CAPITOLO 64

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HARRY'S POV
"sai, è davvero una merda" le dico, accarezzandole la pelle "so di essere uno stronzo Allie, cristo lo so perfettamente ma nessuno è perfetto e io probabilmente sono il più lontano dall'esserlo ma dio, potrei anche solo provare a desiderare di esserlo se non te ne vai ora"
Le mie dita tracciano le sue guancie e posso notare il modo in cui non sono più rosse. Assaporo ogni dettaglio con violenza, con bisogno e assorbo il resto. Ho un così dannato bisogno che i suoi occhi si riaprano, un così fottuto bisogno di stringerla tra le braccia e potarla via, portare via entrambi da questo inferno.
Non sono sicuro che riuscirò a resistere ancora ed è orribile, totalmente.
Ho guardato Allie sdraiata in questo letto per quella che sembra una vita e ancora non riesco a capire come le sue labbra possano essere così secche. Come il suo respiro sia leggero e tranquillo. Come ogni cosa sembra andare a rallentatore, così piano, mentre io semplicemente vorrei spaccare tutto in questa maledetta stanza.
"ti ho ripetuto così tante volte quanto volessi che fossi mia" mi ritrovo in piedi, le mie mani a stringere la coperta del letto "ho ripetuto a me stesso che se fossi riuscito ad averti, alla fine non sarei stato un disastro totale" la guardo, leggendo le linee morbide del suo corpo. "cristo quanto mi sbagliavo"
"quanto fottutamente mi sbagliavo" mi sento uno sciocco in questo momento, a parlarle come se davvero potesse sentirmi ma è l'unica cosa che mi resta da fare "più cercavo di tenerti con me, più in realtà ti stavo allontanando e sono un ipocrita se penso davvero di poterti avere ma da tale egoista che sono, non ci sarebbe per me onore più grande che vederti incazzata ogni giorno"
Sbiascico un sorriso pensando a quante volte l'ho vista arrabbiata per colpa mia e quante ancora desidero di vederla. è insano, più per lei che per me ma se questo è davvero l'unico modo per saziare un po' la mia mente folle, allora voglio drogarmi di lei per il resto dei miei giorni. Sarebbe un modo dolcissimo di morire.
La notte passa così, io che stringo la mano di Allie e che ripeto a me stesso che andrà tutto bene, cercando di non stringere troppo forte lei, a causa della mia frustrazione.

***
"prendi"
Il mio quarto gin striscia sul bancone umido e impiastricciato davanti a me. per essere sincero, due ore fa non mi sarei mai aspettato di trovare un bar in un posto come questo.
Invece questo locale ha tutta l'aria di uno di quelli che ci sanno proprio fare coi disoccupati mentali come me.
Ingoio il liquido amaro aromatizzato e mi lecco le labbra secche, è una merda.
"come hai detto che ti chiami?" la ragazza accanto a me mi chiede di nuovo, per l'ennesima volta in due ore.
"Harry, cazzo Harry. hai bisogno di un disegno?"
"non c'è bisogno di scaldarsi tanto" brontola e schiaccia la cannuccia nera del proprio cocktail tra i denti mentre mette ben in mostra il senso, un gran bel seno comunque.
Faccio spallucce e mi riconcentro sul mio bicchiere e su come sembra già mezzo vuoto. Questo locale è il tipo locale da stronzi nel quale ognuno ci va per accontentare se stesso e non lasciarsi vincere dai problemi lasciando vincere l'alcol, che è una cosa molto più semplice.
Dall'altra parte della stanza, in un angolo buio e apparato posso notare due uomini strafatti e con la barba fin sotto le ascelle provarci spudoratamente con alcune ragazze, che illusi.
Ridacchio tra me e me e finisco il mio gin ordinandone un altro.
"sei qui perché la tua ragazza ti ha appena scaricato?"
Mi volto verso la ragazza stupida e sbatto gli occhi più volte, non sicuro di aver davvero sentito una domanda da parte sua.
"scusa?"
"la tua ragazza, ti ha appena scaricato non è così?" ridacchia e scrolla le spalle facendo muovere le tette. Il mio sguardo congiura contro lo spacco dello scollo sulla sua canottiera.
"ti sbagli" magari fossi appena stato scaricato da Allie.
"allora ho capito che tipo sei" mi squadra
"e che tipo sono?"
"uno stronzo"
"touché" alzo il bicchiere verso di lei che lo fa scontrare col suo ridendo.
Noto come le sue unghie affilate e dipinte sappiano esattamente come punzecchiarsi le labbra per attirare la mia attenzione, e ci riescono cazzo.
Smettila Harry, sento una vocina dentro di me ma è tutto una merda, una merda.
Proprio mentre la ragazza sta per parlare, la donna dall'altro lato del bancone si mette fra noi
"qualcos'altro?"
"un jack daniel's doppio per favore"
Rimango sorpreso quando la ragazza fa strisciare una banconota sul tavolo e aspetta il proprio ordine.
"ci vai giù pesante" dico
"spesso bisogna"
Cazzo se è vero, ed è per questo che quasi un ora dopo entrambi siamo ancora più ubriachi ma più sgomberi da questi fottuti pensieri traditori.
"non così" ride ad alta voce Leah mentre mi fa chinare la testa all'indietro per farmi bere nel modo giusto.
"so bere un fottuto scotch" ribatto buttando giù il liquido e guardando lei fare lo stesso.
"sei davvero strano sai?" ride
"non sono certo di poterlo prendere come un complimento"
"dovresti" alza un sopracciglio e sorseggia ancora, e ancora e ancora. Non so che ore sono e non voglio fottutamente saperlo, quell'ospedale è così lontano dai miei pensieri adesso. Ho solo bisogno di non pensare per un po', di divertirmi e Leah sembra la candidata perfetta per questo.
L'aria è dannatamente più calda e mi ritrovo a desiderare di togliermi la maglia ma non posso, credo.
"sai, Harry, il tuo nome è così sexy" Leah striscia accanto a me, appoggiando una mano sulla mia coscia e massaggiando seducentemente.
Abbasso lo sguardo sui suoi gesti e osservo la sua mano muoversi sulla mia gamba e più la osservo, più non riesco a trovarci nemmeno un particolare di Allie.
La testa mi sbatte forte da quelle che sembrano ore mentre in realtà sono davvero ubriaco solo da due, l'alto tasso di alcool all'interno del mio corpo mi ha praticamente reso difficile anche solo muovermi o pensare a quanto fa due per due ma a questo riesco a pensare chiaramente, e cioè che la mano che mi sta toccando in questo momento non è quella di Allie.
"tu non ce l'hai uno stronzo con cui scopare?"
Mi rendo conto di quanto debba essere suonato maleducato solo quando Leah mi guarda, ma non mi importa, davvero.
"ho te"
Verseggio quando mi prende nella mano e si mette a cavalcioni su di me su questa poltroncina di pelle logora.
"che cazzo.." sussurro mentre quella fottuta mano mi stringe i pantaloni e lei inarca la schiena in modo terribilmente sexy.
"visto? Non me la cavo poi così male" dice nel mio orecchio prima che la sua lingua riempia di saliva tutto il mio collo. Un maledetto odore di whisky è trasportato dalle sue labbra ed è una cosa che fottutamente odio. Voglio il profumo di vaniglia di Allie, non questa sottospecie di sostanza alcolica addosso.
Leah ruota i fianchi su di me, più e più volte e la sento fottutamente gemere mentre le sue mani tastano il mio petto sudato.
Mi volto di scatto verso alcuni uomini a qualche metro da me e il loro ghigno mi manda in tilt il cervello e mi fa capire che cazzo sto facendo. Che cazzo sta facendo lei e io le sto permettendo di fare.
"non sono il tuo stronzo" mi tolgo di dosso le sue mani e le sue mosse sexy e mi alzo. "non sono lo stronzo di nessuno, a parte il suo"
Lascio la ragazza seduta nel piccolo angolo appartato e me ne vado, con la testa che esplode e consapevole di non poter guidare, e quindi di non poter tornare da Allie.
La sua pelle, il suo viso, il suo respiro, il suo profumo.
Ondeggiano dentro di me immagini sovrastanti, confusionarie mentre cammino barcollando nel parcheggio.
"voglio solo dirti che qualsiasi cosa sia questo, di qualsiasi cosa siano fatti i nostri sentimenti in questo momento, io non desidero altro che questo"
Le sue mani su di me, le mie mani su di lei. Cazzo.
Mi appoggio all'auto urlando dannatamente forte. Calcio il parabrezza con potenza mentre le mie grida riempiono l'aria vuota e fredda di questo posto che odio con tutto me stesso.
" se tu fossi davvero un male come dici, non saresti qui a cercare di convincermi del contrario"
Basta. Ti prego basta.
"puoi essere il mio motivo per tutto"
"possiamo bastarci io e te"
"sii mia, Allie"
Vaffanculo. È solo una dannata presa in giro. Tutto è solamente stato una bugia. niente di tutto ciò è reale e io non sono davvero ubriaco in un cazzo di parcheggio nel bel mezzo del nulla con niente.
"non è casa mia quella"
"non sei il mio giocattolo se sei mia"
"ho ancora rispetto per me stessa, Harry"
Ogni dannato momento, ogni parola detta, ogni problema rimbombano con violenza nella mia testa.
Urlo più forte, e il vapore congelato mi esce dalla bocca quando sprigiono la mia rabbia.
"ti prego, non andartene"
Quante fottute volte ho ripetuto queste parole? E quante volte lei se n'è andata per poi tornare ed esserci? Esserci semplicemente quando avevo più bisogno di un appiglio e lei mi ha offerto la mano consapevole che l'avrei tirata a fondo con me ed è proprio ciò che ho fatto.
Allie è caduta da quelle dannate scogliere per colpa mia e niente, mai, mi farà perdonare me stesso per questo.
"se non permetti a nessuno di aiutarti non ne uscirai più, Harry" tu, tu puoi aiutarmi e ti prego non lasciarmi adesso. Ti prego.
Sbatto velocemente la portiera salendo in auto. Non mi sento le mani quando le appoggio sul volante e premo sull'acceleratore.
La corsa verso l'ospedale è assurda, e quando parcheggio ho perso la sensibilità ad ogni parte del corpo.
Puzzo di alcool, sono uno stronzo,sono ubriaco e sono dannato se penso davvero ancora di poterla riavere.
I miei piedi mi trascinano su per le cinque rampe di scale che ormai conosco a memoria, le mie mani schiacciano sulle porte per farle scattare e permettermi di trascinare il mio corpo delirante verso di lei.
I miei occhi squadrano assenti ogni cosa, fino a quando non mi ritrovo davanti alla madre di Allie.
"è uno scherzo vero?!" urla la donna quando entro nella stanza.
"cosa?"
"sei ubriaco! Cristo, sei ubriaco"
Alzo le spalle dirigendomi silenziosamente verso il mio posto.
"questo non è un asilo nido ragazzo! Se credi di poter fare ciò che vuoi quando vuoi allora sei nel posto sbagliato!" è furiosa, ma non me ne sorprendo più.
"posso dirle una cosa?" dico guardando il palazzo dall'altra parte del vetro. "crede davvero che fare in questo modo risolva qualcosa? Crede veramente che sua figlia si sveglierà e sarà tutto come prima? Beh,io no e le consiglio vivamente di calmarsi e di fare lo stesso perché la vita fa già abbastanza schifo senza che qualcuno con una qualunque minima sorta di speranza ci butti altro peso addosso"
"tu non puoi..." gesticola nervosamente, ma lo so, lo sento, nemmeno lei, la signora impertinente che ho conosciuto due settimane fa, riesce più a trovare le parole.
"lo so" dico e incrocio le mani sul petto, cercando di sanare il mio sollievo malato dentro di me.
"non sai un bel niente invece! Tu non sai niente di me o di Allie e sinceramente non riesco a capire cosa tu ci faccia ancora qui"
"nemmeno io" rispondo sinceramente.
"e allora tornatene a casa, è meglio per tutti e anche per te stesso"
Non c'è nessuna casa. Mi ricordo e sento il petto stringersi.
"mi hai sentito?" la madre di Allie mi scrolla dopo non ottener nessuna sorta di risposta da parte mia.
"la smetta, cazzo" impreco contro di lei e mi alzo bruscamente.
"vattene" il suo dito puntato alla porta.
Mi guardo intorno, gli stessi tristi occhi che vedo da giorni ormai mi squadrano e poi tornano a fissare il nulla proprio come ho fatto io per delle settimane. Gabe mi guarda sconcertato ma io distolgo lo sguardo.
Proprio mentre faccio scattare la porta, un medico corre affannatamente fuori dal reparto di Allie.
Mi volto e lo guardo.
In un solo secondo, le opzioni prendono vita nella mia testa, poi il dottore parla
"si è svegliata"

SPAZIO AUTRICE❤️
Ciao a tutte ragazze! Ecco il nuovo capitolo, scusate se l'ho postato un po' in ritardo ma ho perso la cognizione del tempo Ahaha :)
Comunque, spero con tutto il cuore che vi piaccia! Fatemi sapere cosa ne pensate e commentate in tante mi raccomando❤️ grazie ancora di tutto, siamo ormai ventidue mila! Grazie di cuore ;)

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