CAPITOLO 31

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HARRY'S POV

non ho chiuso occhio per tutta notte, le parole di Scott oscillavano pericolosamente tra i miei pensieri annebbiati dall'alcol.
Non tutto mi è chiaro di come sono andate le cose ieri sera, ricordo di aver parlato con Brittany al telefono e che ero fottutamente in pensiero per Allie.
Qualcosa in ciò che le mie orecchie hanno assemblato e poi ricacciato all'esterno, mi ha turbato per tutta la notte.
Credo che Scott sia venuto qui, e ricordo di avergli sentito dire che ci hanno scoperti.
Scoperti in cosa? Essere ubriachi e ricevere informazioni importanti non sono affatto compatibili.
Ho il ricordo accennato delle sue parole riguardanti debolezze e stronzate varie, sono quasi certo che Allie rientrasse in questa parte del discorso perché la fitta allo stomaco che ho sentito è probabilmente l'unica cosa che ricordo con chiarezza, quindi l'associo a lei, perché di fitte allo stomaco non ne ho mai avute.
È tutto abbastanza confuso all'interno della mia testa, sto cercando di non girare più intorno ai dubbi ma più e più parole disordinate mi rimbombano nella mente.
" quella ragazza è indiscutibilmente la tua debolezza, amico. Se qualcosa dovesse andare storto, e dovrebbero scoprire di lei, sarà la prima a rischiare" un boato mi si scuote in testa, a cosa si stava riferendo?. Rischiare cosa? Chi cazzo è che vuole farle del male?
Tiro un respiro flessibile e poco deciso mentre faccio forza sui gomiti appoggiandomi al materasso.
Odio non ricordare con precisione quello che è successo, sono sicuro ci sia altro incastrato nella mia mente disordinata..
Guardo il telefono, di sfuggita, e mi aggrappo al ricordo di Brittany che mi chiama nel cuore della notte..
Poi, è arrivato Scott, credo.
"quello che potrebbe permetterlo sei solo tu" ha detto.
Un tumultuo di angoscia e frustrazione si fionda sulle mie emozioni in fiamme e ora ricordo.
Qualcuno deve aver scoperto di ciò che io e Scott abbiamo fatto, ed Allie è in pericolo?.
Ma perché lei? Cazzo non deve centrare.
Un senso di panico mi invade quando immagini di Scott furioso percorrono i miei pensieri, mi ricordo di essermi sentito uno schifo quando ha nominato Allie e credo stessi frustamente pregando che lei non ricevesse ripercussioni da questa storia.
Mi alzo dal letto e sento che le gambe potrebbero cedermi da un momento all'altro, il mio corpo si muove piano ed è come se fossi immerso in una lavatrice che ruota e gira senza sosta.
Quando scendo in cucina, svuoto in una ciotola gli ultimi cereali rimasti e immagino cosa direbbe Allie per averli finiti e non ricomprati prima, probabilmente alzerebbe gli occhi al cielo ma li troverei nella dispensa la sera stessa.
Giro il cucchiaio nel latte, e i cereali formano immagini informi nella ciotola gialla.
Li ingurgito prima di poter perdere la testa sul fatto che si attaccano fastidiosamente gli uni con gli altri, e metto il tutto nel lavandino.
ALLIE'S POV
"non tornerò prima delle otto" mi informa Katie mentre infila dalle spalle un top nero.
"perché la cosa non mi sorprende?"
Un sorriso prende vita sul volto truccato, ed io ho deciso di lasciar perdere la mia irritazione nei suoi confronti, è tutto un privilegio di Harry quello.
"vai a lezione?" seguo i suoi movimenti risedendomi sul letto, lei mi accenna un si col capo afferrando la borsa.
"tu?"mi chiede.
"no, credo andrò al centro commerciale"
"capito"
Mi manda un ultimo saluto di rimando prima di sbattere la porta uscendo.
Ho davvero intenzione di andare a compare qualcosa di carino per la cena a casa di Liam, mancano due giorni e dal momento che l'arrivo di mia madre tarda ad arrivare, credo dovrò preservare tutta la mia buona volontà per la giornata asfissiante che mi aspetterà domani.
Sono le dieci quando oltrepasso il cortile del campus e mi immergo nella strada. Sto attenta a non sconfinare troppo dal margine del piccolo, quasi inesistente oserei dire, marciapiede.
I miei piedi ticchettano sull'asfalto e più le auto mi schizzano affianco e le scarpe mi massacrano i piedi, più mi convinco che una macchina farebbe davvero a caso mio.
Arrivo davanti al centro commerciale prima di quanto mi aspettassi ed entro girando nelle porte vetrate all'ingresso.
L'aria condizionata soffia sulla mia pelle e dei brividi mi percorrono la schiena mentre faccio i primi passi sul parquet in legno lucido. L'odore di nuovo è inebriante qui dentro, e il pavimento scricchiola ad ogni passo.
"posso aiutarla?"una ragazza mi guarda dall'altra parte di un bancone, degli occhi attenti e una chioma bionda disordinata le caratterizzano il viso ossuto.
"mi sto solo guardando in giro, grazie" mi rivolgo educatamente alla ragazza che mi sta osservando di sottecchi.
"come vuole" mi congeda, e torna a puntare lo sguardo sulla propri rivista.
Oltrepasso il reparto cosmetici e arrivo a quello vestiti, ho bisogno di un abito adatto ad una serata che sarà molto più che semplicemente "adatta" .
Le mie dita scorrono veloci tra le grucce che emettono uno stridio fastidioso ad ogni spostamento, ci sono vestiti rosa,viola, marroni, e non uno semplice bianco? O nero?
Quasi quasi mi viene la voglia di tornare strisciando dalla ragazza alla cassa, mi serve un altro parere femminile.. ma dal momento che non sembro avere troppe amiche qui, devo accontentarmi del parere esperto di me stessa.
Scarto immediatamente quello ricoperto di strass e mi volto alla ricerca di altro, voglio un abito neutro e non troppo sfarzoso, non voglio essere quella che attira l'attenzione, non lo voglio minimamente.
Finalmente, i miei occhi inciampano in un vestito color crema in fondo ad un immensa fila d'altri abiti.
Lo prendo e un sorriso spontaneo mi si forma sulle labbra.
La mia coscienza mi porta a girare lo scontrino e rimango incredula dall'enormità del prezzo, ma abbastanza soddisfatta di poter dire di aver abbastanza soldi, anche se dopo i resti che ho messo da parte per la macchina, saranno dimezzati.. ma è senz'altro per una buona causa.
"mi scusi, dove posso trovare un camerino?" fermo frettolosamente una ragazza che mi passa accanto con almeno cinque buste fra le mani.
Mi guarda allarmata per un istante poi si concede un respiro e mi indica le tende in fondo alla stanza, faccio per ringraziarla ma è già sparita.
Quando riesco a slacciare la zip, me lo infilo dalle caviglie in su..
È allarmante quanto sia più corto dei vestiti che mediamente sono abituata ad indossare e questo mi fa quasi venir voglia di strapparlo e andarmene.
"quei vestiti non sono così fuori moda?" mi ha detto Katie il giorno in cui ho messo piede nella nostra stanza, all'incirca un mese fa.
Sono successe tante cose da quel giorno, eppure mi sento ancora la ragazzina impacciata e dai vestiti larghi.
Questo è abbastanza per comprare quello corto ed aderente sul mio corpo adesso.
Mi rastrello con lo sguardo attraverso lo specchio un ultima volta prima di convincermi a sufficienza di andare alla cassa.
La ragazza mi porge la bustina col mio acquisto dopo che le ho allungato i soldi, mi rivolge un sorriso sforzato e terribilmente irritante prima che possa distogliere lo sguardo dai suoi occhietti scuri e uscire dal negozio.
La strada è affollata quando vengo liberata dalle porte girevoli e mi immergo nella folla reggendo saldamente il mio sacchetto.
I miei piedi si muovono veloci e a scatti lunghi evitando di urtare meno persone, ma sembra che per loro urtare me non sia un problema quindi mi lascio scappare alcune gomitate quando serve.
"puoi almeno guardare dove metti i piedi?" mi riprende una voce, un accento familiare che mi svuota lo stomaco all'istante.
Mi sento rabbrividire all'udito di quel timbro roco e un eccesso di adrenalina mi si incendia nelle vene.
"guarda che sei tu che mi sei venuto addosso"rispondo, cruda.
Lo guardo e i suoi occhi verdi stanno brillando sotto il sole, è terribilmente bello.
"brutta giornata?" Harry da vita alle sue fossette, che si scavano adorabilmente sulle guance. Lo guardo, e per un attimo non vorrei provare così tanta irritazione nei suoi confronti.
"non lo era fino a poco fa" sbuffo, e mi volto per andarmene.
"ho fatto qualcosa di sbagliato?" le sue dita si intrecciano al mio gomito e mi tira verso di se, le labbra piene si stendono in un sorriso prominente non appena sono abbastanza vicina da sentire il suo respiro soffiarmi sulla bocca.
"ogni cosa che fai è sbagliata, Harry" commento, sapendo di dire la verità.
Dischiude le labbra ma poi ritrae il gesto, perplesso. Come se stesse cercando le parole giuste.
"non ho tempo da perdere con te" scatto, dopo il suo silenzio che evidenzia in modo abbastanza chiaro un incontro non gradito.
"non andartene" mi ferma quando gli do le spalle. "perché non dovrei?" chiudo le braccia sul petto e sbatto le ciglia più volte cercando di assorbire la sua bellezza tossica.
"non ti ho ancora portato a nessun appuntamento" si gratta il retro del collo, segno di netta frustrazione e poi inizia a giocare con le dita, torturando la pelle in torno alle unghie.
"sei serio?" mi acciglio.
"si, credo" dice, titubante.
"senti, Harry non credo sia una buona idea.. sei sparito per giorni e poi arrivi dicendo di volermi portar fuori? Non mi hai neanche salutata" cerco di scrollarmi di dosso l'irritazione ma non ci riesco.
"ciao"
Ora decisamente non ci riesco.
"dove sei stato durante questa settimana?" ammicco due parole ma dall'espressione che ricevo, credo siano quelle giuste.
"avevo da fare"
"basta con le bugie, Harry" respiro frustata e lui si avvicina, prima che possa accorgermene , sono tirata via dalla strada e portata in un piccolo vialetto dietro un locale, è abbastanza illuminato quindi stare sola con Harry pare meno spaventoso.
"lasciami" dico, calma. Scrollando di dosso le sue mani e mettendomi dalla parte di muro rispettivamente di fronte a lui.
"perché non mi dici nulla? So che sta succedendo qualcosa, ma vorrei sapere cosa così da poterti aiutare"
Un profondo cipiglio si è impadronito del suo viso angelico.
"tu non puoi aiutarmi, nessuno può farlo" ammicca, secco e puntiglioso tanto da lasciarmi un vuoto dentro.
Le parole fredde che riescono dalle sue labbra bollenti sono un colpo duro da assordire senza farsi male.
"tu non lo permetti a nessuno" preciso, e mi lancia un occhiataccia.
Si stringe nelle spalle, cercando di fare il disinvolto ma non ce la fa minimamente.
"Harry, io.."
"basta" mi interrompe.
"Harry.."
"Sshh.." sussurra e mi si avvicina.
Le sue mani vanno velocemente ad appoggiarsi al muro in mattoni freddi, le posiziona sopra alla mia testa e porta il copro a chiudere quasi completamente la distanza tra noi.
Sento il cuore battermi ad un ritmo spaventosamente incalzante e sono quasi certa di poter contare i battiti uno ad uno dal tanto rumore che emette.
"non possiamo continuare così" chino la testa ma il suo tocco gentile mi spinge il mento verso l'alto, verso di lui.
Il verde che traspare nei suoi occhi mi fa rabbrividire il corpo, un ondata di malinconia e pace mi invade tutta in una volta.
"possiamo" il suo bacino mi tocca e fremo soffocando un respiro in gola.
"no"
"si" risponde sicuro di se scontrando la sua fronte con la mia.
"non riesco a starti dietro Harry" ammetto, confusa e desolata.
Apre la bocca ma il mio dito su di essa lo zittisce, "non puoi comportarti come se nulla fosse dopo che sei sparito per giorni senza neanche darmi una spiegazione" continuo.
"Lo so, mi sono comportato da stronzo e mi dispiace"
Fa scorrere le dita sul contorno della mia mascella, fino a farle scivolare sul collo.
Mi sento totalmente immobilizzata sotto di lui, mi concentro sulle parole che devo far uscire dalla mia bocca ma il modo in cui mi sta guardando, ficcante e prosperosamente seducente, mi manda in tilt ogni forma di pensiero.
"non è questo il punto, voglio dire si lo è, ma probabilmente è altro che mi da fastidio.
Come il fatto che un minuto prima se terribilmente gentile e quello dopo stai urlando di odiarmi o..."
"non ho mai detto di odiarti" mi rimprovera, serio.
"lo avrai pensato"
"forse" accenna un sorriso e io distolgo lo sguardo dal suo, sempre più sicura di non riuscire a reggerlo.
"non voglio essere odiata da qualcuno, soprattutto per niente..
Sono stanca, Harry, davvero. I tuoi sbalzi d'umore mi mandando fuori di testa e non possiamo neanche avere una conversazione civile senza urlarci contro, io.."
le mie parole sono bloccate dalle sue labbra premere sulle mie.
L'odore di menta è perfettamente percepibile nel momento in cui la sua lingua cerca di aprire un varco fra le mie labbra.
Non posso baciarlo, so che non posso ma il mio cervello sembra perso in un buco nero mentre cerca di trasportarmi in questa cosa.
"Allie.." dice contro la mia bocca ma non ho le forze di parlare, o di fare qualcosa..
Voglio solo sentirlo, sentire le sue labbra sulle mie e l'umidità invadente.
Mugugno mentre la sua lingua striscia sul mio labbro inferiore e una scossa mi fa sussultare, insieme alla più grande moltitudine di scintille.
"i-io.." cerco di staccarlo ma mi mordicchia la bocca e a questo punto sono totalmente immune.
"zitta" dice severo.
Il cuore martella all'impazzata in un ritmo di battiti inconcepibili, apro leggermente la bocca ma lui trova immediatamente l'occasione per farvi sgusciare la lingua all'interno.
L'aroma di menta mi schizza in bocca e sento un sollievo e una paura ineffabili invadermi.
Non oso guardarlo negli occhi, so che non lo sopporterei e mentre inizio a ricambiare il bacio, mi rendo conto di quale errore sto commettendo.
Non dovrei essere qui, solo che è sorprendente il modo in cui il mio corpo risponde a quello di Harry in circostanze come queste, e il contatto con lui mi era mancato così tanto..
Tanto da far male.
Dischiudo le labbra e lui me le morde, mentre con una mano tiene il mio viso e con l'altra mi immobilizza saldamente il polso lungo le gambe.
Mi manca il respiro, e la mia mente gira in torno all'idea di Harry che mi bacia appassionatamente anche quando dovrebbe concentrarsi su di lui e su che persona orribile è capace di essere.
Ne è capace, non vuol dire che lo sia.
Mi trovo a ricredere che qualcosa in Harry possa davvero essere buono.
Il panico mi sovrasta mentre le nostre lingue continuano ad intrecciarsi, i respiri sono diventati un ansimare continuo ed irrefrenabile e sento il calore che propaga il suo copro avvolgermi lentamente.
L'odore di Harry è probabilmente il più buon odore che abbia mai sentito.
Un ultima premuta di labbra mi fa capire che il bacio è finito, ma non le sensazioni.
Lo guardo, turbata ed interdetta, non capendo cosa stia pensando..
Gli occhi color giada mi scrutano con attenzione, un brillio li invade mentre un sorriso si stende perfettamente sulle sue labbra.
"mi sei mancata" quasi sussurra. le sue dita disegnano cerchi leggeri sulla mia pelle calda.
"anche tu" ammetto, forse pentendomene ma non mi interessa più per ora. Ciò che è appena successo è abbastanza per farmi dimenticare che sono arrabbiata con lui.
"posso portarti a pranzo, adesso?" sorride, inarcando un sopracciglio e iniettandomi veleno con gli occhi.
Mi ritrovo ad annuire prima di poter conciliare un pensiero preciso.


SAPZIO AUTRICE
ciao a tutte fanciulle ❤️ come state? :) spero bene!
Ad ogni modo, ecco qui il capitolo 31! Spero tantissimo che possa piacervi.. Allie cederà davvero all'attrazione che provoca Harry in lei? Curiose di scoprire come continuerà la storia?
Fatemi sapere cosa ne pensate e commentate in tante! :)
Al prossimo capitolo splendori, grazie di tutto!❤️

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