
Acqua o non acqua che sia, volevo sentirmi riempita da qualcosa che non fossero grida o lacrime salate quindi ho lasciato che le onde mi prendessero e ricordo di aver pensato a lui mentre chiudevo gli occhi per l'ultima volta.
"come ti senti?" un medico, il mio medico suppongo, si avvicina e mi sorride gentilmente.
"credo bene" rifletto sulle mie parole per capire davvero come mi sento mentre strofino le dita sulle tempie, ma non ne ho idea.
"le tue condizioni sono stabili, quindi non ci sono più motivi per preoccuparsi. Verrai dimessa tra qualche giorno" mi informa e sento un improvviso groppo al cuore. Non so se voglio uscire da qui.
"per quanto..."
"due settimane" mi dice il medico. Annuisco, un po' confusa.
"potrà tornare a casa subito quindi?" chiede mia madre. I suoi occhi sono sempre gli stessi irrequieti occhi grigi e malinconici, i suoi capelli sono ancora perfettamente cotonati ma qualcosa, forse nel modo in cui attorciglia freneticamente le dita, mi porta a pensare che forse, solo forse, deve aver avuto paura.
"si, ovviamente con i dovuti accorgimenti e esami"
"certo certo"
I due si guardano e poi il dottore e le due donne escono dalla stanza, ora mia madre e Gabe sono gli unici davanti a me e mi sento strana, sdraiata in un letto d'ospedale e con la consapevolezza che la mia debole e piccola famiglia che mi è rimasta, si sia sentita nel modo in cui mi sento io ora, cioè allarmata, confusa, bisognosa di dare una smossa a tutto questo tempo che sembra non riuscire più a muoversi.
"come stai?" Gabe mi si avvicina e mi prende la mano, sento calore tramite i suoi gesti e mi ritrovo a sorridere debolmente mentre mi massaggia la pelle tremolante.
"credo meglio"
"vuoi qualcosa da mangiare? Credo che dovresti riacquistare un po' di forze"
"certo, si"
Gabe mi da un piccolo bacio sulla fronte ed esce dalla stanza. Ho fame e voglio riprendermi, credo sia un buon segno.
HARRY'S POV
Quando vedo uscire dalla stanza di Allie il medico, le due infermiere e Gabe capisco che è il momento di entrare.
I miei piedi poco stabili si muovono sul pavimento lucido e attraversano la stanza, ubriachi e intorpiditi, desiderosi di portarsi fino a lei.
Mi rendo conto di quanto devo puzzare quando Cristina mi passa di fianco e mi lancia un occhiataccia arricciando il naso, sono uno schifo lo so ma ora basta con le stronzate.
Spingo la porta della stanza di Allie con le mani che formicolano, con il petto che si restringe e scoppia insieme. Quando faccio un passo dentro la camera, Allie sta parlando con la madre.
Le sue labbra secche hanno ripreso un po' di colore e quegl'occhi, oh merda quegl'occhi.
Barcollo leggermente ed entrambe le donne si voltano verso di me, il sorriso di Allie scompare all'istante, lo sguardo ficcante di sua madre mi fa venir voglia di scaraventarle la lampada in testa.
"che ci fai ancora qui?!" alza la voce sua mamma.
"io.."
"Harry?" Allie sembra sorpresa, disgustata quasi.
Mi volto per guardarla meglio e sbatto le ciglia ormai totalmente prive di sostanze liquide. Allie si appoggia sui polsi fragili e si alza leggermente sul materasso, l'impulso di aiutarla a sistemarsi mi assale ma decido di respingerlo quando mi guarda con una smorfia orribile sulla sua faccia.
"che ci fai qui?" quasi sussurra, distogliendo lo sguardo. Ma io non posso, o cazzo no, non posso e non voglio smettere di guardarla. L'ho già fatto per troppe volte e ora è qui ed è salva ed è bellissima.
"in realtà" incalza sua madre, irritata "non se n'è mai andato" incrocia le mani sul petto alzando un sopracciglio guardando sua figlia cercando di trovare quella scintilla di sincronia ma conosco Allie e infatti, dopo le parole della madre, si volta per guardarmi, confusa e sorpresa insieme.
Mi squadra da capo a piedi, dalla piega dura delle sue labbra posso capire quanto le faccia schifo il fatto che sia ubriaco marcio in questo momento.
"cosa vuol dire che non te ne sei andato?" aggrotta la fronte confusa, posso sentire le rotelline girare nella sua testa "quando sei venuto? Come.. come hai fatto a sapere che.." continua bloccandosi a metà frase, gli occhi fottutamente di nuovo lucidi.
Do un colpo di tosse per schiarirmi la voce e cerco di parlare, vorrei spiegarle che sono partito subito dopo che se n'è andata, che sentivo che qualcosa non andava, che non l'ho mai lasciata davvero, che io c'ero, seduto su quella merda di sedia per giorni mentre il mondo continuava a girare ma il mio mondo non poteva girare allo stesso modo e con la stessa velocità, perché era addormentato in un dannato letto. Ma semplicemente non ci riesco.
"è arrivato subito dopo l'incidente, questo ragazzo è così impertinente Allison!"
Allie chiude gli occhi e preme le mani sulle orecchie quando sua madre quasi fottutamente urla.
"si è piazzato qui come se centrasse con te da sempre!"
"la smetta" ringhio avvicinandomi e guardando Allie.
Il bisogno di abbracciarla cresce a dismisura quando sua madre ripete per l'ennesima volta di quanto io sia maleducato e quando sua figlia increspa le labbra e aggrotta la fronte cercando di scacciare le grida.
"si è appena svegliata da un coma di due settimane! Cazzo, è talmente stupida da urlare in questo modo?" attacco sua madre.
"Non ti permettere di parlarmi in questo modo ragazzino"
"e lei la smetta di urlare cazzo!" urlo.
"Harry" dice Allie, mi volto verso di lei. Lo sguardo vuoto e pieno di lacrime. Che cazzo..
"che c'è?"
"smettila" dice piano, senza guardarmi.
"cosa? Stai scherzando? Tua madre sta praticamente urlando e tu ti sei appena svegliata e io .. cazzo Allie"
"sei ubriaco e non dovresti essere qui"
"sono qui da due fottute settimane"
"torna a casa"
"non c'è nessuna casa" rispondo piano, dimenticandomi momentaneamente della presenza della donna stronza di fianco a me quando Allie mi guarda, il dolore nei suoi occhi.
Non mi risponde, china solo la testa di lato e chiude gli occhi.
"hai sentito quello che ha detto.." sua madre stringe i denti e mi ficca quelle unghie schifose nelle braccia.
Ho sentito, si benissimo ma non me ne vado.
"lasciami" tiro il braccio e la guardo in cagnesco poi faccio un passo veloce verso il letto di Allie.
"ho sentito benissimo" dico, guardando la donna distrutta davanti a me "ma non mi interessa"
Allie continua a non guardarmi, gli occhi aggrottati in una smorfia costretta, sento tutto l'alcool scivolare fuori dal mio corpo in un attimo quando la tocco per un secondo prima che lei tiri via la mano.
"esci da questa stanza!" urla sua madre.
"mamma.. ti prego" piagnucola Allie, oh grazie.
"l'hai sentita? Smettila" dico alla donna, sono incazzato si, e non mi interessa più essere dalla parte del torto oppure no, voglio Allie e basta.
"anche tu Harry. piantatela entrambi" Allie mi lancia un occhiataccia e i suoi occhi grigi vuoti e spogli mi osservano tristi, un po' rossi e totalmente lontani.
"sto solo cercando di non farla urlare.."
"no, state urlando tutti e due e non è ciò di cui ho bisogno."
"e di cosa hai bisogno?" cerco di allungare una mano verso di lei ma si sposta velocemente nell'altro lato del letto girando la testa, ahi.
"vattene, ti prego, vattene" si agita.
"Non voglio andarmene Allie"
"lo voglio io" sospira "ti prego, ascoltami. Vai via Harry"
ALLIE'S POV
Dei ricci scuri e innumerevoli vortici neri escono dalla mia stanza dopo alcuni minuti, prosciugandomi,di nuovo.
Non posso davvero credere che Harry sia qui, che sia stato qui così a lungo e ho dovuto lottare contro la mia coscienza per impedirmi di far uscire mia madre e stare ad ascoltarlo, qualcosa nei suoi occhi mi diceva che avrebbe avuto così tante cose da dire, ne sono sempre stata convinta e sempre lo sarò. Quell'uomo ha bisogno di un ascoltatore migliore di ogni interlocutore che abbia mai avuto nella sua vita.
"perché è ancora qui?" sbuffa mia madre, allungando lo sguardo fuori dalla porta
Faccio spallucce, convincendo me stessa che presto se ne andrà e io potrò tornare a casa.
Si, casa, come se ne avessi una. Mi ricorda la vocina del mio subconscio.
"è l'essere più irritante che abbia mai conosciuto, posso sapere che cosa ti è saltato in mente? Hai una sorta di relazione con quel ragazzo Allison?!"
"no"
"e allora perché continua con questa cosa? Ti ama forse?"
"No"
"avresti dovuto vederlo.. i medici hanno impiegato giorni a fargli capire come stavano le cose."
la guardo accigliata. "ma è una mente troppo offuscata"
"gia.." concordo silenziosamente, lasciando mia madre col beneficio del dubbio quando Gabe rientra col mio cibo.
Due ore dopo, ho mangiato e bevuto e mi sento meglio, non moralmente ma almeno fisicamente si.
Harry non è tornato come pensavo avrebbe fatto e in un certo senso, mi dispiace.
Non so con precisione che ore siano ma so che deve essere qualcosa dopo le dieci di sera, mia madre e Gabe sono tornati a casa giusto mezzora fa e sono felice perché domani potrò finalmente andarmene.
Sto girando tra i canali della piccola televisione quando la porta viene aperta. Un ciuffo scuro è la prima cosa che noto e lo segue un irrefrenabile boato dentro di me.
"che ci fai qui?"
Harry entra nella stanza, gli occhi stanchi, quell'espressione che conosco ormai fin troppo bene.
"Non me ne sono mai andato in realtà" non posso non sentirmi pateticamente felice per questo ma dentro di me so con perfezione che non devo concedermi a lui.
Mi batte sul tempo quando voglio dirgli di andarsene. "come ti senti?"
Cosa? Da quando ti importa davvero di come mi sento?
"bene, immagino" cerco di non guardarlo troppo intensamente, cerco di non far crescere quel verde dentro i miei occhi con tutte le mie forze ma è un colore ipnotico, lui è ipnotico.
Harry fa qualche passo avanti, le sue mani rigidamente in tasca e posso notare quanto semplicemente sia vestito. Una felpa larga e il suo paio di jeans neri, ha l'aria vuota e i ricci spettinati gli ricadono leggermente sulla fronte.
"perché sei venuto qui? non voglio che resti Harry.." dico piano, senza guardarlo. so che se lo facessi, i miei occhi mi tradirebbero.
"non ho un posto dove andare, vivo a più di due ore da qui e non ho intenzione di pagare per un fottuto albergo"
Quasi rido per le sue parole scortesi, ma in un certo senso mi sono mancate. Lui mi è mancato.
Lo guardo silenziosa mentre si siede sulla piccola sedia di fronte al mio letto, è stanco, posso dirlo e l'istinto di coccolarlo mi percuote terribilmente. So quanto Harry possa essere fragile, anche dietro questa facciata indistruttibile che si è costruito attorno e sento il bisogno di doverlo proteggere, solo che in questo modo non proteggerei me stessa.
"hai mangiato qualcosa?" rompe il silenzio guardandomi cautamente.
Annuisco. Non mi fido abbastanza della mia voce in questo momento.
"e credi di riuscire a dormire stanotte?"
"lo spero"
Muove il capo, portando poi lo sguardo fuori dall'enorme finestra alla mia destra. Seguo i suoi occhi e mi perdo momentaneamente nel buio sconosciuto al di là delle mie mura.
Quando torno a guardare Harry, noto che lui sta facendo la stessa cosa e per mio orrore, o piacere, sento quella piccola scintilla che riconosco solo come sua dentro di me.
"mi sei mancata" dice, e si alza.
Cosa?
"è stato un inferno Allie"
Che cosa sta facendo?
I suoi piedi lo trascinano lentamente verso di me, ho il bisogno di abbracciarlo e di sentire il suo calore e quel profumo ammaliante ma allo stesso tempo rimango rigida e controllata, consapevole che questa quiete mi sta preservando solo ad un enorme e aggiuntiva tempesta.
"che stai facendo? Non.."
Non dovresti essere qui, vattene. Vorrei dirgli ma lui mi sta guardando ed è troppo bello per fermarlo.
"hai sentito quello che ti ho detto?" mi chiede.
Si, che è stato un inferno, ma cosa credi? Che per me non lo sia stato?
Annuisco.
"e cosa ho detto?"
"che è stato un inferno, ma sai, non sei tu quello in un letto d'ospedale"
Harry scuote il capo, un leggero sorriso sulle sue labbra quando abbassa lo sguardo sulle mie mani, sulle nostre mani, perché ora, me le sta stringendo.
"che c'è?" sbuffo "smettila, non è il momento"
"ho detto che mi sei mancata, Allie"
Sento il respiro morirmi in gola quando le sue dita mi accarezzano i polsi e le sue iridi continuano a mantenere un contatto con le mie.
"sai.." incalza Harry ed io non ho il tempo di fermarlo "sapevo che qualcosa non andava quando te ne sei andata"
"è colpa tua se me ne sono andata"
"lo so" ammette
" e allora perché sei venuto qui? dopo tutto quello che mi hai detto, dopo tutto quello che mi hai fatto.." sospiro, distrutta. Dentro e fuori "non puoi pretendere di riallacciare i nodi ogni volta più forti e poi spezzarli in un attimo, fa male Harry.."
"mi dispiace così tanto" respira
"hai rovinato tutto, pensavo che le cose si stessero sistemando.. avevo pesino accettato di venire a stare da te per un po', ma a quanto pare non è così che deve essere" abbasso lo sguardo, sentendo le lacrime in procinto di scendere.. non sono abbastanza forte per mantenere questo tipo di conversazione in questo momento.
"non voglio che vada in nessun altro modo" le mani di Harry mi prendono velocemente il viso, sento la disperazione dietro la sua voce e mi frantuma più di quanto non abbia già fatto.
"Non posso continuare in questo modo Harry.."
"lo so, lo so perfettamente cazzo ma ti prego, ti prego perdonami"
"non posso farlo.. perché so che mi colpirai di nuovo e ogni volta con più forza, non posso starti dietro Harry, sei troppo rotto e io non posso aggiustarti"
"sei l'unica in grado di farlo invece" le sue dita trovano con facilità i miei zigomi e il mio corpo contraddice alla perfezione le mie parole, lo sto lasciando fare mentre gli sto dicendo che non andiamo bene l'uno per l'altra, ma è così che funziona con noi due.. sono la sua più grande contrapposizione, no?
"è troppo complicato, non credo di poter reggere ancora a lungo.." sospiro
Harry mi guarda attentamente, è la prima volta che lo vedo in questo stato, spaventato e vulnerabile.
"Mi dispiace Allie"
"dispiace anche a me"
"non deve per forza andare in questo modo, lo sai vero?"
"e in che altro modo potrebbe mai andare? Facciamo sempre un passo avanti ma anche due indietro e non ha senso"
"ha un senso, si. Per me ha un fottuto senso" si sposta all'indietro, muovendo le mani nell'aria. "ha un senso dal momento che sei tu a darne uno al resto"
"Harry.."
"ho sbagliato, lo so. Cazzo hai tutto il diritto di odiarmi e di non volermi più vedere ma io non ce la faccio, semplicemente non posso smetterla con te Allie, ne ora ne mai, perché ti sento dentro come mai mi era capitato di sentire qualcuno in tutta la mia fottuta vita e non mi importa se sono un disastro e tu incarni la perfetta essenza della perfezione. Non mi importa quante volte dovrai avercela ancora con me e le mie cazzate. Non mi importa di non andar bene per te perché in un certo senso so che non è così, io e te siamo perfetti insieme perché siamo sbagliati l'uno per l'altra."
Prende un respiro e poi continua, il mio cuore ormai una poltiglia. "ho passato due intere settimane seduto su una cazzo di sedia, e dio solo sa quante volte sarei voluto andarmene e mandare tutto a puttane un'altra volta ma non potevo, perché nessun posto ha senso se non ci sei tu. Nessun posto è famigliare se non sei tu a farne parte.
Sono uno stronzo, ma ti prego, dammi un'altra opportunità. So di essere un casino e che qualcuno là fuori potrà darti molto più di quello che ho da offriti io ma cristo, al diavolo chiunque"
Harry ha il fiatone quando si ferma, e i miei occhi sono rossi e infiammati di lacrime amare mentre lo guardo.
Perché? Perché gli ci è voluto tutto questo per dirmi tutto ciò che ho sempre voluto sentirmi dire da lui?.
Non mi sono mai davvero aspettata che potesse cambiare per me, che potesse lasciare da parte se stesso e ancora adesso non ne sono sicura al cento per cento ma è qui, e per la prima volta da quando lo conosco, si è aperto.
"Harry, io.." sussurro, interdetta.
Quando fa un passo avanti, allungo una mano tra di noi per fermarlo "perché ti ci è voluto un incidente per tutto questo?" le parole mi fanno male, ma è come se in un certo senso mi stessi togliendo un peso.
"ho semplicemente capito.." respira "che niente avrebbe senso se non ci fossi tu al mio fianco, ogni giorno"
Ingoio un respiro quando lo dice, finalmente. Ogni giorno, e quel bagliore di luce torna a vivere dentro di me, schiacciando leggermente un po' della rabbia che sento per quest'uomo.
Ogni giorno, è il tempo che voglio passare con Harry da quando l'ho conosciuto.
"non saresti dovuto arrivare a tanto per capirlo" lo guardo, accigliata.
"Lo so, e mi dispiace"
Harry mi prende la mano e le sue dita combaciano perfettamente con le mie, il calore che sento solo attraverso i suoi polpastrelli è enorme e dio sa quanto mi sia mancato.
Ci sono tante cose di cui dobbiamo parlare, tante cose che entrambi abbiamo bisogno di dire, ma per la prima volta in due mesi, ho intenzione di dare tempo al tempo.SPAZIO AUTRICE❤️
Ecco il nuovo capitolo ragazze ;) spero vi piaccia! Commentate in tante e fatemi sapere cosa ne pensate ❤️ vi voglio bene, buona serata ;)
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SUDDENLY
FanficAllison Dowson ha 18 anni e le idee ben chiare, frequentare il college non è mai stata un'alternativa e non vede l'ora di lasciarsi tutto alle spalle e rincominciare. ma i suoi piani verranno presto intralciati quando un ragazzo rude e arrabbiato si...