26. Corro

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Canzone per il capitolo

Big girls cry - Sia


Il giorno della mostra era arrivato. Avrei decisamente preferito starmene a casa mia per evitare di incontrare anche un solo componente della ormai non più "felice coppietta", ma non potevo mollare tutto, la professoressa ci teneva davvero che fossi presente con il mio quadro.

C'era un'aria strana quel giorno, riuscivo a percepirla.

Nel cortile principale della scuola c'era già un gran confusione, la gente faceva avanti e indietro trasportando grandi e piccole tele, cavalletti e piedistalli su cui posizionarle.

Al centro del caos c'era la professoressa Dunn che dava indicazioni agli alunni su come e dove spostare le varie cose.

-Buongiorno Professoressa .-La salutai con un sorriso non appena riuscì a raggiungerla, facendomi spazio tra la folla.

-Oh cara, sei arrivata!- disse avvicinandomi e posizionando la sua mano ossuta sulla mia schiena per spingermi in direzione della scuola.

-Tutti hanno appena uscito le loro tele, manca solo la tua, corri in aula e portala qui, ok?- disse velocemente spingendomi ancora di più.

-Corro!-

Ovviamente era un modo di dire, non mi andava di mettermi a correre in mezzo a tutta quella gente, e poi mancavano ancora pochi minuti all'orario stabilito, me la feci con calma.

L'interno della scuola era buio, erano accese solo poche luci del corridoio e di qualche ufficio, non c'era anima viva.

Mi incamminai verso l'aula di arte, avevo lasciato la mia tela completata al mio solito posto coperta dal telone. Aprì la porta e accesi la luce per vedere dove andare e per non sbattere da qualche parte.

Notai subito che qualcosa non era suo posto.

Il telone era a terra.

Niente di preoccupante, sarà caduto o qualche curioso lo avrà rimosso.

Mi avvicinai alla mia tela, e quando la vidi, la sensazione che provai fu indescrivibile, fu come se una voragine si fosse aperta nel mio ventre.

Il dipinto era reso irriconoscibile dai numerosi e lunghi tagli e strappi incisi in quella povera tela.

Tutto rovinato.

Guardai a terra e c'era un grosso taglierino con la lama scoperta che giaceva sul pavimento appena sotto la tela, sicuramente lo strumento utilizzato per rovinare del tutto la mia opera.

Sembrava stano, ma ci tenevo, ci tenevo davvero a quello che avevo fatto e che ero riuscita a fare, ed ora non c'era più niente, tutto distrutto.

Chi avrebbe mai potuto farmi una cosa del genere?

Ma nel profondo sapevo che questo c'entrava in qualche modo con la storia di Clarissa e Adam.

Restai a fissare sconvolta la tela, se così si poteva ancora chiamare, cercando di trovare una risposta su chi fosse il responsabile, e soprattutto il perchè di tutto questo.

Ma nella mia mente solo confusione.

Poi pensai... e ora? Cosa avrei dovuto fare?

Alla risposta a tale domanda non ci pensai più di tanto. Presi la tela e la trasportai fuori.

Quando la gente si accorse di me, cominciò a guardarmi e soprattutto a cercare di capire cosa tenevo tra le mani. Mi feci spazio e posizionai pesantemente il "quadro" sul primo cavalletto libero.

Lo guardai compiaciuta e feci per andarmene. Inutile dirvi che tra il parlare generale si sentivano anche alcune risatine, mi sembrava ovvio.

La professoressa mi guardava con un'espressione altamente scioccata, vedevo che voleva dire qualcosa, ma senza riuscirci. Chissà cosa arrivò a pensare. Non ci volevo pensare.

Mentre lasciavo alle mie spalle il mio "amore rovinato", e tutti quegli sguardi interrogativi, tutto attorno a me divenne ... grigio. Fino a quel momento avevo cercato di non pensare alla faccenda "Adam triste", e mi fu impossibile non cadere nel vortice di continue domande e responsabilità che mi giravano attorno.

Quel giorno non lo avevo visto, inconsciamente lo cercavo tra le varie persone sperando di trovarlo di nuovo col suo sorriso, ma con scarsi risultati.

L'unico sorriso che vidi, e l'ultimo che avrei voluto vedere era quello malefico e beffardo di Clarissa. Di come mi guardava mentre avanzavo mi fece capire tutto. Lei ce l'aveva con me, e gioiva di quello che mi era successo, anche perchè ero più che sicura che sia stata proprio lei l'artefice di tale torto. Glielo si leggeva negli occhi. Ed ebbi la conferma quando passando accanto a lei per andare via mi bloccò prendendomi dal braccio e mi costrinse a fermarmi per  darle ascolto.

-Mi dispiace, avevi fatto un buon lavoro dopotutto.- disse calma e pacata, senza staccare i suoi occhi dai miei.

Il mio istinto: Darle un "leggero" pugno in faccia, per farle provare tutto il dolore che aveva causato, anche a nome di Adam, in una volta sola.

La mia ragione: Fare finta di niente.

Purtroppo il mio istinto è stato chiuso a chiave nella parte più remota di me stessa, e difficilmente avrebbe avuto la meglio sulla ragione. Anche se l'idea era piuttosto allettante decisi di limitarmi a scollarmi dalla sua presa e proseguire il mio cammino, lasciando anche lei dietro, insieme a tutto il resto.

Clarissa si era vendicata, e con lei era tutto chiuso. Se avessi reagito in qualche modo la storia non si sarebbe risolta così velocemente.

Quindi andava bene così, l'orgoglio non mi interessava, non era nemmeno una cosa che riuscivo a comprendere, come tante altre cose del resto. Tutte queste strane sensazioni che continuavano a susseguirsi in me, erano sempre cose nuove, cose senza nome che si presentavano ogni volta sempre più numerose ed ognuna diversa dalle altre.

Tutto questo non faceva altro che confondermi ancora di più.

Tutto questo mi faceva venire voglia di scappare.

Ed era quello che stavo facendo, i piccoli e lenti passi di prima, man mano che mi allontanavo da quel cortile, diventavano sempre più larghi e veloci, fino ad arrivare a correre.

Correre. Verso dove non importava.

Sapevo solo che dovevo andare lontana da tutto quello che non faceva altro che mandarmi in tilt e confusione, da tutto quello che ancora non riuscivo a capire e che riusciva solo a mettermi in difficoltà.

#SpazioAutrice

Ciao lettori!!

Ammetto di essermi assentata per un po più del solito, ma ho validi motivi, l'università riesce a prendermi molto tempo, ma comunque vi prometto che continuerò sempre ad aggiornare! ;)

Detto questo vi saluto! Alla prossima .

Baci

-Marty



Con un cuore d'acciaioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora