Canzone per il capitolo
Dangerous woman - Ariana Grande
-Cosa c'è da risolvere?- innalzai il capo di scatto per guardarlo.
-C'è sempre una soluzione, la scienza trova sempre una soluzione a tutto.-
-Io ne ho abbastanza di esperimenti e laboratori.- dissi esausta con una nota di rabbia, scettica sulla sua affermazione precedente.
-Come ti ho detto prima, ti devi fidare di me.- si alzò dalla sedia -ti ho detto tutto quello che so, quanto ti piace vivere?- chiese dopo una pausa.
-Come scusa?Ma che domanda è?- mi aveva davvero fatto questa domanda?
-Tu, solo rispondimi, allora ti piace?- insisteva.
-Mi piacerebbe cominciare a vivere.- mi convinsi a parlare - non è vita quella che ho passato fin'ora, non ho vissuto realmente, se solo tu sapessi quello che ho passato, da poco stavo cominciando a vivere, a dirmi che forse ce la potevo fare, ma puntualmente succedeva sempre qualcosa che me lo impediva, succedeva sempre che quando mi decidevo di fare finalmente un passo avanti dimenticandomi di tutto il resto, arrivava qualcuno che mi spingeva facendomi riandare indietro, cadendo così nello sconforto, nel buio, quella non era vita.- mi sfogai tenendo lo sguardo basso rivivendo il ricordo di quei momenti che che avrei voluto solo dimenticare.
-Ci sono stati dei momenti però in cui l'ho sentita, l'ho avvertita, attimi in cui mi sono detta "allora questo significa vivere", sono stati rari e pochi attimi, quelli a cui mi sono sempre aggrappata per non restare nell'oblio, e finire a tutti gli effetti di vivere. Dalle poche esperienze fatte posso dire che, si, mi piace vivere.-
Robin riflesse a lungo sulle mie parole.
-Quel ragazzo.- disse, e al solo udire quelle due parole mi voltai immediatamente verso di lui -Adam Mitchell.- controllò la solita cartellina per verificare il nome.-Chi è per te?-
Questa domanda fu ancora più inaspettata della prima, non avevo una vera risposta, non sapevo realmente cosa dire, anche perché non me lo ero mai veramente mai chiesta.
-Vi ho visto sai?-aggiunse con un sorriso vedendo che non riuscivo a proferire parola, riferendosi al nostro ultimo bacio. -State insieme?-
-E' complicato.- dissi soltanto incupendomi.
Tra di noi poteva essere tutto facile, poteva essere l'amore più semplice di sempre, ma la vita aveva deciso che anche il sentimento più semplice come l'amore, per me doveva essere complicato, avrei dovuto saltare così tanti ostacoli per arrivare ad un traguardo che forse neanche esisteva, una corsa inutile, una lunga e faticosa corsa senza fine.
-Posso solo immaginare.- e con questo chiuse l'argomento notando che non ero molto propensa a parlarne.
-Farò del mio meglio.-
Lo guardai confusa intendendogli di spiegarsi meglio, quel ragazzo parlava più a se stesso che con me, borbottava frasi di cui era difficile trovarne un collegamento logico, e passava da un argomento all'altro, non era molto facile da capire.
-Con te, le proverò tutte, non ti meriti tutto questo, io ci proverò, solo, tu...- non finì di parlare, interrotto da del vociare proveniente dall'esterno della stanza.
-Io.. cosa?- ma non era più intenzionato a finire la frese che aveva cominciato.
Da quel momento non proferì più parola, nel locale fecero irruzione altre persone, tra di loro altrettanti scienziati e addetti alla sicurezza, avevano tutti gli occhi su di me, si muovevano frettolosamente tra le varie scartoffie e i diversi arnesi e aggeggi, e quando notarono che non ero completamente immobilizzata, ossia avevo le braccia libere, di allarmarono tirando delle occhiatacce severe a Robin. Intimai ad ognuno di loro di non avvicinarsi a me cercando di scacciarli come meglio potevo, ma ero debole e loro erano troppi, così riuscirono a farmi la solita iniezione di sonnifero, dopodiché persi i sensi e mi lasciai cadere a peso morto all'indietro, sbattendo in un tonfo sordo la schiena sulla superficie gelida del tavolo su cui ero posizionata.
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Con un cuore d'acciaio
Science FictionL'amore, quello che tutti conoscono, riesce a cambiarti la vita, questo amore invece è in grado di dartela. L'amore che ho provato è diverso, perchè io sono diversa. Nessuno sapeva cosa avevo dentro, che il mio cuore non batteva, che non avevo ossa...