Canzone per il capitolo
Staring at the sun - Mika
Quella sera Beatrice mi aveva mentito ben due volte, mi aveva detto che avremmo avuto ancora tanto tempo da trascorrere insieme, e invece se ne andò subito dopo. Mi disse anche che sarebbe andato tutto bene, e invece fu tutto il contrario, andava tutto male, altro che bene.La cosa mi sconvolse parecchio, non ero pronta, non ero affatto pronta.
Sembrava che lei lo sapesse, sapeva che la sua ora era vicina, per questo volle farmi quell'amara discussione, le sue parole risuonavano ancora nella mia mente."Andrà tutto bene, ci penso io a te."
Fu molto difficile superare la morte di Bea. Inizialmente non riuscivo ad accettare la realtà, non volevo che quello che era successo fosse vero.
Poi la consapevolezza.
La mia vita cambiò, non eravamo più in due, ero sola.
Insieme a lei mi abbandonò anche il vero motivo per cui mi alzavo la mattina, nulla aveva più un senso.
Perché continuare?
Per chi?
Avevo trovato lo scopo della mia esistenza, era stare insieme alla mia amica e sostenerci a vicenda. Ora non c'era nessuno a sostenermi, e io non avevo più nessuno da sostenere.Che solitudine.
Che dolore.
Questo dolore non mi voleva abbandonare, era come diventato la mia nuova compagnia, si, una pessima compagnia, ma meglio di niente.
Dopo questo spiacevole avvenimento, io restai nella casa di Bea, non avevo altro luogo in cui andare, niente fu più lo stesso. In quella dimora regnava il silenzio, che di tanto in tanto interrompevo con i miei passi, cercavo di renderli meno rumorosi possibili camminando in punta di piedi.
Stavo la maggior parte della giornata fuori, rientravo solo la notte per rintanarmi all'interno della mia camera. Ogni volta che passavo dal corridoio della zona notte mi fermavo sulla porta della stanza di Bea, forse sperando che uscisse da lì con il suo solito sorriso per darmi il buongiorno e cominciare la giornata insieme. Ma così non accadeva. La porta rimaneva chiusa, e così rimase per molto tempo, non avevo il coraggio di entrare lì, di vedere le sue cose, e il suo letto vuoto, mi avrebbe fatto troppo male.
Già me ne avanzava parecchio di dolore, non me la sentivo.
Il suo pensiero non passava mai.
Vissi così per tre anni, ben tre anni di solitudine.
"Andrà tutto bene, ci penso io a te."
Le sue ultime parole, mi aveva detto così, mi aveva detto che ci avrebbe pensato lei a me. Lei non era una bugiarda.
La conoscevo così bene.
Tutto questo mi spiazzò.Ma dopo tutto questo tempo mi stancai, non potevo continuare così, tutta quella solitudine mi stava uccidendo, il non poter fare niente mi stava uccidendo.
Ero sempre così indaffarata tre anni fa, avevo sempre qualcosa da fare, mi divertivo anche, ora invece mi sentivo inutile, non servivo a niente.Avrei voluto rottamarmi...
Basta guardare la casa come se fosse una reliquia! Dovevo fare qualcosa di diverso. Non ci pensai più di tanto, prima che cambiassi idea, con passo svelto entrai in casa, una volta davanti alla porta della stanza di Bea mi bloccai per qualche secondo.
-Ce la devo fare- dissi a me stessa
Con uno scatto della maniglia la porta di aprì ed ero dentro.
La camera era esattamente come me la ricordavo, tutto era al suo posto, eccetto lo spesso strato di polvere che copriva i mobili. Presa dalla malinconia mi stesi nel letto, riuscivo quasi a percepire ancora il suo odore.
Restai lì per ore ed ore, impassibile, a guardare fisso il soffitto mentre immagini di ricordi lontani mi scorrevano nella mente, mi ero abituata alla sofferenza.Quando decisi che era ora di andare, nell'atto di alzarmi dal letto, quando poggiai i piedi al suolo sfiorai qualcosa di rigido, non era la base del letto, c'era qualcosa lì.
Curiosa com'ero mi sporsi un po' per guardare là sotto ed estrassi lo strano oggetto da sotto il letto. Era una valigetta, mai vista prima, eppure Bea non mi aveva mai tenuto niente nascosto, mi aveva sempre informato di tutto.Feci scattare contemporaneamente le due sicure e la aprii.
-E questi cosa sono? Carta di identità, passaporto, tessera sanitaria, certificato di...- avevo fra le mani un sacco di documenti, carte di credito, e vari pezzi di carta, tutti a nome mio, c'erano anche delle buste con dentro contanti, ero scioccata, non capivo.
-E questa?-
Sul fondo della valigetta c'era una lettera, rimasi meravigliata quando riconobbi la sua calligrafia.
"Cara Hanna,
mi fa quasi senso scrivere ora questa lettera, chissà quando la leggerai, chissà come la prenderai.
So che arriverà il giorno in cui non potrò più tenerti testa, tu sei sempre così energica, non ti esaurisci mai, io invece mi sento sempre più stanca.
È per questo che mi sono data da fare.
Questi documenti che vedi sono essenziali per vivere in città.
Ho racimolato anche un po' di denaro per te.
Quello che voglio è che tu possa vivere una vita piena, e per farlo devi andartene da qua.
Sei un essere straordinario e sei sprecata in questo posto, puoi dare e fare tantissimo, per te e per gli altri.
Quando la mia vita giungerà al termine, voglio che tu continui la tua, so che sarà strano all'inizio ho sbagliato a tenerti isolata dal mondo, ma troverai il tuo posto.
Ora parti e non aver paura.
Non sei diversa, sei speciale, fatti conoscere.P.s. Di seguito troverai tutto quello che devi sapere per raggiungere Jacksonville.
Fai la brava, Bea."
C'era scritto questo nella lettera che Beatrice voleva leggessi dopo la sua morte.
Voleva che me ne andassi da qui, che abbandonassi tutto per cominciare una nuova vita.Come non potevo avere paura di andare verso qualcosa che non conoscevo? Avevo paura, ma lo dovevo fare, se lei voleva questo allora sarei andata.
#SpazioAutrice
Ecco il capitolo che darà la svolta decisiva alla storia!
Lo scenario cambia, e avremmo molti altri nuovi personaggi da conoscere.
Scusatemi per eventuali errori, il t9 non aiuta per niente...
Vi ringrazio per tutte le visualizzazioni i voti e i commenti ricevuti finora.
SONO FELIIIICE!! ❤
Continuate così! Fatevi sentire!Baci ♡
-Marty
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Con un cuore d'acciaio
Bilim KurguL'amore, quello che tutti conoscono, riesce a cambiarti la vita, questo amore invece è in grado di dartela. L'amore che ho provato è diverso, perchè io sono diversa. Nessuno sapeva cosa avevo dentro, che il mio cuore non batteva, che non avevo ossa...