ALLIE'S POV
"allie" la voce di Harry mi richiama dall'altra parte della porta quindi mi affretto ad aprire passandomi una mano fra i capelli ancora bagnati.
"non che voglia metterti fretta o qualcosa del genere, ma ho davvero bisogno di pisciare" un sorrisetto sghembo si rivela sulle sue labbra mentre una mano è aperta sulla parte superiore della porta.
Annuisco, superandolo per farlo entrare.
Giro per la stanza alla ricerca di qualche vestito da mettermi, sono abbastanza sicura di aver visto Harry tirar fuori delle maglie e dei pantaloni della tuta dall'ultimo cassetto del suo grande armadio quindi tento e lo apro tirandone fuori una t-shirt bianca e una tuta.
L'odore di Harry è inciso perfettamente sul tessuto quando me lo faccio scivolare addosso e posso solo pensare a come poco fa sembrava che un incendio fosse scoppiato nel letto.
Il letto, lo guardo. Le lenzuola leggermente disordinate e sono quasi certa di poter immaginare ancora perfettamente come le sue labbra premevano sulle mie, il suo respiro rotto e i gemiti tanto desiderati che gli sono caduti dalle labbra.
"con comodo" la voce di Harry mi fa sussultare e mi affretto a chiudere e sbattere i cassetti.
"scusa, io.. non volevo dover rimettere quel vestito scomodo" affretto le parole nella mia bocca e lo guardo ad intermittenza mentre arriccia i capelli con un movimento delle mani.
"non ti ho detto che non potevi" dice serio ed autoritario, lo sguardo di Harry brucia nel mio quando raccolgo la forza per guardalo. Mi sento ancora più vulnerabile con lui, adesso.
Non posso far a meno di rendermi conto che non sono l'unica per lui e che non ha relazioni, non relazioni come le intendo io e la cosa mi fa male.
Mi siedo timidamente sul letto, cercando di mantenerlo distante e alzo i capelli in una coda disordinata mentre lo guardo infilarsi un paio di jeans e una maglia nera, la bellezza di Harry è totalmente incommensurabile e i miei occhi tracciano tutto il perimetro del suo corpo perfetto e scolpito.
"che piani hai per oggi?" mi chiede. Sento il tintinnare di alcuni oggetti e arrivo alla conclusione che starà sicuramente cercando qualche cianfrusaglia tra le sue cose in disordine.
"niente, in realtà" sussurro, la timidezza ben evidente nella mia voce. Non so davvero come dovrei comportarmi con lui ora e la cosa mi sta masticando e rigettando fuori come uno strofinaccio strizzato e buttato a terra dopo l'uso.
"sembri pensierosa" Harry ha la voce seria e leggermente confusa mentre sento i suoi piedi avvicinarsi sul pavimento.
"sono solo ancora un po' scossa da ieri sera" mormoro e mento, il fatto di essermi ubriacata non è niente in confronto allo stato d'angoscia che sento per aver appena permesso che io ed Harry superassimo quel limite che tanto difficilmente mi ero imposta.
"Allie.." mi avverte.
"sto bene"
"dimmelo" ordina.
Sento il materasso smuoversi e raggiungo il suo sguardo accanto a me, non voglio dover essere derisa ancora da lui. Non ora, non avrei la forza di sopportarlo.
"credo che la testa mi faccia ancora un po' male" sto sperando lasci perdere ma, fedele a se stesso, prende in giro la mia scarsa convinzione nel mentire e mi smaschera, spogliandomi di ogni tentativo di fuga.
"dimmi cosa ti prende" un profondo cipiglio sul suo viso.
"io.."
"avanti" inizia inarcando un sopracciglio "ti ho appena quasi fatto avere il tuo primo vero orgasmo, nulla dovrebbe più imbarazzarti " ridacchia. Le parole sporche smorzate senza fatica dalle labbra di Harry mi lasciano basita e interdetta, confermandomi di nuovo che sono una stupida se penso che capirà le mie sensazioni.
"probabilmente centra questo" sussurro.
"che ti ho quasi fatto venire?" sta contendendo smisuratamente una risata.
"no, cioè si.. tutto questo, io e te" gioco con le mie dita senza guardarlo, il pavimento è diventato così interessante negli ultimi minuti.
"dove vuoi arrivare?" si sta irritando, posso dirlo. Lo sento dalla sua voce stizzita e rauca.
"ciò che è appena successo è stato così strano per me.."
"strano è l'equivalente di non mi è piaciuto?" si acciglia. Con la coda dell'occhio lo vedo tirarsi le punte dei capelli.
"no, mi è piaciuto" le guance mi si colorano di un rosso profondo mentre sto praticamente ammettendo davanti ad Harry che mi è piaciuto averlo quasi fatto con lui, ovvio che mi sarebbe piaciuto, solo non avrei mai immaginato di doverglielo dire.
"sei così dannatamente timida, Allie. Si può sapere dov'è il problema? Sei una diciottenne che prova un indiscutibile attrazione fisica per qualcuno" mi sorprende ogni volta il modo in cui Harry riesce a dire ogni cosa senza batter ciglio.
Ma ha ragione, tremendamente ragione.
"solo che, tu non hai relazioni ed io.. non voglio essere uno dei tuoi giochetti Harry" respiro, forse troppo forte.
Harry mi guarda torvo e severo quando ruoto la testa verso di lui. Gli occhi verdi sono cupi e tenebrosi quando incontrano i miei.
"non sei uno dei miei giochetti"
"come puoi dirmi questo? Tu non hai relazioni è non voglio nemmeno pensare a quante ragazze siano state nel tuo letto prima di me" sputo, stressata e confusa da tutta questa situazione.
"prima di te, hai detto bene" Harry è ostinato a non cedere.
"questo cosa significa?"
"che il prima di te, lo odio" la sua mano si apre grande sulla mia coscia, trasmettendomi piccoli brividi lungo tutta la spina dorsale, attraverso ogni vertebra ed osso. Sfrega il pollice contro le mie nocche mentre con sguardo attento studia la mia espressione.
"non ho mai sentito per nessuno ciò che provo per te" Harry è appena passato da una sponda all'altra.
"e cosa provi?" devo chiedere.
"non lo so, so solo che voglio essere diverso.
Voglio darti ciò che meriti.
Io voglio che tu ti senta al sicuro con me. Io voglio tenerti al sicuro" quasi sussurra, come se qualcuno fosse in ascolto ma ci sono solo io, e ascoltare le sue parole è senza dubbio il più atroce piacere.
"e cosa merito?" imito il suo tono di voce.
Harry protende il viso verso di me, il respiro caldo mi soffia sulle labbra mentre smuove le narici lentamente.
"meriti che io non faccia lo stronzo ogni fottuto minuto e che non ti offenda" fa una pausa portando una mano ad aprirsi sulla mia guancia. "meriti di non dover aver paura delle mie parole" si sofferma a tracciare linee sottili sulla mia pelle, che sento formicolare mentre le dita morbide di Harry vi scivolano sopra lentamente.
"meriti di essere baciata ogni giorno, ogni ora, ogni minuto" tiene fede alle sue parole affondando le sue labbra nelle mie.
Le muove più lentamente rispetto a come ha fatto poco fa nel suo letto e lo sento succhiare respirando intensamente. La sua lingua scivola fra i miei denti andando ad annodarsi con la mia in una danza di sensazioni e odore di menta ineguagliabile.
Quando dischiudo le labbra per prendere fiato, Harry caccia il mio labbro inferiore fra i denti, tirandolo e un gemito mi cade dalla bocca mentre continua con movimenti lenti e strazianti.
"e tu cosa meriti?" gli chiedo sulla sua bocca.
"niente" respira e lo sento tirare più forte premendo le labbra intensamente contro le mie, come se stesse cercando di assaporarmi, sapendo che scomparirò.
Muovo la bocca sulla sua, le labbra piene e morbide aderiscono perfettamente alle mie ed è una sensazione senza eguali, una sensazione che posso paragonare solo ad Harry.
"tutti meritano qualcosa, Harry" gli tiro le punte dei capelli dopo che mi sono staccata, lui mi guarda concitatamente. Il suo sguardo iniettato nel mio.
"non io, io non merito niente e non meriterò mai niente" rimane inflessibile mentre si sposta leggermente ma posso dire di conoscerlo abbastanza bene ormai per sapere che sta mentendo, o almeno in parte.
"un giorno mi parlerai di te?" mi rivolgo all'uomo confuso nel letto vicino a me.
Harry è così misterioso ed enigmatico ed ogni volta ho sempre più il desiderio di conoscere qualcosa in più su di lui.
"un giorno, forse" le labbra accennano un sorriso quando mi guarda.
"e tu?"
"stai davvero dicendo che mi ascolterai parlare della mia vita?" lo prendo in giro, ma sinceramente sorpresa.
Fa spallucce, come se la cosa non lo turbasse. "senza interrompere?" lo avverto.
Harry sbuffa ridendo e portando la testa a ciondolare all'indietro.
"senza interrompere, lo prometto" sorride dando aria alle sue fossette e prima che possa rendermene conto sono attirata a lui e le sue braccia dure si serrano intorno alla mia schiena, abbracciandomi.
HARRY'S POV
"ne hai ancora per molto?" prendo in giro Allie mentre col cucchiaio raccoglie ogni singolo fottuto cereale rimasto attaccato al fondo della ciotola.
"finché non li avrò finiti tutti, si" non mi guarda e mantiene la concentrazione, faccio del mio meglio per non riderle in faccia mentre lentamente scava nella ciotola, prende uno e dico un dannato cereale alla volta e se lo porta alla bocca.
"non mi sembra un passatempo molto allettante" mi lamento.
"l'ho sempre fatto, fin da piccola. Non smetterò di certo adesso"
"vuoi dire che hai passato ogni dieci minuti di ogni singola mattina da diciotto anni a raccogliere ogni cereale della tua colazione?" sbuffo, ma la mia voce è accesa mentre cerco di conoscere meglio questa ragazza. Anche se su un banale particolare come questo.
"no, a volte optavo per prepararmi un toast" ridacchia, prendendomi in giro e mi guarda ficcante mentre, facendolo ovviamente apposta, aumenta la lentezza della masticazione.
"bene, vaffanculo ai cereali allora" mi alzo e le tolgo la ciotola da sotto il naso senza ascoltare le sue proteste mentre butto tutto nel lavello.
"perché l'hai fatto?" si imbroncia, facendo pendere il labbro in avanti. "mi stava fottutamente turbando"
"non puoi rompere così le abitudini di una persona" cerca di trascinare avanti il suo punto oltremodo irragionevole.
"posso eccome, se queste abitudini compromettono in modo straziante la mia giornata"
"sentiamo, quali sarebbero i piani?" chiude le braccia sul petto e l'ostilità di questa ragazza non mi sorprende mai abbastanza.
Pensavo di aver visto tutto mentre praticamente eravamo sul punto di farlo poco fa, il pensiero mi accende e raccolgo tutta la mia buona volontà per non guardare in basso sui miei pantaloni.
"dovrei fare alcuni giri"le rispondo mentre fa scorrere le dita su alcune cianfrusaglie sulla mensola accanto al frigorifero. Non mi sorprende che non abbia scelto di ficcare il naso in quella più alta, Allie è talmente esile e minuta che si sarebbe sbilanciata solo provando ad allungare mani e piedi.
"che tipo di giri?"
