38. Come stai?

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Canzone per il capitolo

Somewhere only we know - Keane


-La macchina! Raggiungiamo la macchina!- Mi disse Adam con voce la affannata indicando l'auto parcheggiata più avanti.

Gli ultimi sforzi e saremmo arrivati. Adam si precipitò verso il lato guida ed entrò, l'auto era aperta, io invece feci il giro per entrare dal alto del passeggero, perdendo più tempo di lui.

Mi sedetti -Dai parti!!-

-Ci sto provando!-

Feci per chiudere lo sportello ma una mano mi afferrò per il braccio cercando di tirarmi fuori dall'auto.

Ci aveva raggiunto.

Cacciai istintivamente un urlo, ma non riuscì a tirarmi con se, perchè con la mano libera lo spinsi indietro usando più forza del normale. L'urto gli fece perdere la presa e immediatamente chiusi lo sportello e partimmo spediti per andare il più lontano possibile, mentre quel pover uomo, che non aveva fatto nulla di sbagliato, stava stramazzato a terra e imprecava contro di noi.

Un po mi sentivo in colpa.

-UUUUOOH!- Urlò Adam mentre sfrecciava alla velocità  della luce sulle strade deserte. -Andiamo! Ce l'abbiamo fatta!-

Io non potevo che ridere, per la situazione in cui c'eravamo cacciati e per la visione di Adam che continuava a urlare e gasarsi, e per quel suo sorriso, così perfetto in ogni occasione.

-Quelli sono i ragazzi!- Indicò un gruppo di spostati che stavano seduti su un marciapiede sotto la luce di un lampione che funzionava ad intermittenza.

Ci accostammo, e li facemmo entrare.

La nostra prossima destinazione era proprio la spiaggia, dove ci saremmo accampati e avremmo finalmente riposato.

Ma il viaggio, anche se non lunghissimo, non fu di certo il più tranquillo. Contai più o meno 4 soste in mezzo alla campagna per emergenza vomito. Fu un bene da una parte, alcuni collassarono ancora di più, ma la maggior parte invece si riprese, Adam compreso.

Io ormai stavo bene, da un po non sentivo più quella strana impressione di spossatezza, e l'adrenalina era scesa. Ovviamente io mi dovevo distinguere dalla massa. Il mio corpo aveva smaltito l'alcool molto velocemente.

Un odore mai sentito prima mi salì per le narici, insieme a un rumore anch'esso sconosciuto da me.

-Siamo arrivati, scendete tutti!-

Eravamo arrivati. Feci per scendere dall'auto, ma appena poggiai il piede a terra lo retrassi immediatamente.

Non avevo mai visto la sabbia, e la sensazione di camminarci sopra era stranissima, ancora di più quell'ammasso di acqua blu, e le sue onde. La cosa più simile che abbia mai visto era un piccolo fiume, ma non mi potevo permettere di metterlo a confronto con quella vastità, così grande, senza una fine.

Quello era il mare.

-Tutti in acqua !!- Qualcuno urlò.

Mi girai, distogliendo lo sguardo dal mare, e tutti i ragazzi si stavano togliendo i vestiti correndo verso la riva per poi tuffarsi in mare, schizzando acqua da tutte le parti.

Un ricordo mi tornò in mente. La prima volta che entrai in contatto con l'acqua, e la potente scarica elettrica che mi stava quasi per uccidere.

Istintivamente feci un piccolo passo indietro.

Con un cuore d'acciaioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora