Canzone per il capitolo
Shatter me - Lindsey Stirling ft Lzzy Hale
-Sei al sicuro con me.- Disse Adam senza far trasparire alcuna emozione.
Io lo fissavo interdetta, davvero aveva intenzione di proteggermi, non aveva paura?
-No, tu non sai quello che stai dicendo.-
-Si invece, lo so benissimo.-
-Non vorresti davvero proteggere una come me?-
Adam abbassò lo sguardo, ecco che la discussione che non sarebbe mai dovuta saltare fuori, stava avvenendo.
-Adam, ma mi hai guardata bene, sono un mostro.- mi avvicinai ancora di più a lui per poter fargli notare l'evidenza, bastava guardarmi per capirlo.
-Non dire così.-
-E' così, puoi vedere tu stesso.- mi girai per mostrargli la mia schiena martoriata, ma in via di guarigione. -Questo non è normale, non è normale che sotto la mia pelle ci sia solo del metallo, non è neanche normale la mia velocità.- con un agile scatto lo raggirai comparendo alle sue spalle, per dargli una pratica dimostrazioni delle mie capacità. Lui si girò a sua volta per osservarmi.
Con un ulteriore scatto raggiunsi il divano dall'altra parte della stanza. -Non è normale la mia forza.- Con una mano afferrai il divano sollevandolo da terra senza alcuno sforzo per poi riadagiarlo al suo posto.
-Non è normale che io sia sempre la stessa da ormai più di 75 anni, il mio corpo non cambia.-
Raggiunsi sempre con la stessa rapidità il bancone della cucina, aprii un cassetto e da esso afferrai un coltello, raggiunsi Adam, che da quando avevo cominciato a parlare si era limitato a guardarmi senza dire niente.
-Non è normale nemmeno questo.-
Con Adam vicino in modo che potesse ben vedere, mi procurai un micro taglietto nel polso.
-Non esce sangue, solo ferro e acciaio.- contai fino a dieci e poi gli mostrai il polso già guarito. -E poi guarisce tutto da solo, come se niente fosse.-
-E non hai visto il pezzo forte.- continuai, mi guardai attorno alla ricerca di uno specchio, e quando lo trovai lo raggiunsi immediatamente. -Ah, no, tu non puoi vedere niente, posso solo io.- dissi con un'amara ironia.
Fissai con intensità la mia figura riflessa, così apparentemente normale, ma così tremendamente diversa, una diversità impossibile da colmare, mi guardavo e vedevo un giocattolo difettoso, un difetto di fabbrica che riuscì ad evitare la discarica, che contro natura, girava a piede libero.
Mi concentrai sul mio petto, dovevo arrivare fino in fondo, i vestiti scomparirono, dopo di quelli la pelle, e anche lo strato di forte metallo di cui ero fatta trasparì fino a sparire del tutto per poter godere della vista di quell'unico organo, che era lì e che non serviva nonostante questo a niente.
Ma qualcosa era cambiato, non vidi quel che mi aspettavo di vedere.
Era la prima volta che dopo tanto tempo tornai a concentrarmi sul mio cuore, e non mi ero per niente accorta ne come ne quando tutto quello fosse successo.
Ero così presa nell'osservare quello che mi stava capitando attorno da non accorgermi di me, di non rendermi conto di quello che mi stava succedendo.
-Hanna tutto bene?- Chiese debolmente Adam guardando la mia espressione di stupore attraverso lo specchio.
Cercavo di parlare, di dire qualcosa, ma non ci riuscivo, lo stupore e la meraviglia avevano bloccato ogni parte del mio corpo, ed ora ero immobile ad osservare il mio cuore battere.
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Con un cuore d'acciaio
Science FictionL'amore, quello che tutti conoscono, riesce a cambiarti la vita, questo amore invece è in grado di dartela. L'amore che ho provato è diverso, perchè io sono diversa. Nessuno sapeva cosa avevo dentro, che il mio cuore non batteva, che non avevo ossa...