"giri"
"non mi sembra un passatempo molto allettante" usa le mie parole contro di me ed è dannatamente bella quando mi fa una mezza smorfia compiaciuta.
Mi avvicino rumorosamente a lei, senza prestare attenzione alla sedia traballante che colpisco leggermente.
Quando sono abbastanza vicino da afferrarle i gomiti, sussulta lasciandosi scappare un gemito dalle labbra. "non dovresti comportarti così" la rimproverò.
"e come dovrei comportarmi allora? Non solo tu puoi essere irritante" inarca un sopracciglio mantenendo il suo punto.
Allie ha le guance di un profondo rosa e le labbra piene mi rastrellano nella mente i più incasinati pensieri sul suo corpo formoso, non posso far altro che pensare a come le sue mani tiravano i miei capelli e come le sue labbra pulsavano contro le mie.
"sono irritante?" so già la risposta, voglio solo usarlo come scusa per irritarla ancora di più.
"troppo" piagnucola e trattengo una risata che minaccia di scoppiarle in faccia.
"dal momento che siamo d'accordo che tu sei irritante ed io sono sorprendentemente gentile in ogni fottuta circostanza, verresti con me?" la guardo, i suoi occhi luminosi sono concentrati nei miei.
Una concentrazione assimilata dal colore intenso che appartiene ai suoi.
"dove?" noto come si morde l'interno guancia, ovviamente in imbarazzo.
"devo davvero andare a fare un paio di commissioni, sono cose che ho lasciato da parte un po' di tempo fa" sbuffo, ricordando a me stesso che sono un idiota se pensavo che le bollette si sarebbero pagate da sole.
"non devo fare domande vero?" la voce di Allie è bassa ma non intimidita come lo era un mese fa anche solo per dovermi dire ciao.
"sono cose innocue, in realtà. Bollette della luce e merdate varie" muovo le mani sulle sue braccia scoperte e la sua pelle è deliziosamente tiepida mentre ci traccio piccoli vortici. "da quanto tempo devi pagarle?"
"un po'" mi stringo nelle spalle perché effettivamente non so la risposta, solo voglio poterlo fare adesso.
"va bene" dice calma.
"davvero?" sono sorpreso di non aver sentito altre irritanti domande o accuse sul fatto che sono un idiota per non averle pagate prima, semplicemente non mi andava ed ero più occupato a fare altro.
Ora voglio essere più occupato a fare altro, ma questo altro voglio che comprenda Allie più di quanto abbia mai compreso realmente qualcuno in tutta la mia vita.
"si, davvero Harry. hai detto che è una cosa innocua no?" la preoccupazione evidente nella sua voce mi fa alzare e stendere le labbra mentre le sue sono ancora tese in una linea dura.
"si, lo è" rassicuro la ragazza insicura praticamente fra le mie braccia.
La pelle di Allie è bollente e inizio a torturarmi sul fatto che possa o non possa aver mentito quando meno di un ora fa mi ha detto che si sentiva meglio.
"tu, stai bene? Cioè, voglio dire.. niente più vomito vero?" rigiro le mie parole impacciatamente e una risatina le scappa dalle labbra mentre mi scosta un ciuffo di ricci cadutomi sulla fronte.
"si, sto bene. Credo di essere incompatibile all'alcol" dice imbarazzata, so che si sta torturando per aver sboccato tutta sera nel mio bagno ma a me non importa, voglio solo cercare ad essere diverso, anche solo un pizzico, per lei.
"sei incompatibile a molte cose che riguardando il divertimento, Allie" la stuzzico e un colpetto si infrange sul mio petto.
"questo non è affatto vero"
"non sono io che non ero mai stato ad una festa prima di un mese fa" le ricordo.
"sono stata a più feste, ma tu non lo sai perché non mi conosci" le parole mi svuotano per un attimo, ha ragione sul fatto che non la conosco ma voglio davvero farlo anche se non credo le parlerò di me per ora, sono un fottuto casino e non riesco a permettere alle persone di avvicinarsi.. solo che Allie non è una qualsiasi, lei è lei e ho un fottuto bisogno sentirla fissa nella mia vita però so che non lo è ed è solo colpa mia.
"ricevimenti di gala e musica da sala non valgono" sfrutto a mio favore le sue formalità.
Allie piagnucola dandomi un altro colpetto, credo voglia farmi male ma non sento assolutamente niente.. le sue mani sono totalmente prive di forza.
"basta, vatti a cambiare" le dico con veemenza.
Mi guarda di sottecchi e il rumore del suo piede sbattere contro il pavimento mi innervosisce.
"per favore" le faccio il verso e lei annuisce.
"Meglio"
Mi supera e mi volto per guardarla uscire dalla stanza, amo il modo in cui ha pensato di mettersi i miei vestiti. In un certo senso sapevo già che lo avrebbe fatto, perché nessuno avrebbe intenzione di rinfilarsi quel vestito dannatamente sexy ma scomodo alle nove del mattino.
Pensieri di lei con solo l'intimo addosso invadono la mia mente e bramo silenziosamente desiderando di poterla risentire al più presto, il modo in cui muoveva i fianchi contro di me mi ha quasi fottutamente fatto venire all'interno dei mie boxer.
Salgo le scale scegliendo di dar vita ai miei pensieri sessuali su di lei e apro la porta della mia camera da letto.
Sono soddisfatto nel vederla saltellare senza pantaloni per tutta la stanza mentre infila le lunghe calze trasparenti che aveva ieri sera sotto il vestito.
Le sue forme piene riempiono il mio sguardo e quasi boccheggio quando si piega in avanti con solo le mutandine.
"sexy"
Sentirmi la fa sussultare e si gira di scatto coprendosi istintivamente con le mani.
"che ci fai qui?" la voce stizzita e in imbarazzo.
Mi sdraio sul letto poggiando le mani dietro la testa ed incrociando le gambe stese lungo il materasso.
"Non volevo perdermi lo spettacolo"
Vedo le sue guance scaldarsi mentre stringe vanamente le braccia lungo le gambe.
"perché non te ne vai e aspetti giù?" quasi mi supplica e la cosa mi eccita maggiormente.
"sto bene qui, grazie" sorrido in modo di darle fastidio e lei sbuffa togliendo le mani e facendomi adempire ad ogni centimetro della sua pelle.
"sei davvero irritante" piagnucola facendo alcuni passi per raccogliere il vestito color crema sul pavimento. Ieri sera non mi sono neanche disturbato di raccoglierlo.
"e tu sei dannatamente sexy, Allie" la elogio e so quanto le mie parole sporche le piacciano in realtà.
Mi lancia un occhiata e non dice nulla mentre si sfila la mia maglietta restando solo con l'intimo addosso.
Sento le pulsazioni attraverso i miei boxer aumentare quando i suoi seni si muovono nel reggiseno che è evidentemente troppo piccolo.
La sua pelle morbida è lucida davanti ai miei occhi e osservo come con delicatezza si infila il vestito dalle caviglie in su.
"mi aiuti?" mi richiama e scivolo velocemente giù dal letto per raggiungerla.
Quando le sono dietro, aggancio le dita sulla zip argentata e la tiro in su lungo la sua schiena, mi soffermo per un attimo ad accarezzarle le spalle prima di togliere definitivamente le mani.
"possiamo andare , adesso?" si volta per guardarmi e sbatte più volte le ciglia cacciando la lingua sulle labbra.
"si" le dico ed usciamo dalla stanza.

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SUDDENLY
FanfictionAllison Dowson ha 18 anni e le idee ben chiare, frequentare il college non è mai stata un'alternativa e non vede l'ora di lasciarsi tutto alle spalle e rincominciare. ma i suoi piani verranno presto intralciati quando un ragazzo rude e arrabbiato si...