58. Paura di me

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Canzone per il capitolo

Creep - Muse


Ero praticamente al centro dell'incrocio, ero al centro dell'attenzione, tutti mi fissavano stupiti, le loro facce esprimevano diverse cose. Dopo gli infiniti minuti di silenzio, cominciò la parte peggiore, quella che ho sempre temuto, le "parole". La gente cominciò a parlare fra di loro, a sussurrarsi frasi, erano così tanti a parlare che non riuscivo nemmeno bene ad ascoltare quello che dicevano, ma di una cosa ero certa, parlavano di me, e la cosa non mi piaceva.

-La tua schiena.-

L'unica frase che riuscii a decifrare tra la folla fu quella pronunciata da Adam che dietro di me si era alzato in piedi e mi scrutava attentamente.

Provai a girare il capo per poter vedere la mia schiena. Il colpo aveva lacerato quasi completamente la pelle lasciando visibili dei profondi solchi da dove si vedevano indistintamente i pezzi di lamiera che costituivano il mio corpo, inutile dire che la maglia che indossavo era tutta strappata.

Mi sentivo messa a nudo, anche il più piccolo dei bambini presenti in quel luogo avrebbe capito che in me c'era qualcosa che non andava, che non ero come tutti gli altri.

Tornai a guardare Adam.

Quello che mi spaventava di più, quello di cui ho avuto sempre timore era proprio quello, le reazioni, come si sarebbero comportate le persone scoprendo il mio vero essere, cosa avrebbe pensato di me Adam?

Cominciavo ad agitarmi, il brusio delle persone aumentava sempre di più, c'era addirittura chi aveva uscito dalle proprie tasche i telefoni, e mi stavano riprendendo. Il nervoso si accumulava dentro di me, non sapevo che fare, come gestire la situazione, avevano tutti gli occhi puntati su di me.

-Hanna.- non mi accorsi che Adam era ormai vicino a me, mi afferrò la mano con cautela, potevo sentire benissimo la sua tremare, aveva paura.

Non riuscivo a guardarlo, se l'effetto che gli facevo era la paura non andava affatto bene.

-Hei!- insisteva a trovare il mio sguardo mentre mi prese l'altra mano.

-Hanna fammi vedere la schiena.- mi disse con calma scandendo una ad una le parole.

Feci di no con la testa e staccai le mie mani dalle sue allontanandomi di poco.

-Devo vedere, Hanna girati.-

Mi trattava come se fossi una bomba che doveva disinnescare, come se potessi scoppiare da un momento all'altro come se fossi la cosa più strana del mondo e che dovevo essere capita.

-Voglio vedere se stai bene.-

No lui era solo curioso, fremeva nel vedere e scoprire finalmente cosa nascondevo.

-Sto bene.- dissi in un sussurro indietreggiando.

-No Hanna, devi farmi vedere.-

-STO BENE!- Sbottai urlando fin troppo forte provocando nella gente attorno una reazione tale da farli indietreggiare dallo spavento.

Ripresi a guardare Adam e gli dissi in modo che potesse sentire solo lui -Sto bene così.- ma la mia voce e il mio viso sconvolto tradirono le mie parole.

Non stavo bene, lo sapevo da sempre.

Allontanai il centro dell'incrocio e cercai di andarmene via da lì, mentre camminavo le persone si scansavano automaticamente mettendosi a debita distanza da me.

Mi vedevano come un mostro, come una cosa da tenere lontano, di cui avere paura, ed infondo non avevano torto.

Appena potei mi misi a correre più veloce che potevo, dovevo tornarmene a casa.

Con un cuore d'acciaioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora